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Testimonianze iconografiche sull'Incontro di Teano
 
In questo numero alle pagine 3, 4, 5 e 6, presentiamo, in occasione dell’anniversario dello storico incontro del 26 ottobre 1860, uno speciale a cura di Franco Pezzella sulla ricchissima iconografia dell’evento che ha portato alla costruzione dell’Italia Unita.
 
 

L’incontro tra Vittorio Emanuele II e Garibaldi al termine della spedizione dei Mille e dopo la vittoria del Volturno - avvenuto il 26 ottobre del 1860 in un luogo non meglio precisabile, ancora oggetto di diverse rivendicazioni territoriali, ma storicamente noto come l’Incontro di Teano - rappresenta, al di là delle divergenti localizzazioni topografiche riportate dalle cronache, dai diari e dalle testimonianze dei presenti, uno degli episodi di maggior valore simbolico della tradizione risorgimentale. In quella occasione, infatti, Garibaldi salutò il sovrano come primo re d’Italia consegnandogli di fatto la restante gran parte del Paese che di lì a poco, il 17 marzo del 1861, avrebbe assunto la denominazione di Regno d’Italia in luogo di quello precedente di Regno di Sardegna. Sicché colui che fin lì era stato definito dai più come “il Re galantuomo” ben presto si guadagnò anche il titolo di “Padre della Patria”. Poco dopo la sua morte, avvenuta a Roma il 9 gennaio del 1870, il pittore toscano Carlo Ademollo (Firenze 1824-1911) immortalò lo storico incontro con Garibaldi in una tela di grande dimensione che, lungamente conservata nella Pinacoteca di Capodimonte, nell’ottobre del 2010 fu installata, dopo un accurato restauro, nell’aula della Commissione Finanze della Camera. La scena si svolge, secondo l’interpretazione corrente tra gli storici dell’arte, presso il ponte di Caianello, l’odierno ponte San Nicola, nella frazione teanese di Borgonuovo, attraversato in quel momento da un gregge di pecore guidato da una pastorella che con un bastone scosta alcune pecore che intralciano sulla strada; i due personaggi principali, il re e Garibaldi, sono raffigurati, il primo in divisa da generale, introdotta ufficialmente nel mese di maggio del 1860, il secondo con l’immancabile poncho double face, grigio-azzurro all’esterno e rosso all’interno e l’altrettanto immancabile copricapo in velluto verde-marrone, mentre, l’uno in sella ad un cavallo arabo bianco, l’altro in sella a un cavallo nero, si stringono la mano. Assistono alla scena, cui fanno da sfondo i Monti Lattani, alcuni ufficiali di entrambi gli eserciti, tra cui si riconosce il solo Nino Bixio, e dietro un muretto, alcuni contadini, uno dei quali si leva il cappello in segno di saluto, che dediti ai lavori agricoli nelle campagne circostanti erano stati attirati dagli squilli delle trombe che avevano preceduto l’arrivo del re.
Meno solenne fu, invece, la rappresentazione che diede del tema, quasi contemporaneamente ad Ademollo, il pittore lombardo, Sebastiano de Albertis (Milano 1828-1897) - che aveva partecipato, peraltro, con le truppe garibaldine alla battaglia di Bezzecca - il quale nel dipinto, che si conserva presso il Museo del Risorgimento di Milano raffigura Garibaldi che, come una sorta di capataz sudamericano, va incontro a Vittorio Emanuele sventolando il copricapo. Del dipinto si conosce anche il bozzetto, un acquarello, già nella collezione di cimeli garibaldini di Bettino Craxi, battuto all’asta nel novembre del 2015.
Qualche anno dopo la città di Siena decise di onorare il defunto sovrano dedicandogli una sala del Palazzo Comunale. La sala conosciuta giusto appunto come la Sala di Vittorio Emanuele II, fu affrescata, tra il 1886 e il 1888, con grandi scene illustranti gli avvenimenti principali che avevano segnato la vita del Savoia, realizzate dai più noti collaboratori e allievi di Luigi Mussini, fondatore del locale Istituto d’Arte e portabandiera della corrente pittorica purista. Inaugurata nel 1890 le sue pareti accoglievano e accolgono tuttora affreschi di Cesare Maccari, Amos Cassioli e Pietro Aldi. In particolare quest’ultimo realizzò in uno dei riquadri anche l’Incontro di Teano. La scena non si discosta molto dal dipinto di Ademollo, fatto salvo per la presenza di un maggior numero di astanti, tra cui, in basso a sinistra, si distinguono diversi popolani. Né nulla di più si può dire a proposito del dipinto di Vincenzo Giacomelli (Grizzo, PN 1814 - Venezia 1890) conservato al Museo del Risorgimento di Venezia.
Ancor prima dei dipinti testé citati, in un momento in cui la fame di immagini stava prendendo piede in tutta Europa, la scena dell’Incontro era già stata riprodotta, subito dopo l’avvenimento, in un discreto numero di disegni, incisioni, e litografie, realizzate soprattutto a corredo di testi che lo descrivono, come la Storia aneddotica, politico-militare della guerra d’Italia di Vincenzo De Castro, Milano 1859-61 (incisione di Carlo Santamaria su disegno di Barbieri), la Storia degli ultimi rivolgimenti siciliani, della caduta dei Borboni e delle gloriose gesta di G.G, di Giovanni La Cecilia, Milano 1860-61 (incisione di anonimo), poi replicata nell’Album storico-artistico Garibaldi nelle Due Sicilie, ossia Guerra d’Italia nel 1860 scritta da B.G. con disegni dal vero […] litografati da’ migliori artisti, Milano 1861, edito dai fratelli Terzaghi. La prima rappresentazione dell’Incontro fu, però, verosimilmente, di marca inglese e porta la firma di William Luson Thomas, uno xilografo londinese che la realizzò per un numero di dicembre della celebre rivista The Illustrated London News, di cui fu uno degli illustratori più importanti fino al 1869 quando lasciò l’editore per fondare una rivista analoga, la The Grafic. L’unica illustrazione che documenta il secondo incontro di Garibaldi e Vittorio Emanuele, avvenuto a Napoli il 7 novembre successivo, quando il re fece il suo ingresso ufficiale nella ormai ex capitale del Regno borbonico per poi portarsi, affiancato dall’Eroe dei due Mondi, dalla reggia al duomo, porta la firma di Luigi Rossetti (Milano, notizie 1859-1873) e si riferisce ad una bella litografia colorata apparsa nella Storia illustrata della vita di G. Garibaldi di Antonio Balbiani, pubblicata a dispense a Milano tra il 1860 e il 1861.
Non mancarono, naturalmente, dell’Incontro di Teano, anche vignette satiriche. Una, per tutte, si cita quella realizzata dal caricaturista Casimiro Teja (Torino, 1830-1897), noto anche con il nome d’arte “Puff”, per il numero del 13 maggio del 1866 del Pasquino, il più noto e diffuso giornale satirico dell’epoca.
Le riproduzioni ebbero seguito anche negli anni e nei decenni successivi, apparendo finanche sulle figurine Liebig, sui piatti di ceramica, sui foulard di seta e su altri gadget di facile smercio. In questa sede se ne citano solo alcune come l’illustrazione comparsa sul n. 654 del 10 giugno 1882 del settimanale inglese The Graphic; il disegno di Odoardo Borrani (Pisa 1833-Firenze 1905) tratto dal dipinto di Carlo Ademollo, apparso il giorno dopo sul n. 24 de L’Illustrazione Italiana; l’incisione di Sidney Paget (Londra 1860 - Margate 1908) pubblicata in Cassell’s History of the worlds qualche anno dopo; l’incisione di Ernesto Mancastropa disegnata da Edoardo Matania e riprodotta nella tavola LXXXIII della Storia del Risorgimento italiano di Francesco Bertolini, edita a Milano nel 1889, oltremodo notabile ed eccezionale per il fatto che Vittorio Emanuele, infrangendo l’etichetta, si scappella di fronte a Garibaldi; la stampa litografata da Daniele Angelo (notizie 1839-1858), su disegno di Raffaele Pontremoli (Chieri, TO 1832-Milano 1905) che era stato al seguito delle truppe piemontesi in qualità di corrispondente del settimanale L’Illustration di Parigi, stampata dai fratelli Michele e Leonardo Doyen di Torino (stampa apparsa sul n. 36 del 4 settembre 1910 della rivista L’Illustrazione Italiana); l’illustrazione realizzata da Tancredi Scarpelli (1866-1937) per il IV volume della Storia d’Italia di Paolo Giudici del 1930.
A dir poco singolare fu, poi, la scelta, da parte di Alessandro Colla, figlio di Giacomo, titolare dell’omonima compagnia teatrale milanese, una delle più importanti della tradizione marionettistica italiana, di utilizzare l’episodio per realizzare il sipario per lo spettacolo dal titolo originale L’eroe dei due mondi, ovvero Garibaldi e i suoi tempi rappresentato per la prima volta al Teatro Gerolamo di Milano nel 1932 in occasione del cinquantesimo anniversario della morte di Giuseppe Garibaldi. Per inciso, nella stessa occasione anche le Poste regnicole dedicarono all’Incontro due dei dieci francobolli della serie, disegnata da Francesco Chiappelli (Pistoia 1890 - Firenze 1947) dedicata all’Eroe dei due Mondi. Non sono state da meno, in seguito, le poste repubblicane che hanno celebrato filatelicamente l’avvenimento nel 1960 e nel 2010 in occasione, rispettivamente, del Centenario della spedizione dei Mille, con un francobollo da 25 lire, secondo di una serie di tre, recante un disegno di Giovanni Savini liberamente ispirato a quello di Matania inciso da Emilio Vangelli, e del 150̊ anniversario dello stesso evento, con un francobollo da 1 euro, ultimo di una serie di quattro, disegnata da Angelo Merenda che mostra un particolare dell’affresco senese di Pietro Aldi. Anche la Repubblica di San Marino, nel 2007 celebrando il 200mo anniversario della nascita di Garibaldi con una serie di tre francobolli dedicò uno degli esemplari, quello da 2 euro, all’Incontro, disegnato da Irio Ottavio Fantini, autore di numerosi disegni per le emissioni filateliche e numismatiche del Vaticano e di altre nazioni, ricalcando quasi alla lettera, un particolare dell’affresco di Pietro Aldi a Siena.
Al di là delle numerose varianti delle raffigurazioni - ora proposte con i protagonisti ripresi in atteggiamenti diversi, ora in molteplici angolazioni - le rappresentazioni dell’Incontro hanno tutte le caratteristiche del monumento equestre, per rispondere, evidentemente, all’intento di fare dell’evento un’icona epica, il simbolo della concreta attuazione dell’Unità italiana ancor prima delle successive annessioni di Roma e di quanto restava dello Stato Pontificio, delle province venete e della provincia di Mantova. Del resto quella che è considerata la più significativa testimonianza dell’Incontro è costituita proprio dal monumento equestre che, modellato dallo scultore Oreste Calzolari (Borgo San Lorenzo, FI 1852 - Mestre 1920), gettato nel bronzo dalla fonderia fiorentina di Gusmano Vignali con l’impiego di ben quattro tonnellate di rame e una di stagno, e collocato su un basamento in pietra, si erge in piazza Mino da Fiesole, al centro di questa ridente cittadina toscana. Invero il monumento era stato commissionato dal comune di Teano per la piazza cittadina, ma a causa dell’elevato costo dell’opera, ammontante a ben 3625 lire dell’epoca, l’amministrazione comunale era stata costretta a rinunciarvi. Fu così che a Fiesole si costituì un Comitato che grazie al contributo del Comune e di molti possidenti fiesolani riuscì a raccogliere i fondi necessari per l’acquisto e la collocazione del monumento. I quattro pezzi da cui esso è costituito - comprese le formelle con gli stemmi ed i nominativi dei maggiori finanziatori posti sulla base in pietra, nonché l’obelisco di travertino bianco, alto sette metri e sormontato dalla stella d’Italia in bronzo che era posto alle spalle delle due figure a cavallo, demolito, con l’accordo della Soprintendenza, nel 1962, per dare più visibilità al retrostante medievale Palazzo Pretorio - giunsero nella cittadina agli inizi di giugno del 1906 ed entro il 17 dello stesso mese furono montati; giusto tre mesi dopo, il 17 settembre, si tenne la solenne inaugurazione alla presenza con l’intervento del conte di Torino, figlio di Amedeo d’Aosta e cugino del re. Per l’occasione fu coniata una medaglia in metallo fuso di 96 millimetri di diametro con la riproduzione del monumento. Già due anni prima, nell’estate del 1904, un bronzo analogo a quello del monumento di Fiesole, era stato fuso dalla stessa fonderia di Gusmano Vignali, con altri due bronzi raffiguranti Partenope liberata e Garibaldi acclamato dalla folla per la base in granito del monumento all’Eroe dei Due Mondi inaugurato il 7 settembre di quell’anno a Napoli nella allora Piazza Ferrovia. Le sculture sono tutte opere di Cesare Zocchi (Firenze 1851 - Torino 1922).
Del resto, al monumento fiesolano si rifà, in un certo qual modo, anche la rappresentazione dell’Incontro che ne diede lo scomparso artista sidicino Rino Feroce nella scultura in fibra sintetica realizzata nel 1996 in Largo Croci a Teano, cui fa il paio il delicato pannello maiolicato donato qualche tempo dopo ai cittadini di Teano dalla ceramista Anna De Biasio, un manufatto nel quale l’artista, come scrive Giulio De Monaco, «proiettò spunti di piacevole originalità, inserendo nel contesto storico, elementi nuovi e simbolici, la sfinge egizia del pronao del duomo, le colonne giganti del pronao stesso, gli antichi abitanti di Teano riemersi dal tempo a felicitarsi».
Per completezza di informazioni va, infine, ricordato che l’Incontro fu rappresentato in diverse targhe e medaglie: dalla placchetta realizzata nel 1907 per la 5ª Gara nazionale di tiro al segno tenutasi a Roma dal 2 al 15 giugno di quell’anno nella ricorrenza del 1° centenario della nascita di Garibaldi, incisa da Albino Dal Castagnè e prodotta dallo stabilimento milanese di Stefano Johnson, alla medaglia commemorativa in bronzo prodotta nel 1910, in occasione del Cinquantenario dell’Incontro, dallo stesso stabilimento di Johnson, quale omaggio di Napoli, alla “voluta conquistata libertà del Mezzogiorno” giusto quanto si legge sul recto della medaglia; e, ancora nella medaglia argentata fatta coniare nel 1960 dal Comune di Teano dalla Ditta Lorioli di Milano in occasione del 1°Centenario dell’Incontro e in quella fatta coniare nella stessa occasione dal Touring Club Italiano, ancora una volta dallo stabilimento milanese di Stefano Johnson. Il 1°Centenario dell’Incontro fu celebrato anche dalla “Domenica del Corriere”, il più popolare settimanale italiano dell’epoca con una bella illustrazione di Walter Molino (Reggio Emilia 1915 - Milano 1997) sulla copertina del n. 44 del 30 ottobre.

Franco Pezzella
(da Il Sidicino - Anno XVIII 2021 - n. 10 Ottobre)

 
Carlo Ademollo, L’incontro di Teano,
Roma, Aula della Commissione Finanze della Camera,
già a Napoli, Pinacoteca di Capodimonte
 
Sebastiano de Albertis, L’incontro di Teano
Milano, Museo del Risorgimento
 
Pietro Aldi, L’incontro di Teano
Siena, Palazzo Pubblico
 
Carlo Santomaria - Barbieri, Incontro di Garibaldi e di Re Vittorio Emanuele al Volturno
Storia aneddotica, politico-militare della guerra d’Italia di V. De Castro, Milano 1859-61
 
Luigi Rossetti, Il Dittatore della Sicilia stringe le mani al Re d’Italia
A. Balbiani, Storia illustrata della vita di G. Garibaldi, Milano 1860-61
 
Ignoto incisore, Il giorno 24 Ottobre Garibaldi incontrò il Re presso Teano
G. La Cecilia, Storia degli ultimi rivolgimenti siciliani, della caduta dei Borboni e
delle gloriose gesta di G. G, Milano 1860-61; Album storico-artistico Garibaldi nelle
Due Sicilie, ossia Guerra d’Italia nel 1860 scritta da B. G. con disegni dal vero […]
litografati da’ migliori artisti, Milano 1861
 
William Luson Thomas
The meeting of general Garibaldi and Victor Emanuel on the
26 of October near Teano, The Illustrated London News
 
Casimiro Teja, Zii e nipoti
Tav. n.65 del Pasquino (13 maggio 1866)
 
L’incontro su un piatto da ceramica
 
L’incontro su una figurina Liebig
 
Ernesto Mancastropa - Edoardo Matania
Incontro di Garibaldi con Vittorio Emanuele
F. Bertolini, Storia del Risorgimento italiano, Milano 1889
 
Tancredi Scarpelli
Lo storico incontro di Teano fra il
re Galantuomo e l’Eroe dei Due Mondi
P. Giudici, Storia d’Italia, Firenze 1930
 
Daniele Angelo - Raffaele Pontremoli, Incontro di Vittorio Emanuele e Garibaldi a Teano
L’ Illustrazione Italiana, n. 36 (4 settembre 1910)
 
Walter Molino, L’Incontro di Teano,
Domenica del Corriere, n. 44 del 30 ottobre 1960.
 
Giacomo Colla, La scena dell’Incontro
Sipario per lo spettacolo L’eroe dei due mondi,
ovvero Garibaldi e i suoi tempi, Milano 1932
 
Fiesole, Oreste Calzolari, L’incontro di Teano
 
Albino Dal Castagnè - Stefano Johnson,
Medaglia commemorativa del 1°Centenario dell’Impresa dei Mille
e della Liberazione del Mezzogiorno, 1960
 
Medaglia commemorativa inaugurazione monumento
dell’Incontro di Teano Fiesole 17 giugno 1906
 
Teano, Rino Feroce, L’Incontro di Teano, 1996
 
Albino Dal Castagnè - Stefano Johnson,
Placchetta per la 5ª Gara nazionale di tiro al segno
per il 1° centenario della nascita di Garibaldi, Roma 2-15 giugno 1907
 
Anna De Biasio, Pannello maiolicato con la raffigurazione dell’Incontro
 
Stefano Johnson, Medaglia commemorativa
Cinquantenario dell’Incontro, Napoli 1910
 
Medaglia argentata commemorativa,1°Centenario dell’Incontro, Teano 1960
Ditta Lorioli, Milano
L’Incontro in filatelia