L'ASSOCIAZIONE
 
il Sidicino
 
 

Il Sidicino, secondo lustro

 

Sembra così vicino quel Capodanno del 2004 che vide apparire nelle edicole il primo numero eppure, scorrendo le prime pagine dei numeri sin qui pubblicati, ci accorgiamo che è stato un tempo carico di avvenimenti e di cambiamenti.
Annunciando allora l'impostazione editoriale, dichiarammo subito che avremmo privilegiato sempre lo sguardo al tempo andato per non lasciar disperdere definitivamente un patrimonio di storia e di cultura che nel passato, anche recente, è stato curato e tramandato da una schiera mirabile di dotti cultori e saggi divulgatori. Avemmo allora anche la presunzione di dire che saremmo stati liberi da condizionamenti e vigili nell'evitare che qualcuno potesse servirsi del mensile per soddisfare interessi o partigianerie.
Tutto ciò facemmo nell'incertezza di ogni previsione sulla riuscita dell'iniziativa e sulla sua durata. I dubbi non erano pochi. Mettere su otto pagine ogni quattro settimane è facile quando le si riempiono di foto e notiziole, di auguri e condoglianze, di cronaca spicciola. Diventa difficile quando vi si vuole inserire almeno due o tre pezzi che dicano qualcosa di nuovo su argomenti impegnativi, a volte quasi sconosciuti alla massa o per nulla studiati.
A distanza di cinque anni non abbiamo l'ardire di dire che siamo riusciti in tutto, ma possiamo tranquillamente dichiararci soddisfatti.
Qualcosa di utile lo abbiamo pubblicato, abbiamo detto la nostra, non di rado insieme ai nostri lettori; ci siamo limitati a una modesta veste editoriale ma abbiamo conseguito il privilegio di poter scrivere, volendo, accanto alla testata: “mensile privo anche del più magro dei patrocini”. Oltretutto, avendo assistito a non poche elargizioni di sostegno morale e finanziario a pubblicazioni che tornano a vergogna di Teano, avremmo dovuto fare un grande sforzo per accettare qualsivoglia concorso pubblico.
Il Sidicino ha un prezzo, molto modico, quasi simbolico, che serve a dare certezza che ogni copia distribuita viene letta da almeno una persona. Oggi raggiunge mediamente una platea di più di cinquecento lettori, forse mille, molti dei quali fanno sentire la loro voce non tanto con lettere e interventi, che pur non mancano e spesso pubblichiamo, quanto con suggerimenti e contatti diretti con i collaboratori. È stato ed è assolutamente indipendente perché non riceve contributi o finanziamenti e non raccoglie nemmeno la pubblicità che spesso, nel piccolo ambiente paesano, diventa condizionante.
Sul piano dei contenuti, dopo un periodo di rodaggio, è giunto finalmente a occupare quasi sempre le due pagine centrali con un solo articolo, così da offrire in ogni numero una minuscola monografia su un argomento e nella raccolta delle annate una vera antologia di storia, di tradizioni e di vita teanese. In occasione dell'ingresso di Mons. Aiello e per il centenario della nascita del sempre compianto Mons. Sperandeo il mensile è uscito con veste d'occasione e con tirature che non hanno dato resi.
Siamo infine fieri di aver avuto l'onore di illustri firme, tra le quali ricordiamo solo S. E. Mons. Aiello, Don Faustino Avagliano, il prof. Marazzi, l'avv. Corradini, e di aver ottenuto la frequente collaborazione di studiosi della zona come i professori Martone e Mesolella che da anni svolgono un'intensa attività di studio sulla storia e le tradizioni del vicino Agro Caleno. A tutti va la nostra gratitudine e l'invito a non trascurare questo foglio che tiene accesa, con moltissimi limiti, la tradizione autentica della storiografia teanese iniziata quasi duecento anni fà da Benedetto Pezzullo.
Ci auguriamo semplicemente di poter tornare a scrivere con lo stesso compiacimento tra cinque anni.

L’Associazione "Erchemperto"

(da Il Sidicino - Anno VI 2009 - n. 1 Gennaio)