L'ASSOCIAZIONE
 
il Sidicino
 
 

La Casina

 
L'antico "Casino dell'Unione" per la Soprintendenza di Caserta sarebbe solo una cosa "piccola e insignificante"!
 
"Il Comitato per la salvaguardia" risponde con una lettera aperta: questa è la dimostrazione della conoscenza che la Soprintendenza ha dei beni che dovrebbe tutelare.
 

La Soprintendenza ai monumenti di Caserta, nel rispondere al Ministero, così definisce lo storico edificio. Ecco uno stralcio della nota:

Con riferimento alla nota di codesta Direzione generale, avente come argomento la segnalazione del Comitato per la salvaguardia della "Casina" e di Piazza Umberto 1° in Teano, questa Soprintendenza comunica quanto segue:
· L'edificio denominato " 'a casina" (dialetto: piccola e insignificante), italianizzato in "casina", non risulta essere sottoposto a nessun specifico decreto di vincolo ai sensi del Titolo P del D. Leg.vo n. 42 del 22/01/04.
· La sua presenza, da tempo, è stata ritenuta uno ostacolo alla visione di Palazzo Zarone (edifìcio vincolato) e del complesso monumentale denominato "il Loggione" (sede periferica della Soprintendenza archeologica di Napoli e del Museo Archeologico di Teano).
· Al fine di dare giusta sistemazione alla rampa di accesso al belvedere del Loggione (indubbiamente uno dei luoghi più belli del centro storico di Teano), l'Amministrazione Comunale di Teano ha indetto in data 29.03.04 una Conferenza dei Servizi per l'approvazione del progetto definitivo di riqualificazione di Piazza Umberto 1°.
Per il Ministero per i Beni e le Attività Culturali erano presenti:
- La Soprintendenza Regionale della Campania;
- La Soprintendenza Archeologica di Napoli e Caserta;
- La Soprintendenza scrivente.
In tale occasione, tutti i presenti alla Conferenza dei servizi hanno ritenuto "sacrificabile" l'edificio in argomento per il fine di inserire definitivamente il Belvedere del loggione nella dimensione urbana di Piazza Umberto 1° e nel contempo di dare una giusta visibilità al Palazzo Zarone.
Sulla questione di "sacrificare" la casina, è opportuno illustrare la seguente riflessione:
- Demolendo la casina si può realizzare un collegamento diretto tra l'attuale Piazza Umberto 1° ed il Belvedere del Loggione, ottenendo una sorte di "piazza superiore" e "piazza inferiore". Di quanto, il tessuto urbano del centro storico di Teano ne trarrebbe un sicuro miglioramento.
- Resta inteso, che tale decisione appartiene unicamente alla collettività di Teano

Il Comitato per la salvaguardia della Casina, che nei mesi scorsi si è fatto promotore di una sottoscrizione popolare, risponde con questa
LETTERA APERTA

Sig. Ministro, è con rammarico, ci creda, che ci sentiamo costretti ad intervenire, inserendoci nella corrispondenza tra il Suo Ministero e la Soprintendenza di Caserta, inviataci per conoscenza.
Purtroppo, la missiva, prot. 28259 del 23. 12. 2004 - risposta al foglio del 26. 10. 2004 Sez. N° SBA/36767, è illuminante e paradigmatica della conoscenza e della considerazione che le Istituzioni preposte alla tutela hanno dei Beni a loro sottoposti (almeno in terra sidicina).
Ci saremmo aspettati, logicamente, chiarimenti e delucidazioni, per l'assenzo e avallo dato dalle soprintendenze al progetto di demolizione della "Casina".
La Soprintendenza di Caserta, invece, evitando di entrare nel merito delle nostre osservazioni e censure, si lancia in interpretazioni esegetiche della parola "Casina", facendola strumentalmente derivare dal lessico dialettale " 'a Casina" che a suo dire significherebbe "casa piccola e insignificante".
Ciò è la dimostrazione lampante della non conoscenza delle cose teanesi da parte dei funzionari di Caserta.
Infatti, a prescindere che il significato del lessico dialettale è invece "casa piccola e graziosa", l'edificio in oggetto, è stato fino agli anni 40 del secolo scorso, sede del "Casino dell'Unione", circolo esclusivo di ritrovo e gioco (anche d'azzardo) dei notabili del paese, come è ben documentato dalle foto inviatevi col dossier, e che all'uopo rinviamo, e da ciò ne deriva la denominazione.
Inoltre, ci corre l'obbligo di puntualizzare, nuovamente, che la "casina" è parte integrante della sistemazione ottocentesca di Piazza Umberto I, inglobata all'arco, poi andato distrutto nel dopoguerra, come quinta scenica della Piazza voluta e realizzata come Teatro aperto.
Ancora, non è la "Casina" che copre la visuale di Palazzo Zarone, ma la cortina edilizia sette ottocentesca a sinistra dello stesso.
Per ultimo, ribadiamo che il progetto in parola è in contrasto:
· con il Piano di Recupero vigente, (approvato una decina di anni fa, all'unanimità, dal Consiglio comunale, e sottoscritto e plaudito dalle Soprintendenze) che non prevede alcuna demolizione nel Centro storico;
· con la Legge 26/2002 della Reg. Campania, in base alla quale è stato approntato e per cui se ne è richiesto il finanziamento, che, parimenti non ammette demolizioni e in più, prevede percorsi precisi per interventi su edifici condominiali (la "casina" è un edificio condominiale).
Sig, Ministro, per finire, ci conceda di abusare, ancora, della Sua disponibilità poiché, approfittando dell'occasione, ci permettiamo di portare a Sua conoscenza fatti che riguardano il restauro della chiesa seicentesca dell'Annunziata, nei pressi della "Casina".
Per la ripulitura della lunetta marmorea del portale d'ingresso, invece delle tecniche soft, oggi di norma, (impacchi di acqua distillata, solventi leggeri, interventi manuali e di minimo impatto) è stata adoperata la tecnica della sabbiatura, con sabbia di grosso calibro, che ha eliminato sì lo sporco e le incrostazioni (per la verità insignificanti) ma anche, in maniera drastica, la patina e la profondità del bassorilievo che ha perduto così plasticità e rilievo.
Nel chiedere a Lei, e alla Soprintendenza che legge, ragguagli in merito, e se tali tecniche siano un "privilegio" riservato esclusivamente al territorio sidicino, sicuri di un Suo interessamento, cordialmente la salutiamo.

Ai lettori ogni commento.

(da Il Sidicino - Anno II 2005 - n. 2 Febbraio)