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Onore a chi combatté e morì per la nostra patria

 

Il 24 ottobre e il 26 novembre di quest'anno, ricorrono il centenario della disfatta di Caporetto e della gloriosa vittoria del Piave.
Da una parte, un momento tragico e difficile per le sorti e le attese della partecipazione al primo conflitto mondiale, accanto ai belligeranti della grande intesa: Francia, Inghilterra, Russia, con una capitolazione umiliante e disastrosa non solo per l'enorme perdita di fanti e di graduati, ma anche per i tanti patimenti e le profonde umiliazioni di tutte quelle popolazioni del nord Italia che subirono occupazione e deportazione dalle loro amate terre.
Dall'altro lato, a distanza di poco tempo, il risorgimento del nostro esercito e dei nostri uomini che dimostrarono, con fedeltà e con coraggio, tutto il loro intrepido valore vincendo, finalmente, l'ultima battaglia del Piave e rientrando trionfalmente a Vittorio Veneto, dopo aver strenuamente combattuto contro il nemico germanico e austro-ungarico.
I nostri nonni seppero allora, veramente, difendere gli ideali e i confini della nostra patria.
Volendo ora fare una spietata e onesta considerazione, anche se in maniera alquanto riduttiva, sull' aspetto politico e amministrativo del nostro paese, mi chiedo: possiamo onestamente dire che esistono ancora uomini dotati di quella tempra e di quel valore, che fu presente cent'anni fa'?
Non vorrei sembrare pessimista e disfattista ma, di politici e di uomini dirigenti dotati di carisma e di valore, se ne trovano pochi. Siamo circondati da una classe dirigente impreparata, opportunista e frivola, che pensa solo al proprio tornaconto e non al bene comune e della patria.
Per tutti questi motivi, onoriamo chi combatté e morì per difendere la nostra Patria, cent'anni fa'.
La foto, che fortunosamente sono riuscito a reperire, rappresenta il tributo concesso dall'amministrazione comunale di Teano ad alcuni reduci teanesi, insigniti della medaglia d'oro dell'ordine dei Cavalieri di Vittorio Veneto.

Prato, 4 novembre 2017

Pasquale Mesolella
(da Il Sidicino - Anno XIV 2017 - n. 11 Novembre)