È sicuramente un vanto per la Città di Teano poter annoverare tra i suoi uomini illustri un teanese che è stato tale per quasi un anno: Eugenio Cirese.
Il “poeta del Molise”, come è scritto sulla lapide della tomba in Castropignano là dove riposa, ha soggiornato a Teano nel 1915 con l'incarico di vice ispettore scolastico prima di essere chiamato al servizio militare.
È proprio di quell'anno la composizione di una delle sue opere più famose: “Ru cantone della Fata” che comprende sonetti sul terremoto e sulla guerra, oltre a fatti legati alla cronaca locale e nazionale.
Produttivo, quindi, il soggiorno nella sidicina Teano, di una grande persona dotata di grandissima personalità ed umanità.
L'esperienza nell'insegnamento è confluita in due saggi pubblicati su Rivista di psicologia applicata e nel noto sussidiario Gente Buona, poi ininterrottamente proseguita nella ricerca di un nuovo metodo didattico.
Sue sono le raccolte di poesie: Suspiri e risatelle e Canzone appassionante e Civilezze nonché Rugiade, Lucecabelle e Poesie molisane, uscita postuma.
Da “Suspiri e risatelle”:
“Sta vota è tiémp' a nù, tiémpe felice. | Evviva il cuntadine e l'operaie, | chi zappa e chi campéia le lamärie | e tutte chille che ce suonn' amice! || 'N copp' a ru munecipie è necessarie | che la lègge ze faccia a come dice | lu popule suvrane… e suò nemice | le sínneche struite e secretarie! || A che serve 'ssa luce, pe sapé?... | Pe ghi a la casa iamme mure mure, | e puó, de notte, è meglie a ghi a ru scure… | Ca 'n ze sa lègge e scrive? E puó che iè? | iè meglie carta ghianca, siénte a me, | ca, se 'n ze sa scrive, nen ze fanne errure!
Mariavittoria Riccio
(da Il Sidicino - Anno IX 2012 - n. 8 Agosto) |
