L'ASSOCIAZIONE
 
il Sidicino
 
 

Frammenti d'archivio:

 
Cenni storici sul Loggione di Teano (di Guido Zarone - 1973)
 
L’amico Pierino Mastrati ha trovato tra le sue carte degli appunti di pugno di Guido Zarone sulle vicende storiche del Loggione - Cavallerizza di Teano. È questo, un elaborato del 1973 che l’allora poco più che ventenne Guido aveva curato per conto di Mastrati. Ci piace, in questa occasione, riproporlo ai nostri lettori
 

Le opere di storia locale riportano poche e frammentarie notizie sul “Loggione”, il monumentale edificio composto dalla “Cavallerizza” e dai due piani prospicienti l'ampio “loggiato” da cui prende nome l'intero complesso.
Il prof. Giuseppe Raiola, nel corso dei suoi studi sulla cinta muraria preromana di Teano, ravvisò nella parte bassa dei muri esterni dell'edificio (Largo Giardino e muro attiguo alla chiesa di S. Caterina) i resti della cinta murale della fine del V inizio del IV secolo a.C. E precisamente i tratti segnati con le lettere M-N e N-O nella “Pianta schematica di Teano Sidicino” pubblicata nel suo “Teanum Sidicinum” Tipog. Cavotta S. Maria C. V. 1922) (confr. anche Della Corte M. Mura preromane in atti Accademia dei Lincei 1925 pag. 165-174 e 1928 pag. 366-368).
Le conclusioni del Raiola, basate sull'esame del materiale impiegato e dalla tecnica di costruzione, furono avvalorate dai risultati di uno scavo, eseguito all'interno dell'edificio, al quale l'Autore accenna nella didascalia in calce alla foto n° 21. “Rovistando entro il materiale venuto fuori da uno scavo fortuito fu dato allo scrivente di raccogliere un piccolo frammento di vaso antico a figure rosse e la punta di una cuspide di lancia di ferro. Il medesimo scavo permette osservare avanzi di opus reticulatum, ad un livello inferiore al piano interno attuale”.
L'edificio fu costruito sul perimetro delle mura preromane, rafforzate con la “zoccolatura” che ancora si vede all'esterno, presumibilmente nel secolo XIV: “Il Loggione, al pari della Cavallerizza ……. è costruzione molto verosimilmente della 2° metà del XIV secolo, rimonta di conseguenza a quel periodo della storia locale in cui Teano fu feudo della famiglia dei principi Marzano, di cui ricorre lo stemma nell'opera di restaurazione della parte alta del lato posteriore, dalla parte del giardino Zarone” (Raiola, op. cit. nota 1 pag. 56).
Altre annotazioni, di opere di altri autori, nulla aggiungono a quanto riportato dal Raiola.
E' da ritenere, quasi sicuramente, che voglia riferirsi al “Loggione” il decano Michele Broccoli quando dice che il “Seggio dè Leoni” - uno dei due sedili della città - esisteva nel luogo, dove oggi dicesi “Tribunale”, accanto al “Palazzo del Principe”. (Broccoli M. Teano Sidicino antico e moderno, Terzano - Napoli 1821-25, parte II pag. 243). Il palazzo del Principe è infatti il contiguo palazzo Zarone, fatto costruire da Luigi Carafa della Mona principe di Stigliano, feudatario di Teano col titolo di Principe dal 1550, e poi ceduto, nei primi decenni del secolo scorso, ai baroni Zarone.
Attualmente proprietario dell'edificio l'Istituto Regina Margherita, mentre il Comune ne ha l'utile dominio sin dal 20 Giugno 1906, quando l'immobile fu concesso in enfiteusi perpetua per il canone annuo di 302 lire (Relazione su due anni di gestione straordinaria dell'Istituto Regina Margherita - Agosto 1925 Ottobre 1927 - a cura della Congregazione di Carità di Teano, Tip. D'Amico Teano).
L'Istituto, opera pia fondata dal Comune di Teano a seguito della soppressione degli ordini religiosi e della successiva eversione dell'asse ecclesiastico, aveva in precedenza (1893) rivendicato la proprietà dell'immobile in danno dello stesso Comune (opera inventario dei beni comunali anno 1933), forse perché l'immobile doveva rientrare tra i beni espropriati al soppresso (per Legge, ma mai abbandonato dalle monache) monastero Benedettine Santa Caterina, dal quale l'erigendo istituto ricevette quasi per l'intero il suo patrimonio immobiliare.
Sarebbe inutile a tal fine consultare gli atti d'archivio dell'istituto, dai quali potrebbe anche risultare che l'edificio era di proprietà del Municipio già nel 1554, anno di fondazione del monastero ad opera della Principessa di Stigliano, giacché “L'originario patrimonio del Monastero di Santa Caterina fu sin dall'origine municipale, costando d'un ospedale, d'una chiesa e di beni pertinenti all'università di Teano”. (“Relazione e statuto per l'istituto Regina Margherita approvata dal Consiglio Comunale con deliberazione del dì 30 Ottobre 1886” stabil. Tip. Sociale Caserta 1886, “Statuto Organico dell'istituto pio femminile, laicale, municipale, sotto il titolo di S. Caterina ecc.”a cura dell'avv. Pietro Pezzullo Marchese di Napoli 1878). Alla luce delle poche notizie su riferite assume valore la tradizione popolare che dice essere stata la “Cavallerizza” l'antica “Scuderia della Regina Giovanna”. Sappiamo infatti (Benedetto Pezzullo “Breve discorso storico della città di Teano ecc.” Miranda Napoli 1820 pag. 173 ) che sotto il regno di Giovanna I il feudo di Teano fu confiscato al ribelle Francesco del Balzo duca di Andria I Principe di Teano e venduto nel 1370 a Goffredo Marzano per 15.000 ducati. L'apposizione della croce dei Marzano “nell'opera di restaurazione della parte alta del lato posteriore” non vale a stabilire l'opera di ricostruzione dell'edificio, ma documenta la sua originaria destinazione della casa feudale di Teano. Una destinazione che fu mutando nei secoli (Sedile, Tribunale, Caserma, Scuola elementare), sì è sempre mantenuta nell'ambito dell'uso pubblico e che perciò rende l'edificio “compreso nell'elenco degli edifici monumentali” (Inventario dei beni Comunali Anno 1933), meritevole di ogni considerazione anche al di là di quella che abbondantemente merita per i suoi pregi d'arte.

(da Il Sidicino - Anno VII 2010 - n. 8 Agosto)