L'ASSOCIAZIONE
 
il Sidicino
 
 
Presidio "LIBERA" - Teano
 

Marzo per la comunità di “Libera, Associazione nomi e numeri contro le mafie” rappresenta il mese simbolo dell'impegno che l'associazione assieme ad i presidi di tutta Italia compiono quotidianamente attraverso la forza della condivisione e della passione per un'idea di giustizia sana che inevitabilmente passa attraverso la memoria. Un'etica della memoria differente dove il passato ed il dolore individuale non vengono relegati in un libro chiuso ma si trasformano in emozioni collettive e condivise. Il dovere fondamentale del ricordo, del raccontare, del contaminare. Familiari di vittime innocenti della criminalità organizzata diventano testimoni di quel dolore non più taciuto ma è espresso nella sua dimensione emotiva più bella: il lutto interiore che diviene motivo di riscatto sociale. Pilastri di quella che negli anni possiamo dire sia stata una vera e propria rivoluzione del significato della memoria. Non più una narrazione urlata della vittima messa quasi alla mercé di un pubblico alla ricerca solo dello show ma un racconto pacato, autentico che restituisca dignità a quella vita. Tutto ciò avviene proprio attraverso l'analisi positiva delle fragilità messe a nudo dai familiari delle vittime che ci riportano alla dimensione umana della perdita della persona amata. Proprio da ciò scaturisce il bisogno di un racconto e di un confronto che sia quotidiano e duraturo e non a chiazze. Non più la vittimizzazione ma la restituzione della centralità della storia, della persona: impegno e memoria che si uniscono. Una svolta linguistica e di pensiero per un risveglio culturale dove appunto la memoria sia fonte di cultura e non di demagogia populista.
Il 19 marzo 1994 moriva Don Peppe Diana: uomo che ci insegnato a non smettere mai di meravigliarci verso il bello e lottare per esso. A non tacere, mai. Insegnamenti che quei colpi di pistola non hanno ammazzato. Dal 1996 il 21 marzo Libera celebra la Giornata della memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Ogni anno, luogo diverso vengono letti i nomi di tutte quelle vittime. Dal 1 marzo 2017 la Camera dei Deputati ha approvato la proposta di legge che istituisce il 21 marzo “Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime delle mafie.” Quest'anno l'appuntamento nazionale è a Foggia. Per noi campani la tappa regionale è Scafati ( Salerno ). Un unico grande abbraccio di uomini e donne per coltivare quei semi di speranza e coraggio che trasmetta nel giorno simbolo della rinascita la voglia di esserci.

Vi lasciamo con queste riflessioni tratte dal libro “La frontiera” di Alessandro Leogrande.

“Come maneggiare la memoria e il dolore che indubbiamente attraversano queste commemorazioni?

Dove si colloca il confine tra il ricordo e la sua pietrificazione o peggio: la sua monumentalizzazione?

Fino a che punto è lecito scavare, porre e porsi domande, interrogare i superstiti?

Qual è il punto esatto in cui il dovere della memoria sconfina nella morbosità?

Come evitare di essere parte di un enorme processo di spettacolarizzazione?

Cosa raccontare, su cosa fissare davvero lo sguardo, per sottarsi a tale rischio?

Come scansare il rischio di dire il già detto, di scivolare nella reiterazione delle tragedie che, viste da una certa distanza, come dalla costa in mezzo ai bagnanti, possono apparire tutte uguali?

Come farsi testimoni dell'unicità di ogni ferita?”

(da Il Sidicino - Anno XV 2018 - n. 3 Marzo)