La notte del 26 settembre Gennaro Licciardi ci ha lasciati. Era affetto da una grave patologia e ne parlava con la consapevolezza del medico che sa cosa rischia, ma anche con l'energia dell 'uomo conscio del dovere di combattere fino in fondo. Nulla lasciava però lasciava presagire la fine imminente e invece, all'improvviso, la triste sconvolgente notizia.
Dei suoi 52 anni, molti li aveva spesi nell'esercizio della professione medica.
Giovanissimo, era stato eletto consigliere comunale e aveva anche ricoperto la carica di assessore. Erano i tempi delle perenni maggioranze assolute alla Democrazia Cristiana e Gennaro, cattolico convinto per estrazione familiare e per formazione, cominciava a dare forma concreta al suo inserimento nella vita civile. Magari i coetanei pensavano che stesse solo 'facendo carriera'. Il suo impegno invece rappresentava nella forma più incontaminata quelle istanze di rinnovamento, diffuse ma inascoltate, che avrebbero potuto salvare i partiti, e più in generale la politica, dal totale naufragio degli anni Novanta. In breve tempo maturò la decisione di rinunziare a ogni funzione pubblica per dedicarsi interamente alla professione. Ed è stato un ottimo medico, valente come chi ha sempre studiato con serietà e soprattutto ricolmo di quella forte carica di umanità che il sano ambiente familiare e la lunga militanza nel movimento scoutistico gli avevano impresso.
(da Il Sidicino - Anno III 2006 - n. 10 Ottobre) |
