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Presidio "LIBERA" - Teano
 
 

IL RACKET

“Ci può essere estorsione senza mafia, ma non può esserci mafia senza Racket e non ogni forma d'estorsione è Racket”
È stata una costante che ha accompagnato le Mafie in tutte le loro trasformazioni. Fino a qualche decennio fa, il fenomeno è stato sottovalutato tanto da essere considerato un qualcosa di secondario fra le tante mansioni criminali. In realtà, estorsione e pizzo in primis, rappresentano le più antiche attività della criminalità organizzata le quali hanno rappresentato il modo più efficace per esercitare il controllo del territorio.
Ma cos'è realmente il Racket?
“Il racket, o 'pizzo', è una forma di estorsione criminale nei confronti di operatori economici e di chi detiene la proprietà di un'azienda (negozio, cantiere, fabbrica) che produce reddito. L'estorsore applica una strategia di minaccia e intimidazione per spaventare l'operatore economico (senza tuttavia annientarlo, per non perdere una fonte di reddito). L'estorsore si manifesta poi per offrire protezione in cambio di somme di denaro, appunto il pizzo” (Ministero dell'Interno).
Contiene in sé, tutte le componenti tipiche della fenomenologia mafiosa (supremazia psicologica, sudditanza, omertà, ecc.).È un delitto che può svilupparsi solo se chi lo esercita riesce a farsi temere in modo significativo e continuo nel tempo. Nessuno può presentarsi in un negozio a chiedere il pizzo se non ha la fama di uomo in grado di scatenare la propria forza violenta e di contenere quella degli altri. Queste situazioni è più facile che si sviluppino in un territorio dove la sicurezza personale e dei propri beni è incerta o così viene percepita. In realtà, lo Stato sostiene e incoraggia chi decide di opporsi al racket. È previsto un fondo di solidarietà per le vittime del racket (poi unificato con quello per le vittime dell'usura), grazie al quale chi ha subito, per essersi opposto agli estorsori, danni alla persona o alla propria impresa può ricevere, a titolo di risarcimento, un'elargizione che gli consenta di riprendere l'attività. In ogni prefettura è presente un referente, pronto a fornire informazioni e a dare un valido sostegno nella preparazione della domanda per accedere al Fondo di solidarietà.
Un esempio tangibile della presenza dello Stato nella nostra provincia è la Cleprin, azienda di detergenti ecocompatibili degli imprenditori Antonio Picascia e Franco Beneduce, che dal 2007 più volte hanno denunciato i tentativi di racket riuscendo a far arrestare e condannare gli estorsori del clan della zona. Nel luglio 2015 l'azienda, con sede nel comune di Cellole, venne distrutta quasi interamente da un violento incendio di natura dolosa. Nel Marzo del 2017 hanno inaugurato la nuova sede a pochissimi km da noi. Inoltre, nelle strutture dove si trova il vecchio impianto, nei prossimi mesi, daranno vita a una linea di ricerca in biotecnologie e un impianto per prodotti alimentari bio e di zootecnia.

(da Il Sidicino - Anno XV 2018 - n. 2 Febbraio)