L'ASSOCIAZIONE
 
il Sidicino
 
 
Paride Squillace, apprezzato collaboratore del nostro
giornale, è scomparso lo scorso mese
 

Il prof. Paride Squillace durante una manifestazione scolastica
 

Teanese testardo e tenace come pochi, aveva vissuto la sua vita per migliorare la nostra città: da insegnante, da uomo politico, da giornalista e, infine, da vecchio saggio. Con squisito e scorrevole stile letterario ci aveva in più di una occasione deliziato con i suoi ricordi risalenti alla prima metà dello scorso secolo, e poi con i tanti personaggi che più di altri caratterizzano e rendono bonariamente viva una comunità: ad essi aveva dedicato tante descrizioni, che la affettuosa nipotina pensò poi di raccogliere in una pubblicazione. Egli stesso, anziano ma lucidissimo di idee e di pensiero, mi chiese di farne la prefazione: la feci con il cuore, prima che con la mente. E fu bellissima la presentazione organizzata nell'Auditorium della Chiesa dell'Annunziata, con la sua presenza, circondata dall'affetto dei familiari tutti e dei cittadini che ne erano stati alunni o che lo avevano apprezzato per le qualità umane e civicamente… sidicine.
Grazie di tutto, Professore Squillace!

Claudio Gliottone e la Redazione tutta

 
In occasione dell’avvio dei lavori di restauro della “Casina” di Piazza Umberto I, riproponiamo, in suo ricordo, l’intervento che ci inviò per illustrare la sua posizione in merito al progetto, unita ad alcuni ricordi legati alla storia dell’edificio e della Città.
 

Dello sciagurato progetto che riguarda la “Casina” già molto e da più voci si è detto. Perciò non mi arrischierò a ripetere le ragioni storiche, architettoniche o affettive che lo avversano.
Mi limiterò solo ad evidenziare aspetti che, a causa della loro giovane età, gli attuali amministratori non conoscono.
La storia va detta tutta, non solo per la parte che può farci comodo.
Tra i fautori dell'iniquo progetto vi è certamente chi pensa ad un fantasioso, ma inopportuno, ammodernamento e chi mira ad abbattere un simbolo della identità politica che la Casina ha rappresentato per un lungo recente passato: la Democrazia Cristiana.
Questi ultimi, tra i quali qualche nostalgico, è bene sappiano che sulla facciata di quei locali spiccava una delle famose frasi del Duce, simile alle tante che si leggevano su tutti i muri: “Mussolini ha sempre ragione”, “Obbedisco!”, “Noi tireremo diritto”, “Silenzio, il nemico ti ascolta!”, “Dio stramaledica gli Inglesi!”, “Salutiamo, dopo quindici secoli, la riapparizione dell'Impero sui colli fatali di Roma”.
Infatti proprio là era situata la sede del Partito Nazionale Fascista, presso la quale ci si doveva recare per rinnovare la tessera (obbligatoria), ricevere le disposizioni per le adunate settimanali o celebrative, per le esercitazioni della paramilitare o per dimostrare la conoscenza del testo di Cultura Fascista” (che era obbligatorio acquistare ed imparare a memoria, così come le domande e risposte del Catechismo).
Da quei gradini venivano pronunciati i vari discorsi dei segretari politici e federali che, dopo l'indottrinamento, ripetevano ai cittadini l'eterna promessa: “Avrete il vostro impianto sportivo”, quell'impianto sportivo che ancora oggi è in fase di progetto.
A tal proposito, mi viene in mente che, giacché i discorsi si aprivano e si chiudevano al doppio grido “Viva il Re Imperatore, Viva il Duce fondatore dell'Impero”, un segretario politico non avvezzo a parlare in pubblico, emozionatissimo, dopo il discorso si impappinò e gridò: “Viva il Duce Imperatore!”.
Immaginate voi l'ilarità, unita allo sconforto, degli astanti.
A tali personaggi faceva corona una corte di gerarchetti o aspiranti tali, fra cui fraterni amici che, fedeli ai loro ideali, li hanno sempre sostenuti con lealtà e rettitudine, e con i quali ho sempre tenuto sinceri rapporti di stima pur militando in differenti schieramenti.
Proprio per alcuni di essi mi sono deciso a scrivere questi appunti: non vorrei che proprio chi ha marciato sulla loro scia, lì facesse rivoltare nella tomba cancellando testimonianze a loro care.

(da Il Sidicino - Anno IX 2012 - n. 5 Maggio)