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L'ALTRA META' DI DON BOSCO
In memoria del Coadiutore Mario Di Giovanni
a cura di Ezio Lignola, prefazione del Card. Tarcisio Bertone. TEC, 2008. - 109 p.
 
 

Un giovane sparanisano in odore di santità.
Un giovane coadiutore salesiano laico, morto in circostanze tragiche nello svolgere la sua missione di educatore. È Mario Di Giovanni, sparanisano, morto 25 anni fa a Fossano, in provincia di Cuneo, nel Centro di Formazione Professionale salesiano. Di Mario Di Giovanni è stato appena pubblicato un libro curato da Ezio Lignola, che presenta una bella prefazione del cardinale Tarcisio Bortone, Segretario di Stato della Santa Sede e i contributi di Gianpaolo Del Santo e don Romano Zucchi, direttori dell'Istituto Maria Ausiliatrice di Fossano.
Aveva 42 anni Mario quando fu colpito al cuore e lui perdonò l'autore di quel gesto. Scrive il Cardinale Bortone nella prefazione al libro: ”A 25 anni dalla dolorosa scomparsa di Mario, per mezzo del suo sacrificio, si staglia un progetto di santità di vita: in quel ”io vi perdono”, detto al momento supremo del sacrificio, Mario Di Giovanni ci ha trasmesso una delle espressioni più alte della fede cristiana”.
Di Giovanni, nel febbraio 1983, era “consigliere” al Centro di Formazione Professionale di Fossano. Per Don Bosco il Consigliere aveva una funzione educativa fondamentale, soprattutto volta al recupero e alla formazione morale e civile dei giovani. Il Consigliere, infatti, era un educatore che “doveva sorvegliare indefessamente, sia nell'oratorio che fuori, i giovani a lui soggetti, procurando di tener relazione coi rispettivi loro genitori, onde ragguagliarli delle loro frequenze, o mancanze , ed informarsi di loro condotta. Li avrebbero dovuti correggere amorevolmente dei loro difetti, istillando nei loro cuori, con la voce e con l'esempio, l'amore alla pietà e la fuga dal vizio”. E Mario faceva proprio così.
Scrive Lignola nel libro: “Lungo tutta la mia strada non saprei trovare altro uomo di così energico carattere, garante dell'educazione e dell'insegnamento”. Mario era nato a Sparanise il 25 febbraio 1941. Orfano a nove anni, entrò nella famiglia di don Bosco a San Mauro Torinese, a soli 14 anni, per consacrarsi definitivamente a lui a Peveragno il 30 luglio 1966. In qualità di capo di laboratorio meccanico passerà attraverso gli istituti salesiani di S. Benigno Canavese, Brà e Fossano. Qui la svolta. Alla guida dell'Istituto Professionale prima e del centro di formazione Professionale poi dedicherà ben 5 anni.
Il 23 febbraio 1983 intervenne con fermezza in una lite tra due convittori la cui condotta creava forte disagio in tutta la comunità. Quella sera venne chiamato da uno dei due per soccorrere l'altro che fingeva di sentirsi male. Mario si precipitò subito spinto dal dovere e dal sincero amore per i giovani. Si chinò su di lui, ma fu colpito con una prima martellata. Poi lo finirono. Ebbe appena il tempo di accasciarsi a terra dicendo: “Madonna mia… che cosa fate? Io vi perdono”.
La struttura di Fossano è stata dedicata alla sua memoria e all'entrata dei laboratori c'è un suo busto bronzeo con una semplice dedica:”Mario Di Giovanni. Salesiano. Una vita a Dio per i giovani”.

Paolo Mesolella
(da Il Sidicino - Anno VI 2009 - n. 2 Febbraio)