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Io non mi stanco (poesia)

 

“Premio Nazionale di Poesia Città di Conza” - Prima edizione
Sabato 5 dicembre 2015, alle ore 17.30, presso la Sala Consiliare del Comune di Conza della Campania (AV), alla presenza di autorità politiche e culturali e di un folto numero di giornalisti, si è svolta la cerimonia di premiazione del  “Premio Nazionale di Poesia Città di Conza”, prima edizione, organizzato da Davide Cuorvo che ha condotto la manifestazione con l’attrice Fiorella Zullo.
La Giuria era composta dalla presidente Wanda Marasco (scrittrice e attrice, finalista al Premio Strega 2015), dal poeta milanese Giampiero Neri, da Armando Saveriano presidente dell’associazione culturale Logopea, promotrice dell’iniziativa, da Alfonso Nannariello, Davide Cuorvo, Filomena Guerriero e Carmina Esposito pittrice e poetessa afragolese. 105 le poesie pervenute, due le sezioni del concorso. Per la sez. A - Poesia a tema libero - sono risultati finalisti: Floriana Coppola, Pasquale Di Nitto, Monia Gaito, Ketti Martino, Pasquale Mesolella (con la poesia "Per poco non mi stanco") e Lina Sanniti. Per la sez. B - Poesia a tema Utopia e Verità - sono risultati finalisti: Antonio Califano, Maristella Eisemberg, Gerardo Iandoli, Rossella Luongo, Raffaele Schettino e Agostina Spagnuolo. Ad aggiudicarsi il primo premio della sez. A, Floriana Coppola con la poesia “In scena”; per la poesia a tema sez. B è risultata vincitrice Maristella Eisenberg.

Per poco non mi stanco
Per poco non mi stanco di soffrire
per questa marea di gente
che parte e mai arriva,
per  questo esodo di disperati
a cui pochi sanno stringere la mano.

Per poco non mi stanco di navigare
lungo le rive dei loro occhi stralunati
in cui è difficile scoprire un miraggio o un approdo.

Per poco non mi stanco
di sentire  la guerra addosso
come fosse mia e non di altri
e attraversare ferrovie e fili spinati
dove poter ritrovare un rifugio o una casa.

Per poco, alla mia età, camminare
lento e stanco: meravigliato,
come se questo tempo e questa ora
fossero altro tempo e altra ora;
questo luogo e questo spazio
fossero altro luogo e altro spazio.

Per poco non mi stanco
di guardare intensamente
I tuoi occhi dolci di bambino
abbandonato come un giocattolo
sulla spiaggia di una lontana città.

Per poco non mi stanco e non mi arrendo
a dire che non è vano e non è perso
questo tuo acerbo morire navigando.

Pasquale Mesolella - Prato, 15/09/2015

Pasquale Mesolella
(da Il Sidicino - Anno XII 2015 - n. 12 Dicembre)