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Indice Angelo Nicosia
 
 

Un rilievo altomedievale a S. Giorgio a Liri (FR)

 

Fig. 1 - La facciata della chiesa di S. Rocco con indicata la posizione del rilievo altomedievale
 

Nella facciata della scalinata frontale della chiesa di S. Rocco a S. Giorgio a Liri, in posizione centrale sopra l'architrave della porta di ingresso al sottostante locale seminterrato, è murato un bassorilievo con croce in pietra calcarea (fig. 1). Nonostante la centralità della posizione urbanistica della chiesa, in corrispondenza di un incrocio sulla strada provinciale che attraversa il paese, l'interessante reperto è sfuggito all'attenzione degli studiosi, per cui risulta essere inedito (1) (fig. 2).
Si tratta chiaramente di un pezzo ritagliato da un qualche elemento lapideo da riferire ad un arredo liturgico. Il ritaglio è stato intenzionalmente eseguito a filo del contorno in alto e ai lati con lo scopo di recuperare anche il motivo circolare che racchiude la croce, motivo formato da un nastro vimineo a tre capi. Inferiormente il nastro si intreccia e i due lembi si allargano orizzontalmente verso i bordi laterali; al di sotto si nota il segmento orizzontale di un altro nastro a tre capi. Il taglio preciso ai lati purtroppo non permette di seguire le direzioni del proseguimento dei nastri e quindi di capire come potesse svilupparsi l'originario schema compositivo. L'unico particolare iconografico completo è la croce, che è stata appositamente ricercata evidentemente per destinarla a quella posizione a scopo simbolico-decorativo. Essa è realizzata a rilievo piatto e presenta i bracci patenti terminanti a volute caratterizzati da un solco inciso lungo il profilo interno, che ripete il disegno della croce con una percezione visiva di lamina sovrapposta. Al centro dell'incrocio dei bracci si trova un incavo circolare per imitare un bottone decorativo (2). Nonostante non sia possibile osservarne il retro e misurare il suo spessore, si può comunque sospettare che il nostro frammento possa essere stato ritagliato da una lastra di recinzione, forse un pluteo.
Il pezzo presenta il motivo della croce, che è un tema ricorrente nella plastica altomedievale, realizzata a bassorilievo. Tuttavia, nonostante che il motivo sia presente anche in diversi luoghi del Lazio e della Campania, le caratteristiche stilistico-formali di questo reperto di S. Giorgio a Liri trova i riscontri più pertinenti e topograficamente più vicini con le croci di alcuni rilievi frammentari altomedievali di Teano. Qui infatti, escludendo l'apparato accessorio dei nastri viminei e della forma dei clipei, le croci sono pure ricavate a rilievo piatto e con lo stesso solco inciso all'interno che ripete la forma della croce (3). Essi vengono giustamente datati tra la seconda metà dell'VIII e il primo decennio del IX secolo con riferimento alla produzione artistica longobarda. Anche il nostro pezzo può quindi essere collocato entro la prima metà del IX secolo e ad un orizzonte artistico-culturale longobardo.
Riguardo alla sua provenienza non è sicuro che si tratti di un pezzo locale, visto che in S. Giorgio a Liri non sono attestati reperti simili o di tale cronologia. La sua collocazione e il suo uso come elemento decorativo sulla parte frontale della chiesa farebbe sospettare un'importazione da altro luogo, proprio per destinarlo a quelle finalità estetico-comunicative. Ora, volendo azzardare delle ipotesi in merito, non si può escludere, fino a prova contraria, che il pezzo possa provenire proprio dall'area culturale teanese, dove, appunto, si riscontrano le più prossime affinità stilistiche.
Angelo Nicosia

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Bibliografia
- AUTIERI 2011 = C. AUTIERI, Produzione plastica in Teano longobarda tra VII e IX secolo, Teano 2011 (I quaderni de “il Sidicino”).
- MACCHIARELLA 1976 = G. MACCHIARELLA, Note sulla scultura in marmo a Roma tra VIII e IX secolo, in Roma e l'età carolingia. Atti delle giornate di studio 3-8 maggio 1976, Roma 1976, pp. 289-299.
- ROMANINI 1992 = A.M. ROMANINI, Committenza regia e pluralismo culturale nella “Langobardia Major”, in Committenti e produzione artistico-letteraria nell'alto medioevo occidentale, XXXIX Settimana di studio, Spoleto 1992, pp. 57-89.

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Note
(1) - Ringrazio Gianni De Rosa di S. Giorgio a Liri che mi ha segnalato il reperto e ha fattivamente collaborato all'esame sul posto dello stesso.
(2) - La presenza del bottone all'incrocio dei bracci è abbastanza comune sulle croci altomedievali: ricordo il caso delle croci nei capitelli del “Sacello dei Ss. Satiro, Silvestro e Ambrogio” a Milano (ROMANINI 1992, tav. XXIX fig. 37 e tav. XXXI fig. 40 e 41).
(3) - AUTIERI 2011, pp. 9 (frammento n. 3), 15 (frammento n. 5) e 23 (frammento n. 8); per le immagini degli stessi ved. anche DOVERE 2002, p. 31. Il solco inciso all'interno dei bracci è usato con una certa frequenza nella decorazione semplificata delle croci altomedievali e, per restare in un contesto geografico vicino, richiamo alcuni esempi di Roma databili tra il VIII e IX secolo su croci che non sempre presentano i bracci patenti (cfr. MACCHIARELLA 1976, figg. 278 e 280).

Angelo Nicosia
(da Il Sidicino - Anno IX 2012 - n. 4 Aprile)


Fig. 2 - Il rilievo altomedievale con croce