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Sequestropoli

 

Il numero di gennaio di questo mensile si apriva con il titolo "Il paese dei sequestri". Da pochi giorni erano stati eseguiti ulteriori sequestri di cantieri edili e qualcuno aveva riguardato personaggi di spicco dell'Amministrazione Comunale. Nell'articolo di apertura Claudio Gliottone invitava la minoranza consiliare a rendersi parte attiva nell'innescare un meccanismo di chiarimento di una situazione politico - amministrativa che non conosceva precedenti nel nostro Comune.

LE VICENDE
Nel 2005, a causa di un vuoto legislativo, il Comune di Teano ritenne non più operanti gli strumenti urbanistici e quindi assentì nuove costruzioni sulla base della sola legge regionale n.17 del lontano 1982. Nel breve lasso di alcune settimane l'ufficio tecnico del Comune rilasciò un centinaio di concessioni edilizie per insediamenti produttivi un po' in tutte le zone, quella archeologica compresa. Inutile dire che la natura “produttiva” delle richieste di concessione era la più varia: da centri benessere degni di stare ad Hollywood, a capienti alberghi, a officine di manutenzione con relativa, spaziosa abitazione per il “custode".

GLI SVILUPPI
L'interpretazione della normativa data dal Comune fu contraddetta anche da pronunzie della Giustizia amministrativa, ma nessuno pensò di revocare le concessioni. Intanto prendevano il via indagini giudiziarie nel corso delle quali pare che sia stato accertato che per concessioni rilasciate nel mese di agosto (il 18 agosto il vuoto legislativo veniva colmato) oneri concessori furono in effetti pagati a settembre e quindi è da ritenere che la data di agosto sia mendace; sembra inoltre che qualche parere sfavorevole della Soprintendenza sia stato letto dall'ufficio tecnico come favorevole e cosi via. Dall'inchiesta scaturì una lunga teoria di sequestri giudiziari che hanno coinvolto direttamente membri dell'esecutivo e loro congiunti. Sono uscite fuori anche altre irregolarità di grave profilo come l'aver consentito la costruzione su minuscolo lotto di terreno a una dipendente statale mediante quell'accorpamento di fondi che è riservato ai coltivatori della terra a titolo principale. Amena poi la vicenda di una parodia di Conferenza dei servizi, fatta da tre dipendenti del Comune, due tecnici e un amministrativo, che decisero di apportare sostanziali variazioni nella lettura degli strumenti urbanistici si da arrogarsi di fatto poteri che appartengono al Consiglio Comunale e alla Regione.

"LA COLPA È DI CHI DENUNCIA"
A seguito della richiesta avanzata dalla minoranza consiliare, che fu sollecitata ad assumere una posizione anche da queste colonne, il 17 marzo si è tenuta una seduta straordinaria del Consiglio Comunale dedicata alla situazione delle concessioni edilizie sotto l'occhio della magistratura. Dura la presa di posizione della minoranza, alla quale la maggioranza, in evidente imbarazzo, ha opposto una posizione sostanzialmente confusa ed ambigua, anche se non è mancata qualche posizione chiara e netta come quella del consigliere di maggioranza Ruggiero che ha onestamente riconosciuto responsabilità dell'ufficio tecnico. Paradossali invece sono apparse un po' a tutti le dichiarazioni del vicesindaco D'Aiello, all'epoca delegato all'urbanistica, volte a imbastire un'insostenibile difesa dell'operato dell'amministrazione e dell'ufficio tecnico. E giunto ad addossare la responsabilità delle conseguenze dell'inchiesta giudiziaria in atto a coloro che hanno presentato denuncia. Ma tra coloro che hanno presentato denuncia c'è in primo luogo la Soprintendenza che ha agito per tutelare quel patrimonio culturale che proprio il vicesindaco ha più volte indicato come bene che l'Amministrazione comunale intende valorizzare. Dalle parole del vicesindaco, riportate dai quotidiani, ci sembra di capire che se in un paese di ladruncoli molti finiscono in galera, bisogna prendersela con i carabinieri. Non è colpevole chi commette l'abuso, ma chi lo denuncia!
Il Consiglio ha deliberato per ora, unanime, la costituzione di una commissione bipartisan che dovrebbe vagamente compiere accertamenti sulla situazione edilizia. Una conclusione che invero sembra quasi un mezzo, un espediente per mettere il silenziatore. Alla minoranza, che si è assunta tanta responsabilità e che da questo momento diventa corresponsabile della gestione urbanistica, tocca il compito di stare all'erta.

DOVE STIAMO ANDANDO?
Preoccupa la notizia data, con formula chiaramente dubitativa, da un organo di Stampa relativamente a gravi minacce che sarebbero state rivolte a un ingegnere del Comune quasi in concomitanza con la seduta consiliare. Se la notizia dovesse rispondere a verità vuol dire che sta allignando anche da noi una vera subcultura delinquenziale e Teano non lo merita.
Amministratori e tecnici sono ancora in tempo per ripristinare la... normalità.

(da Il Sidicino - Anno VI 2009 - n. 4 Aprile)