L'ASSOCIAZIONE
 
il Sidicino
 
 

Vicenda Ospedale: la parola al Comitato di Lotta

 

Non solo accuse, ma anche considerazioni. Considerazioni sui lunghi cinque anni e mezzo che vedono la nostra cittadina priva dell’ospedale che è interessato alla ristrutturazione ed alla messa a norma e che, nonostante le molteplici iniziative intraprese da Amministratori, politici di professione, Vescovo, Sindacati, Associazioni e movimenti spontanei, non ha ancora visto il giorno della riapertura.
Purtroppo è sulla pelle dei poveri che si sono giocate le sorti dell’ospedale. Si, sui poveri perché in questi anni sono stati quelli che maggiormente hanno risentito del problema. Può sembrare paradossale parlare di povertà, ma purtroppo il problema esiste, ma esistono soprattutto i poveri, intesi come persone deboli sotto il profilo economico, culturale, della salute. Proviamo ad immaginare come può sentirsi un anziano pensionato nel momento del bisogno per problemi di salute. Spesso non sa come attivare il servizio 118, che spesso non ha parenti né mezzi per il soccorso. Peggio ancora, una volta ricoverato in strutture distanti e mal collegate da mezzi pubblici, si sente solo ed angosciato per cui la malattia diventa più pesante.
Pertanto per questi ed altri motivi sentiamo il dovere di dire delle verità che possono anche avere il sapore delle accuse.
È stato grazie alle manifestazioni di questi giorni della gente del comitato di lotta per l’ospedale che si è riaperta una questione che sembrava essere in una posizione di stallo.
Purtroppo siamo stati attaccati in vari modi da forze più o meno visibili che hanno ritenuto la protesta una offesa nei loro confronti, verso le loro posizioni, quasi come se l’ospedale fosse un qualcosa di personale. Quello che è peggio è il silenzio delle opposizioni che di tanto in tanto lanciano la pietra e nascondono la mano. Si sa che le proteste sono servite a sbloccare una situazione; a far attivare un meccanismo che consentisse in tempi brevi il passaggio del Pronto soccorso e radiologia, nella nuova struttura. Ma la consegna dell’intero corpo A ed il suo utilizzo a pieno regime è ancora un percorso lungo e difficile.
Ma in tutto questo chi paga?
Di certo i cittadini di Teano e del comprensorio e tra questi i più deboli. Non paga invece che ha commesso errori ed ammissioni, di chi ha mentito, di chi ha continuato ad indicare date certe per la riapertura. Cosa dire ai vari responsabili di tale situazione individuabili nel R.U.P. (responsabile unico del procedimento 152), nella ditta Paco, nel direttore dei lavori, in alcuni funzionari dell’ASL CE 4, in chi aveva il compito istituzionale di seguire le cose, dei vertici ASL CE 1 dottori: Testa ed Accinni, oltre che hanno venduto solo menzogne e ritornando così i tempi di consegna, facendo lievitare la spesa. Non ce la sentivamo per ora di dare colpe ai nuovi dirigenti dell’ASL CE 1 dott. Bottino e D’Auria perché è da poco che hanno avuto in consegna l’ASL.
A parer nostro hanno dato segnali concreti per la risoluzione dei problemi per la riapertura dell’Ospedale. Ma a loro facciamo un appello; che non lascino impuniti i responsabili di errori ed omissioni. Vorremmo concludere con una considerazione: è giusto che la gente scesa per protestare con il comitato di lotta si debba sentire in colpa per le turbative causate o addirittura sentirsi accusata di speculare e strumentalizzare? Allora chiediamo cari lettori, a coloro che con un manifesto, pagato con i soldi dei contribuenti ha scritto più o meno così: cari cittadini, l’inaugurazione dell’Ospedale, causa problemi tecnici è rinviata di un mese. Il 2 febbraio resta come data per l’inizio delle operazioni di trasferimento (Direzione Sanitaria, poliambulatorio) In questo contempo si avrà il perfezionamento degli spazi letto, arredi ecc.
L’apertura al pubblico concordata con la direzione dell’ASL è assicurata inderogabilmente nei primi giorni di marzo ecc.
Cosa dobbiamo dire? Gli diciamo cosi: Grazie cittadini sensibili, che con la vostra protesta avete riportato l’attenzione sulle problematiche dell’ospedale. Non abbassiamo la guardia.

Il Comitato di lotta per l’ospedale

(da Il Sidicino - Anno I 2004 - n. 4 Aprile)