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Teano - Il Foscolo ha 156 anni di vita

È stato il primo Ginnasio Municipale della Provincia
di Caserta ed il primo Convitto Nazionale Italiano
 
Ecco perché dalla lontana Melfi, da Palermo, da Napoli, da Benevento mandavano alunni all'istituto di Teano
 
 

È una questione d'amore. E di orgoglio per la propria terra. “Quello che a volte ci manca - diceva don Milani - è l'orgoglio per la nostra terra e l'amore per la nostra scuola”. Soprattutto, diciamo noi, per la nostra Teano. Perché se ci fosse questo, se ritornassimo ad avere, come i nostri genitori, orgoglio ed amore per la città che ha reso nobili e grandi le nostre origini, anche la nostra scuola, la nostra formazione, ci guadagnerebbe. Daremmo una mano tutti a farla diventare più grande e migliore. Perché la città di Teano ha una storia che non è seconda a nessun' altra città in provincia. Una città etrusca che è stata ricordata da Polibio, Tito Livio, Tolomeo e da Strabone come la seconda città della Campania interna e la più grande sulla via Latina “Urbium in via Latina sitarum maxima”. Ma non solo la sua storia ci riempie di orgoglio, anche la sua scuola: il Ginnasio di Teano, infatti, quest'anno ha compiuto 156 anni di vita: un secolo e mezzo di attività, tra gli alti e bassi della fortuna, ma sempre fiera della sua storia ultracentenaria.
È la fortuna delle città antiche quella di avere una propria storia, con una propria tradizione culturale ed un Liceo Classico municipale: il Giulio Cesare di Roma, il Sannazzaro di Napoli, il Sallustio di Sulmona, il Pitagora di Siracusa, l’Orazio di Venosa e così via. Sono le città che hanno una lunga storia da tramandare ad essere orgogliose della propria scuola e del proprio Liceo Classico. Per questo vogliamo ricordare anche il Ginnasio sidicino, a quei cittadini che vivono con orgoglio nel loro paese e la scelta di aver ereditato un liceo destinato al popolo.
Il Ginnasio municipale di Teano
In un libro del 1884 di Giuseppe Lonardo, intitolato “La Risurrezione del Ginnasio a Teano” e stampato a Caserta dalla tipografia Nobile, abbiamo la certezza documentata che la scuola secondaria teanese ha 156 anni di vita e inizia proprio con il Ginnasio Municipale nel 1865. Non solo: il Ginnasio di Teano è stato il primo ad essere fondato in provincia di Caserta, se si considera che il “Giannone” casertano fu inaugurato il 2 gennaio 1866. Per il seminario diocesano, invece, dobbiamo risalire indietro nel tempo fino a mons. Giovanni Paolo Maricorda che lo fondò addirittura nel 1576. Un Ginnasio, quello di Teano, alla cui vita contribuiva non solo l'amministrazione municipale teanese, ma anche quella dei paesi vicini come Vairano, Roccamonfina, Marzano, Cajanello, Carinola, Tora e Piccilli, Pietramelara, Calvi Risorta e Sparanise. Non sembra vero oggi, che questi comuni mandano i propri studenti per la Provincia. Ma è così. Il Ginnasio teanese sorgeva di fronte al Seminario e al soppresso monastero di San Salvatore. “Il numero sempre crescente di giovani che convenivano dai più lontani paesi, scrive Lonardo, e l'educazione liberale e saggia con cui erano coltivate le loro vergini menti, generò l'invidia e l'odio dei retrogradi”. Ed il mal seme della calunnia e della discordia fece il resto. Tanto che il Municipio sidicino fece guerra al suo primo Direttore, il dotto sacerdote Stanislao Trabucco di Carinola, che rinnegava l'infallibilità del papa, così che il Trabucco lasciò l'incarico e la scuola sfiorì. Poi, nel 1884 ritornò l'occasione di riaprirla. Il prefetto Giorgetti, in qualità di Presidente del Consiglio Scolastico Provinciale, su pressione dell'onorevole Angelo Broccoli, il 7 agosto 1884 chiese al Consiglio Comunale di Teano se voleva riaprire il Ginnasio governativo nell'ottobre 1885. Ma il Consiglio Comunale, convocato il 14 agosto, alla presenza dell'on. Broccoli, registrò l'opposizione del dott. Gaetano Corvino che lo riteneva non necessario.
Diceva: “Deve pensarsi prima al necessario, poi all'utile e al bello: prima ai bisogni della generalità degli amministrati e poi all'utile di una parte di essi”. Il Corvino, infatti, riteneva l'istruzione secondaria, il Ginnasio, un lusso per pochi. Poi il Consiglio Comunale l'approvò “con la espressa condizione che l'apertura del Ginnasio dovesse verificarsi immancabilmente entro il 1 ottobre 84”. Trascorso tale termine il Consiglio sarebbe stato sciolto da qualsiasi impegno. Il Corvino, in particolare, riteneva “non opportuna” la spesa di lire 17.176 per riaprirlo, in considerazione delle scarse risorse del paese e le numerose tasse governative, provinciali e municipali. I soldi sarebbero stati spesi meglio se impiegati per accomodare le strade o la conduttura delle acque. Ma l'avv. Salvatore Spina, presidente della Società Operaia teanese, ribatté, dimostrando che l'istruzione, non doveva considerarsi un bene di lusso, ma un bene utile e necessario a sviluppare i beni materiali ed intellettuali dell'uomo. L’istruzione non doveva essere considerata un privilegio di casta ma un diritto di tutti. Del resto il Comune teanese per assicurare a Teano professori salesiani, qualche anno prima, nel 1880, aveva deliberato di stanziare 20.000 lire.
Inoltre, il Comune di Teano già aveva speso 200 mila lire per la viabilità verso le frazioni e circa 13 mila lire per impartirvi ogni anno l'istruzione primaria. Secondo il notaio Giovanni Lucianelli, invece, il bilancio comunale aveva una disponibilità di bilancio di 48.900 lire con le quali si sarebbero potuti pagare tranquillamente gli oneri per il Ginnasio: 17.176 lire che si aggiungevano alle 14 mila lire di spese obbligatorie e alle 400 lire di spese facoltative per l'Istruzione pubblica. Anche il ricorso alla Cassa di Deposito e Prestito, per il Lucianelli, sarebbe stato utile e consigliabile affinché “La stella del Ginnasio, rifulga quale espereo astro e fecondando le menti dei cittadini teanesi, e dei nativi dei villaggi circonvicini e dei comuni limitrofi, e delle Provincia, sbugiardi le perfide insinuazioni degli oscurantisti”. E così il Consiglio Comunale approvò l'istituzione del Regio Ginnasio con 26 consiglieri presenti: votanti 25, astenuto 1. Con la maggioranza assoluta di 13 voti, quindi, l'Ordine del Giorno veniva approvato. Al suo mantenimento, del resto, non mancò l'aiuto dei comuni vicini.
Scrive Lonardo: “La Giunta di Pietramelara, di Tora e Piccilli, di Vairano, di Cajanello alla semplice richiesta del sussidio già ha deliberato ieri l'altro più di un migliaio e mezzo di lire. E rimangono ancora i comuni di Roccamonfina, di Marzano, di Carinola ecc. i quali concorrendo anche essi con un sussidio, al pari degli altri, dimostreranno l'amore che hanno per l'istruzione e per il bene generale, di questo ne siamo più che sicuri, lusingati anche dalla speranza che nei giovani nativi dei circonvicini comuni educati al Ginnasio municipale di Teano, oggi gli dimostrano gratitudine e riconoscenza nel vederlo rinascere con più vigoria...”. Il Liceo Ginnasio sidicino, quindi, nasce e cresce non come una scuola per pochi eletti ma grazie al sostegno della stessa Società Operaia. Continua Giuseppe Lonardo nel suo testo: “È da sapersi altresì che la Società Operaia di Teano, la quale non si compone affatto di molti nullatenenti, in seduta straordinaria del 18 agosto 1884 concordemente deliberava acciocché si fosse pregato l'illustrissimo Prefetto per influire sull'apertura del Ginnasio per il 1884”. Avevano capito che “i detrattori avevano il solo scopo di mantenere il popolo nell'ignoranza, lo scopo di chiudere al figlio dell'operaio la via che potesse un giorno elevarlo sulla propria classe ed aprirgli un migliore avvenire...”.
Il Convitto Municipale
Al Regio Ginnasio di Teano era annesso un Convitto Municipale che curava anche l’attività fisica e d’arte drammatica e lo studio pomeridiano. Scrive nel dicembre 1884 Odoardo Sgaroni, Rettore del Convitto e Direttore del Regio Ginnasio:”Poche città offrono ad un Convitto condizioni così favorevoli come Teano: aria salubre, viveri a buon prezzo, sito centrale, vicinanza alla ferrovia, tranquillità agli studi… Alle lezioni, alcune libere e retribuite, altre obbligatorie e gratuite, si aggiunge l’insegnamento pratico del Francese, Tedesco, Inglese, secondo il sistema dei migliori istituto stranieri e di alcuni, pochi, anche italiani come l’Ateneo Dante Alighieri di Acerra, diretto dal chiarissimo professore Pasquale Simonelli. Il trattamento dei convittori, oggetto di vigili cure, è di molto superiore a quel che potrebbe far supporre la tenuità delle rette (…).
Pei giovinetti del Comune di Teano la retta annuale è di L. 420 pagabili a bimestre anticipato.
Per tutti gli altri è di L.504 pagabili allo stesso modo. Per entrare nel convitto si chiedeva anche “la fede di nascita e di eseguita vaccinazione”. Nel lungo elenco relativo al corredo che ciascun convittore avrebbe dovuto portare con se, tra le altre cose il Rettore Sgaroni chiede: “un Crocifisso per a capo del letto”, il lettino di ferro, due materassi, due guanciali, tre coperte per l’estate e per l’inverno, quattro paia di lenzuola e federe, dodici camicie e camiciuole, sei asciugamani, sei salviette, tre paia di scarpe, due abiti uniforme, due cravatte di seta nera, due guanti neri di pelle.
Inoltre un armadio secondo il modello, due sedie, “una posata decente”, forbici, uno specchio, uno spazzolino da denti, un pettine, una spazzola per abiti e per la testa.
Il seminario di Teano
Se il Ginnasio municipale di Teano, avviato nell'ottobre 1865, quest'anno compie 156 anni, la scuola teanese, è molto più antica e prende il via nel Cinquecento con il Seminario diocesano. Questo infatti risale ai primi anni del vescovado di mons. Giovanni Paolo Marincola. Durante il sinodo diocesano del 1576, infatti, il vescovo esortò tutti i beneficiari della Diocesi a mandare in curia la nota dei benefizi, con l'elenco delle rendite, allo scopo di fissare la rata con cui ciascuno doveva concorrere al mantenimento del Seminario. L’ erezione viene confermata dagli atti del notaio Giovan Lorenzo Mandavillano, il 12 marzo1580, i quali atti riferiscono che il signor G. Battista Cassano, vendette un'abitazione attigua alla chiesa di S. Salvatore (oggi detta del Monte dei Morti) al Seminario rappresentato dal procuratore, dal maestro e da 12 convittori, per il prezzo di 150 ducati. In altri atti dello stesso notaio, in data 21 ottobre 1584, vengono nominati sei convittori: Silvestro De Giglio di Teano, Giulio Pignatelli di Bari, Angelo Graziano di Roma, Bernardino Gaetano di Teano, Angelo Mastrati di Presenzano e Donato De Eraclio di Pietravairano. Scrive mons. Epifanio Monaco nel suo bel testo "Il seminario di Calvi e Teano": a Firenze, l'Atene d'Italia, si arrivò all'anno 1704, prima che fosse aperto un seminario regolare" (p.17).
Nel seminario di Teano vi studiarono il naturalista Stefano Delle Chiaie, Francesco Fuoco di Mignano, Nicola Gigli di Teano ed il clinico napoletano Giovanni Petteruti.
Il seminario di Calvi
A Calvi invece, il seminario fu fondato nel 1720 da mons. Filippo Positano. Di esso, in verità, si erano occupati già mons. Vincenzo Carafa fin dal 1675 ed in seguito mons. De Silva, ma senza frutto. Mons. Positano comprò un casamento a Calvi nei pressi del Castello medievale al prezzo di 550 ducati e poi spese altri 3500 ducati "di proprio peculio" per ristrutturarlo. Il Seminario era pronto il 15 maggio 1727 e fu inaugurato solennemente dallo stesso papa Benedetto XIII che gli diede il titolo di "Apostolico". Sebbene fosse nato più tardi, rispetto a quello di Teano era noto per il suo Collegio Docenti di latinisti e storici come il canonico don Mattia Simonetti, il can. Don Mattia Zona (autore della Storia dell'Antica Città di Calvi) e don Agostino Fusco, tutti e tre di Sparanise. Studiarono nelle sue aule anche il barone di Montanaro Francesco De Renzis fondatore del “Fanfulla”, giudicato il capolavoro del giornalismo diplomatico, i poeti sparanisani Annibale Ranucci e mons. Francesco De Felice.
La chiusura del seminario e l'apertura del Ginnasio municipale
Durante l’anno scolastico 1865 infatti commissari di governo iniziarono le visite scolastiche dei Seminari vescovili e dichiararono chiusi quelli che rifiutarono l'ispezione. Scrive Epifanio Monaco: “Venne eseguito il Decreto che stabiliva: 1) Tutte le rendite dei Seminari soppressi siano posti sotto sequestro dal sub economo locale; 2) Delle rendite si facciano tre parti, di cui una parte al vescovo con la terza parte del locale per la scuola teologica e due terzi ai Municipi, per aprire scuole secondarie in forma di Ginnasio e Liceo. Il vescovo di Calvi e Teano, in data 6 ottobre 1865, informa la Santa Penitenzeria che il Seminario di Teano è già ristretto alla scuola teologica e che erano stati rimandati a casa gli alunni delle scuole primarie e secondarie. Comunica anche che, mentre l'Arcivescovo di Napoli fu il primo a rifiutare l'ispezione, il Rettore del Seminario di Teano fu il secondo e che la statistica dei seminari chiusi fino a quel giorno saliva a 49. Il 22 maggio 1866 vennero chiuse anche le scuole secondarie di Calvi, essendo stata rifiutata l'ispezione il 21 gennaio, composta dal dott. Federico Pelli, dal canonico Stanislao Trabucco e dal dottor Giulio Giani”.
Il Canonico Stanislao Trabucco, primo Direttore del Ginnasio governativo di Teano a 36 anni
Il primo Direttore e fondatore della scuola superiore a Teano, il Ginnasio Municipale, fu il canonico Stanislao Trabucco, prete rivoluzionario, nato a Casale di Carinola il 12 agosto1830. Si laureò a 23 anni all’Università di Napoli in Storia, Filosofia e Matematica, poi creò e diresse il primo Ginnasio - convitto italiano nel Regno delle Due Sicilie, insegnò, scrisse articoli contro il brigantaggio e contro la gerarchia cattolica, fondò la Società di Mutuo Soccorso e la "Cucina economica" per i poveri. Fu anche nominato nella Commissione Provinciale “per soccorrere i danneggiati dal brigantaggio”. Nel 1866 quindi Stanislao diresse il primo Convitto nazionale italiano, a Teano sulle rovine del seminario borbonico. Il nuovo istituto portava scritto sulla sua bandiera “Patria e civiltà, scienza, religione, libertà e progresso”, attirandosi le critiche dei Gesuiti. A Teano, ricorda, era “attecchita la velenosa pianta dei gesuitismo in tutte le sue proteiche ramificazioni ed io con la stampa vivamente attaccai e riprovai la condotta del vescovo Bartolomeo D'Avanzo”, in seguito diventato cardinale e difensore dell'infallibilità del papa e del Sillabo.
”Come Rettore del Ginnasio - convitto di Teano - spiega il nipote medico Ermanno Trabucco nel libro “Da Napoli a New York” (Torino 2012) - il canonico Trabucco stabilì che circa il 90 % del tempo doveva essere dedicato all'insegnamento delle dottrine liberali e solo il restante dieci doveva essere utilizzato per l’eruzione religiosa. Si trattava insomma di una vera e propria rivoluzione nel sistema educativo del tempo”. Lo stesso canonico Stanislao Trabucco scrisse: “La minaccia di scomunica fatta ai padri di famiglia dalla Curia vescovile, non valse ad ostacolare la vita del Ginnasio se nel primo anno, aperto il 2 febbraio 1866, numerava 38 alunni, nel secondo riuniva 58 convittori e 16 esterni e nel terzo, quarto e quinto anno giunsero a 100”.
Poniamo vero quello che dagli oscurantisti si asseriva a mio carico, domando perché dalla lontana Melfi, da Palermo, da Napoli, da Benevento si mandavano alunni all'istituto di Teano?
Perché il Consiglio Direttivo in ogni anno per l'angustia del locale era obbligato a rifiutare domande di nuovi convittori? Perché gli stessi teanesi, aventi vincoli di parentela o di affinità con parrochi e con lo stesso vicario Cestrone, hanno gareggiato nel mandare i loro figli al Ginnasio?".
A causa delle sue idee liberali però il clero e l'amministrazione comunale si rifiutarono di fornire fondi per la gestione del suo Convitto - ginnasio e questo, nel 1872, dopo solo 6 anni di attività fu costretto a chiudere. Lui avrebbe potuto aumentare la retta ai convittori ma non lo fece. Scrisse invece al Comune:” Chi l’ha detto che l’istruzione deve essere patrimonio di poche famiglie agiate? Ignorano forse che un paese per tanto è civile per quanto in esso è diffusa la istruzione classica ed elementare? Non sanno che i Municipi dovrebbero lesinare sopra ogni altro articolo meno su quello della pubblica istruzione?” L'amministrazione comunale infatti, impegnava per la scuola solo 8 mila lire, gli alunni di Teano pagavano Lire 21,25 al mese, mentre gli alunni degli altri comuni pagavano lire 26,25. “Il Comune, scrive, a parte 1500 lire per le spese d'impianto, non ha speso più un centesimo per gli arredi scolastici e per quanto fosse necessario al convitto”. Eppure lui, pur di non far chiudere il convitto sarebbe stato disponibile a rinunciare allo stipendio o avrebbe dato le dimissioni. E così fu: il canonico Direttore Trabucco diede le dimissioni accusando il sindaco Genovesi, un tempo liberale, di aver permesso la distruzione del Ginnasio per compiacere il vescovo mons. Bartolomeo D'Avanzo, il quale pur di "ostacolare il progresso del Ginnasio - convitto di Teano, avvisa di aprire in Calvi un Ginnasio "cattolico". Così, dopo ripetute istanze, il Ministero dispose "darsi facoltà al D'Avanzo di aprire in Calvi un Ginnasio assoggettandolo ai regolamenti in vigore" con i maestri e il rettore del disciolto seminario. Scrive Trabucco: "Tutti preti senza titoli legali e devotissimi alla causa della libertà e del progresso come si intendono da monsignor Bartolomeo D’ Avanzo....ma lo stesso Consiglio Provinciale, dopo otto giorni di vita ordinò la chiusura di quel sedicente Ginnasio!". Il Preside Trabucco, comunque, non insegnava solo nel Ginnasio, ma è stato anche Direttore delle Scuole Tecniche di Teano dove insegnava la materia “Agricoltura”: “il modo di coltivare la terra, di seminare e coltivare le piante, l’ulivo, il frumento, la canapa, la frutta, di crescere e moltiplicare gli animali, di perfezionare i vigneti e la qualità del vino etc. etc.”. Tra i libri scritti dal Trabucco si ricordano: "Il presente e l'avvenire della chiesa. Discorso inaugurale per l'apertura del Ginnasio governativo e convitto di Teano" (1866), "Cronaca cittadina e sacco nero, cinque anni di vita del Ginnasio e convitto di Teano" (1871), "I nuovi Ginnasi e i soppressi seminari, pensieri” (1867) , “Festa letteraria celebrata nel Ginnasio e convitto di Teano in onore di San Tommaso D’Aquino il 10 aprile 1870”, "Lo schema dell'infallibilità papale difeso dal vescovo di Calvi e Teano mons. Bartolomeo D’Avanzo e confutato dal Direttore del Ginnasio di Teano Stanislao canonico Trabucco" (1870), "Catechismo di Agricoltura ad uso delle scuole rurali d'Italia" (Napoli 1869) e centinaia di articoli scritti su "La colonna di fuoco", un giornale liberale pubblicato a Napoli prima dell'Indipendenza italiana, su "L'Emancipatore Cattolico", giornale pubblicato a Napoli, organo della Chiesa Cattolica Nazionale Italiana, edizioni dal 1861 al 1876 (chiesa della quale divenne Vescovo per pochi mesi nel 1875 con 2592 voti) e sul “Corriere Campano”. Nella sua ricca corrispondenza con scrittori e politici dell'epoca ci rimangono sue lettere intrattenute con Giuseppe Mazzini, i fratelli Cairoli e Francesco De Sanctis. Un’altra festa letteraria al Ginnasio di Teano (dovevano essere probabilmente annuali) ce la ricorda Pasquale Castaldi in “Dissertazione e iscrizioni per la festa letteraria in onore di D. G. Giovenale celebrata nel ginnasio di Teano”, 1872, Maddaloni, Tipografia La Galazia, 1906, p. 40 . Il canonico Trabucco, da pochi mesi eletto Vescovo della Nuova Chiesa cattolica nazionale Italiana, morì nel giugno 1876, a causa di un tumore al pancreas, all'età di 46 anni, dopo sette anni di malattia.
A proposito Ginnasio con annesso convitto Agostino di Sessa Aurunca, si legge sulla pagina Wiki del Convitto: https://it.wikipedia.org/wiki/Convitto_nazionale_Agostino_Nifo. “L'11 luglio 1868 un certo Giambattista Solari di Napoli venne nominato Direttore del Ginnasio, a seguito del rifiuto di Stanislao Trabucco. Con deliberazione del 21 agosto l’istituto venne ufficialmente nominato ‘Agostino Nifo’, dal filosofo sessano che aveva anche alloggiato nel convento secoli prima; pochi mesi dopo il Giannasio nacque anche il Liceo. Nel 1882 fu ordinata la soppressione del liceo per mancanza di fondi ma due anni dopo venne istituito il ginnasio statale con annesso convitto comunale, mentre il 14 luglio1887 venne ufficialmente istituito il liceo-ginnasio.

Paolo Mesolella
(da Il Sidicino - Anno XVIII 2021 - n. 11 Novembre)

 
Il Canonico Stanislao Trabucco