L'ASSOCIAZIONE
 
il Sidicino
 
 

Prolegomeni... al sesquipedale obbrobrio ovvero

il Teorema dello scarrafone
 

Nonostante la petizione contro la nuova sistemazione di Piazza Giovanni XXIII abbia raccolto in breve tempo oltre mille firme, e ad onta delle richieste di chiarimento avanzate dall'associazione “Città Sottili”, l'Amministrazione Comunale continua a difendere quel “sesquipedale obbrobrio” (così plasticamente lo ha definito Claudio Gliottone su “Il Sidicino” dello scorso aprile), proprio come farebbe la proverbiale mamma dello “scarrafone” con il suo repellente neonato. E lo fa con una piccata lettera del Sindaco di non-risposta alle richieste dell'Associazione.
Forse sul piano formale il Sindaco potrà trovare arzigogolate giustificazioni al suo rifiuto, ma quando più di mille amministrati, tra i quali non mancano certamente suoi elettori, lo interpellano, non può trincerarsi dietro formalismi di sorta. E non ci sembra di buon gusto nemmeno l'accorgimento di far giungere la lettera al responsabile degli affari generali per verificare se sulla richiesta sia dovuto l'italico balzello di 14 euro e 62 centesimi per imposta di bollo. Tra quei mille e più cittadini ci sarà pur sempre qualcuno disposto a pagare all'ingordo erario 14 euro e rotti pur di avere una risposta. È una cifra troppo modesta per togliere voce alla protesta!
Intanto i Teanesi, elettori di Picierno e suoi avversari, hanno sborsato ben 240.000 euro, quasi mezzo miliardo delle vecchie lire, che fanno circa venti euro a testa, nullatenenti e neonati compresi, per disgustarsi alla vista di quell'obbrobrio. Sarebbe forse il caso che gli elettori del Sindaco rimborsassero pro-quota chi non lo ha votato.
Pubblichiamo in questa pagina il testo integrale della lettera del Sindaco e della risposta di “Città Sottili”.

(da Il Sidicino - Anno VI 2009 - n. 6 Giugno)

 
 

Associazione "Città Sottili"
Teano

Al Sig. Sindaco del Comune di Teano

Oggetto: Richiesta chiarimenti per lavori in piazza Giovanni XXIII- riscontro a replica del 05.05.2009

Egr. Sig. Sindaco,
sebbene non vi sia, come da Lei stigmatizzato nella replica in oggetto, una corrispondenza letterale fra l'oggetto della petizione, sottoscritta da oltre mille cittadini, e la richiesta di chiarimenti pervenutaLe in allegato alla stessa, è evidente il sussistere di una relazione concettuale strettissima tra i due documenti, da leggere come due momenti topici ed inscindibili di un'unica fattispecie progressiva: la richiesta, infatti, non fa che meglio precisare ed approfondire il contenuto del testo della petizione, volutamente formulato dai promotori dell'iniziativa in maniera più stringata e intelligibile, in modo da consentire una rapida consultazione da parte dei numerosi (e spesso entusiasti!) firmatari del documento. Dall'alto della Sua non breve esperienza amministrativa, avrà avuto senz'altro modo di constatare che questa è una prassi molto diffusa da parte dei gruppi promotori di petizioni popolari.
Ci desta molte perplessità, in ogni caso, il tono generale della Sua risposta, che ci sembra poco consono a quello ben più civile delle nostre sollecitazioni, e che lascia trapelare in più di un punto un vero e proprio risentimento verso l'iniziativa ed i suoi promotori, scaturito quasi certamente anche da un parziale fraintendimento dello spirito da cui essa era animata. Ci riferiamo, in particolare, alla formulazione apodittica di certe espressioni, come la seguente: “non ho alcuna intenzione di fornirLe chiarimenti circa le ragioni che hanno ritenuta prioritaria la realizzazione dell'opera”; e, più avanti, “è universalmente noto, tranne che a Lei ed ai sottoscrittori della petizione, che il programma di interventi delle OO.PP. che si intende realizzare sul territorio è già reso noto a tutti, prima della sua adozione da parte del Consiglio Comunale, mediante la pubblicazione all'Albo Pretorio del Comune per 60 giorni consecutivi, a mente degli artt. 14/15 della legge 109/94 e ss.mm.ii.”. A tale ultimo proposito, Le rammentiamo doverosamente che nell'Albo Pretorio del Comune vengono indicate solo le caratteristiche generali dell'opera da realizzare ed il suo costo, senza alcun elemento che ponga il cittadino in grado di formulare una valutazione sul merito dell'intervento: in altre parole, nell'Albo Pretorio non si faceva altro che un generico riferimento alla seguente voce: “Lavori di riqualificazione dello spazio pubblico adiacente le strade comunali vico Ginnasio e vico Melogranato di Teano Centro”. E' partendo da questa definizione che gli interessati si sarebbero dovuti fare un'idea della nuova piazzetta che si andava a realizzare? Di tutt'altro tenore, per contro, era la richiesta che Le veniva indirizzata dagli oltre mille firmatari della petizione, da Lei tacciati ora di sprovvedutezza: la richiesta era infatti quella di partecipare alla collettività i prossimi interventi di edilizia pubblica, contribuendo ad instaurare quel clima di trasparenza e collaborazione tra l'ente comunale e la pubblica utenza che non ha certamente caratterizzato la vicenda in esame. D'altra parte, sarebbe stato sufficiente anche avvalersi del sito web del Comune per pubblicizzare un'iniziativa del genere, ed è anzi sorprendente che ciò non sia avvenuto (visti anche i costi di gestione del sito!).
Noi ci siamo fatti, in definitiva, portavoce di un malcontento diffuso nella cittadinanza teanese circa l'inutilità e la scarsa funzionalità della nuova piazzetta, che ha sostituito uno spazio fruito da molti residenti, in particolare dagli anziani della Confidenza Castallo, e che avrebbe necessitato solo di una manutenzione più attenta e frequente.
Prendiamo atto, per concludere, dell'avvenuta trasmissione da parte dell'Ufficio Tecnico del Certificato di Collaudo Statico, e di un foglio (privo di timbro di conformità e di autentica) denominato “Quadro Economico Finale dei Lavori”. Ma l'apprendere in maniera ufficiale che il costo per la collettività dell'intera operazione ammonta ad euro 240.000.00, non fa che accrescere, ora, il nostro rammarico.
Distinti saluti. “Città Sottili”