L'ASSOCIAZIONE
 
il Sidicino
 
 
Gli Amici del Simposio
La degustazione di Domenica 30 gennaio 2022:
Falerno Vigna Camarato
Cantina Villa Matilde
 
(foto di Mimmo Feola)
 

Decantato da Plinio e Orazio, apprezzato da Virgilio, Cicerone e Catullo, citato nelle Georgiche ed in numerosissimi altri testi, il Falerno, “grand cru” già agli inizi del I secolo a.C., è un vino dalle origini mitiche. Il Vinum Falernum era costosissimo ed appannaggio delle classi più agiate e di alto rango, era ricercatissimo in tutto l’Impero. Una prova del suo elevatissimo costo è la scritta ritrovata a Pompei, all’ingresso di una taverna “Edone fa sapere: qui si beve per 1 asse; se ne paghi 2, berrai un vino migliore; con 4 avrai vino Falerno” (CIL IV 1679).
La storia di Villa Matilde Avallone comincia negli anni Sessanta con Francesco Paolo Avallone, avvocato e appassionato cultore di vini antichi, decise di riportare in vita il leggendario vino scomparso al principio del secolo scorso. Coadiuvato da un gruppo di amici, tra cui alcuni docenti della Facoltà di Agraria dell’Università di Napoli, individuò, dopo anni di studio, le viti che avevano dato vita al Falerno in epoca romana: pochi ceppi sopravvissuti miracolosamente alla devastazione della filossera di fine Ottocento vennero ripiantati, con l’aiuto di pochi contadini locali, proprio nel territorio del Massico dove un tempo erano prosperati e fondò Villa Matilde Avallone.
Oggi l’azienda è guidata dai figli di Francesco Paolo, Maria Ida e Salvatore Avallone che con dedizione esclusiva proseguono il sogno e il progetto del padre raccogliendone l’importante eredità.
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Con gli "Amici del Simposio" abbiamo degustato il Falerno Vigna Camarato del 1998 dell'azienda Villa Matilde; un cavallo di razza nella produzione vitivinicola del nostro territorio.
(G. F.)

SCHEDA

Area di produzione: Comuni di Sessa Aurunca e Cellole in provincia di Caserta.
Vitigni: Aglianico (80%) e Piedirosso (20%).
Colore: rosso.
Anno di produzione: 1998.
Temperatura di servizio: 18°
Caratteristiche sensoriali: rosso granato con riflessi più scuri, limpido ma ancora impenetrabile. Ben evidenti al naso le note di mora e di spezie. Denso e durevole al palato con tannino morbido e vellutato con note di frutta matura e sottobosco.
Abbinamenti gastronomici: brasato di “Maiale nero casertano”, Provolone del Monaco.

(da Il Sidicino - Anno XIX 2022 - n. 3 Marzo)

(foto di Mimmo Feola)