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Fontana di Teano ovvero un "posto di refrigerio e ristoro"

benedettino
 

Nel 1798 Scipione Breislak, geografo e vulcanologo, professore di mineralogia del Corpo Reale di Sua Maestà il Re delle due Sicilie, nella sua opera "Topografia fisica della Campania" descriveva così l'odierna località "Fontana di Teano": "da un cratere situato dove ora sono i casali di Galluccio... son sortite molte lave. Una se n'osserva nel ruscello detto la fonte di Teano nel luogo dove questo rivo passa poco discosto dalla strada che da Mugnano conduce a Galluccio. Questa lava è dura e compatta e contiene frammenti di augite" (pag. 86).
È questa l'unica fonte storica attendibile che io sia riuscita a rinvenire dopo affannose e lunghe ricerche, che mi riportasse a questo luogo affascinante che è la Fontana di Teano.
Di storia deve averne vista tanta questa fontanella che ora (vedi foto)°° sembra un manufatto rabberciato alla meglio da qualche mano pietosa che senza soverchie spese voglia conservarne l'antico decoro.
Sicuramente essa zampillava già in epoca medievale ad limina del territorio Theanensis, il quale territorio (riportato ai giorni nostri nella cartina IGM 2004 ° in nota) , in ogni caso era sotto l'egida del Monastero di Montecassino come si evince dalla "Storia dei possedimenti dell'Abbazia Cassinese" di Erasmo Gattola.
La strada tra Mignano e Galluccio è un'altra delle importanti arterie che attraversavano ed ancora attraversano questo territorio di confine con il Lazio. Un tempo, si sa, i confini territoriali erano diversi, ma allora come ora, le vie che allacciavano gli stessi erano foriere di beni, di relazioni economiche, politiche e militari.

° Gentilmente fornita da Vittorio Ragucci.
°° di M. Riccio

Mariavittoria Riccio
(da Il Sidicino - Anno VIII 2011 - n. 1 Gennaio)