L'ASSOCIAZIONE
 
il Sidicino
 
 
PRESIDIO LIBERA TEANO
 
«Facciamo un Pacco alla Camorra»
 
 

Teano – “Sono 11… 11 anni di storie di persone che si riprendono la propria dignità”; così si presenta lo spot dell'iniziativa “Facciamo un Pacco alla camorra”. 11 anni di storie di resistenza sul territorio casertano portati alla ribalta dal Consorzio di Cooperative Sociali NCO (Nuova Cooperazione Organizzata) che con la consueta ironia continua a fare il verso e a scardinare con l'uso della parola la tracotanza mafiosa. Il pacco, la fregatura, diventano provocatoriamente un atto di riscatto di un territorio (quello casertano) troppo a lungo identificato come terra dei fuochi, (del clan) dei casalesi, di Gomorra, ecc…
Come di consuetudine da ormai diversi anni l'esperienza viene promossa tramite un tour promozionale sostenuto dalle diverse realtà sociali che incrociandosi sui beni confiscati si sono riconosciute in comuni valori e passioni, che hanno creato relazioni di fiducia, stima e amicizia, e che si adoperano per organizzare le varie tappe del Tour, dalla Sicilia al Veneto, fino in Belgio. Anche quest'anno infatti l'iniziativa è stata presentata al parlamento europeo di Bruxelles per tutti gli eurodeputati sensibili al tema del riutilizzo sociale dei beni confiscati. Il pacco è stato inoltre presentato al Senato della Repubblica per volontà della commissione antimafia e con l'intervento del presidente di Libera Don Luigi Ciotti. Il tour farà tappa a Teano il 21 dicembre alle ore 17 presso la sala consiliare del Comune di Teano.
A seguito della nascita della prima cooperativa sociale nata in seno al consorzio NCO sul territorio sidicino, la cooperativa sociale “La Strada”, e al fine di valorizzare e rendere produttivo e attivo in termini di possibilità occupazionale e di sviluppo il bene confiscato Antonio Landieri, quest'anno il pacco si presenta con forza anche “sidicino” includendo ben 4 prodotti provenienti da tale bene. Farina (con cui è stata prodotta della pasta) e olio di canapa, olio d'oliva e Ceci di Teano del Presidio Slow Food.
Sui terreni un tempo simbolo del potere mafioso, oggi si ascoltano parole di riscatto e di giustizia, si vivono giornate di conoscenza e informazione, con le scuole che hanno partecipato alla prima simbolica raccolta delle olive organizzata dalle cooperative “Osiride” e “La Strada”, e ancora con i ragazzi di Libera che, guidati dai soci della cooperativa La Strada, ogni anno da tutta Italia sostengono con gioia e passione la rinascita di un territorio, solcando quindi una possibile via di sviluppo per poter ritornare con la dignità del lavoro ad amare la nostra terra e i suoi prodotti.

(da Il Sidicino - Anno XVI 2019 - n. 12 Dicembre)