Dalle ceneri delle incomprensioni è risorto come una fenice il Motoclub Freedom Riders che, tra l'altro, quest'anno compie 20 anni.
Gli ultimi appuntamenti annuali con i motociclisti, i sempre ben riusciti - Memorials Renato, Walter e Pino - erano saltati, causa alcuni problemi intemi che avevano turbato quello che era sempre stato un gruppo “piccolo ma affiatato".
Era un pomeriggio estivo del 1984 quando un gruppo di appassionati decise di realizzare un sogno: fondare un motoclub e portare le moto a Teano, un motoclub il cui nome richiamasse alla mente lo spirito di chi è motociclista davvero. Lo spirito di chi cavalca impavido il suo bolide e riesce a domare il vento che gli si oppone contro con forza quando corre ma che gli dà la sensazione di spiccare il volo, libero da tutto, senza barriere ne catene che ti trattengono.
Fu allora Freedom Riders, CAVALIERI LIBERI.
Si era avverata solo una metà del sogno, ma questo già bastava ai nostri centauri che ogni domenica si avviavano verso mete diverse insieme ad altri motociclisti, per trascorrere una giornata all'insegna del “free spirit”.
Finchè la scomparsa di uno dei fondatori, Renato Grossi, seguito a breve distanza da Walter Molinaro e Pino De Maio (figli più anziani del motoclub), segnò la vita dei Cavalieri Liberi.
Questi decisero, in loro memoria, di realizzare l'altra metà del sogno: portare le moto a Teano.
Così, il 22 giugno 1997 vi fu il primo “Incontriamoci a Teano, memorial Renato, Walter e Pino”. La manifestazione riuscì talmente bene che l'anno dopo gli iscritti raddoppiarono. fino a sfiorare i 2000 nell'ultima iscrizione.
Poi, un silenzio lungo 3 anni.
Ma questo silenzio viene spezzato con un nuovo rombo: il motoclub rinnova il suo direttivo e il nuovo Presidente, Gerardo Amendola, un altro fondatore, promette grandi cose.
“Ora è tardi per organizzare un motoraduno” dice il Presidente “ma non mancheranno le sorprese”.
E intanto lassù, 3 angeli volano nel cielo cavalcando il vento. Liberi.
(da Il Sidicino - Anno I 2004 - n. 7 Luglio) |
