L'ASSOCIAZIONE
 
il Sidicino
 
 
Presentato il libro di Di Benedetto
 

Il 15 dicembre nel salone del museo archeologico di Teano di fronte ad un folto pubblico ha avuto luogo la presentazione del volume di Luigi Di Benedetto: Teano nelle cartoline 1900-1943. Immagini e notizie storiche.
Il sindaco della città ha portato i suoi saluti al convegno, si è detto felice della iniziativa anche per lo spirito romantico con il quale l'autore ha presentato scorci e angoli del nostro paese che testimoniano l'amore per la nostra terra dell'autore. Augurio mio e della amministrazione -ha soggiunto- è che possa presto presentare anche la seconda parte del lavoro. Dopo il sindaco prende la parola il dottore Salerno direttore del museo archeologico e padrone di casa. Il volume - dice- vuole in un certo senso rappresentare lo spirito dei luoghi, di una comunità e la continuità delle genti che vivono questi luoghi nel tempo, perpetuando l'intima vitalità di queste strutture, architetture, caratteristica unica della nostra civiltà. Dopo di lui ha preso la parola la professoressa Chirico direttrice del Dipartimento di lettere della Università della Campania. Le storie locali vanno ricostruite, perché così si ricostruisce la storia della provincia. Il libro ripercorre gli anni del regno fino alla seconda guerra mondiale. Abbiamo interesse, afferma, a che si coltivino questi studi.
Il relatore ufficiale del convegno è il dottore Claudio Gliottone. Di Benedetto, dice, è anche un grande collezionista delle cose che riguardano la sua città. Un giudizio sul collezionismo, che non è sempre positivo, cita a questo proposito Arpagone di Molière e anche un personaggio di Camilleri. Ripercorre la storia della cartolina postale dai suoi inizi alla fine dell'Ottocento fino ai giorni nostri. Diventa cartolina illustrata con la fotografia che diventa anche opera d'arte, testimone di storia, documento diretto di storia e ha anche un grosso impatto sull'arte pittorica, come per l'impressionismo che dipinge il sentire delle cose. I sentimenti entrano nelle cartoline illustrate e queste di Teano danno una sequenza di avvenimenti nel tempo, che sono di facile consultazione. Le immagini ci fanno rivivere quell'epoca, il tutto condito con una ricca serie di didascalie. Queste note fanno la storia degli avvenimenti, quella dei grandi eventi, mentre la vera storia è la microstoria quella dei personaggi reali che sono raffigurati in queste cartoline, degli uomini, degli abitanti con le loro storie personali, i loro mestieri, i loro saperi. Questa storia non chiusa nel cassetto ma viva e reale. Le cartoline ci ricordano cose che sono state rovinate dagli eventi bellici, e dall'incuria del tempo e degli uomini.
Il libro ci riporta ad un passato di cui dobbiamo essere fieri, noi siamo il frutto di una etnia che ha contato molto nella storia. Conclude con una citazione di Vecchioni: È proprio l'aver vissuto che ci fa vivere ancora. Il moderatore dott. Di Marco vuole spezzare una lancia a favore del collezionismo e dei collezionisti. La cartolina dice è il modo civettuolo con cui il paese si presenta, si sceglie il punto particolare, la cartolina è l'imbellettamento del posto, testimonia come muta un posto dal punto di vista urbanistico. Direi che la riflessione sia fatta a prescindere dall'oggetto in se. Collezionare cartoline non è cosa semplice, a volte essa restituisce un messaggio. Con l'avvento della tecnologia moderna è finita la consuetudine di scrivere lettere e biglietti, e anche cartoline, non si spediscono neanche più le cartoline di auguri, tutto sembra demandato ai social e agli smartphone. Noi siamo cresciuti leggendo le lettere di Petrarca, come quella a Francesco Vettori sull'ascensione al mont Ventoux, oppure le Seniles che sono di una bellezza incomparabile, questa epistolografia, è destinata a finire, non credo, soggiunge, che sarà possibile pubblicare e-mail, sms, non ci accorgiamo di quello che stiamo perdendo ma se ne accorgeranno i nostri nipoti. Nella speranza che il recupero, la raccolta acquisti una valenza sempre maggiore, prima di buttare le cose vecchie guardate bene quello che buttate. Prende la parola a questo punto il professore Angelone docente presso l'Università del Molise e autore anche del film Terra bruciata, che documenta la nascita della resistenza in Campania. Io insegno cinema e televisione e mi occupo delle testimonianze visive del primo Novecento, quello che hanno definito il secolo breve. La prima e la seconda guerra mondiale lo hanno contraddistinto. Il libro prende come spartiacque le date 1900-1943. C'è una ragione per terminare con il 1943, in questa data il bombardamento di Teano distrugge o danneggia molte cose che le cartoline testimoniano.
La provincia di Caserta è il primo territorio che subisce le stragi naziste, circa 800 morti e poi i bombardamenti americani. Terra di Lavoro nello story telling della seconda guerra mondiale, viene completamente bypassata, dopo lo sbarco a Salerno, dopo le quattro giornate di Napoli, si passa direttamente al bombardamento e alla battaglia di Montecassino, ma da Napoli a Cassino passano cinque sei mesi. Cosa è successo in questo territorio, che viene devastato, Capua il giorno dopo l'armistizio subisce un bombardamento devastante con mille morti, Alife, Teano, Mignano distrutto per il 95%, San Pietro Infine completamente distrutto, ricostruito poi a valle.
Gli americani fanno i bombardamenti intelligenti, di precisione, di giorno, però da 8000 metri di altezza, la distanza, il vento, la velocità dell'aereo, il colpo fallisce l'obiettivo di parecchio. I cosiddetti bombardamenti tattici, a Capua per i tre ponti sul Volturno, non prendono i ponti ma la città. Perché viene bombardata Teano, forse la divisione Pasubio ha lasciato dei cavi facendo pensare che ci sia un acquartieramento, poi un ospedale tedesco sul ponte degli svizzeri. Il 5 ottobre 1943 incursione di caccia bombardieri, 12 B40, il 6 un gruppo di bombardamento di bimotori che incontra resistenza contraerea.
Il 17 ottobre è registrato nelle carte ancora un bombardamento di B40 che attacca Teano, forse è un ordine di una missione non effettuata. Il 22 ottobre ancora di mattina e in pochi minuti fanno danni nella città. Su strade e all'interno della città. Obiettivo erano gli incroci stradali.
Immagini vengono da un fondo di Washington, è documentata la distruzione del duomo, le foto sono realizzate da Paul Gardner un militare direttore del museo di Kansas City, che fa parte di una commissione per i monumenti e archivi. Fondi per la ricostruzione americani vengono impiegati anche per la ricostruzione della cattedrale di Teano. Per realizzare un filmato gli inglesi organizzano una sceneggiata. I neozelandesi sparano ancora sul castello provocando ulteriori danni, ma il castello di Mignano appartiene a un lord inglese e il giorno dopo arrivano i monuments mens e intervengono. Il grande regista Houston realizza il film della battaglia di San Pietro infine. La mia ricerca continua e spero di trovare le immagini del bombardamento di Teano. Termina il convegno con un saluto dell'autore Luigi di Benedetto, che ringrazia gli intervenuti, devo ringraziare moltissimo Mimmo Feole che ha dato una grossa mano nella revisione del testo, oltre che nella disposizione grafica del materiale, ringrazio Martino Amendola, Carmen Autieri, Verdolotti, e altri. In me la passione della collezione nasce per colpa dell'avvocato Zarone, indimenticato e appassionato cultore di storia, che mi ha stimolato all'amore della storia locale. L'altro faro che mi ha guidato è Claudio Cipriano, ma ancora debbo rammentare i consigli dell'architetto Balasco, e l'infuenza di Panarello, Angelone, e altri.
La raccolta non è stata semplice, mi è costata un sacco di tempo ma questo materiale non deve andare perduto, deve in qualche modo restare alla città.
Spero di pubblicare una seconda parte, un secondo volume con le cartoline del secondo dopoguerra. Esse sono 1200 in tutto, tantissime, pochi paesi hanno un numero così ampio di cartoline. Le ultime sono state realizzate una decina di anni fa.
Su questa dichiarazione d'intenti si chiude il convegno, dopo il sentito ringraziamento che va all'editore Armando Caramanica, anche presente tra il pubblico, che con il suo lavoro ha contribuito a presentare il volume in una veste tipografica accattivante.

(da Il Sidicino - Anno XVI 2019 - n. 1 Gennaio)