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Filippo Mandara - Un medico di Sparanise a Dachau

 
 

Un medico sparanisano a Dachau. Non avremmo mai pensato che da Sparanise durante l'ultima guerra sarebbe partito, deportato in Germania, un uomo che poi sarebbe diventato medico a Dachau. Un laureando in medicina che avrebbe svolto addirittura le funzioni di capo medico.
Una missione la sua che fece ritardare il suo rientro in patria come attestano diverse lettere.
Nel campo di Dachau vi sono ancora conservati documenti che attestano la sua presenza e l'attività svolta. Vi si conserva ad esempio un “Dienstplan” con i giorni in cui il dott. Mandara era di servizio al campo e si alternava con medici tedeschi e russi. La paginetta delle presenze va dal 18 gennaio al 28 febbraio 1945. Ma sicuramente la sua permanenza al campo durò fino al gennaio 1946. Vi sono del resto diverse lettere e cartoline inviate da conoscenti al padre Francesco che testimoniano la sua presenza a Dachau fino a dicembre 45. Una presenza che era diventata ormai insostituibile. E a nulla servivano le richieste di partire.
Scrive la famiglia Plos da Pavia il 29 luglio 1945 al padre: “Egregio Signore, conoscemmo il vostro distintissimo figlio Dott. Mandara nel campo di smistamento di Dachau… Noi siamo rimpatriati il giorno 20 luglio , ed era anche sua volontà unirsi a noi, perché molto desidera rivederlo, ma non lo lasciarono partire perché molto bisognosi del suo aiuto. Dunque anche lui rientrerà …. Sia tranquillo sul suo conto che noi possiamo assicurarlo che il suo ritardo è causato per il grande lavoro e perché insostituibile”. Ancora una lettera da Genova dell'8 novembre 1945: ”In qualità di medico, il Comandante del campo spiegò a me e ad altri due compagni che ci eravamo recati per reclamare la partenza di vostro fratello assieme a noi, non poteva lasciare l'ospedale del campo. Al campo godeva di tutta la stima e prestava la sua opera con alacre intelligenza in tutte le ore. Il comando del campo aveva rilasciato a lui una dichiarazione in Italiano ed in Inglese in cui vi era testimoniata tutta la gratitudine di tutta le comunità internazionali per l'opera svolta. La dichiarazione ce la fece leggere con giusto orgoglio”. Lui infatti aveva prestato servizio nell'ospedale di Dachau dal luglio 1944 fino all'8 gennaio 1946 come medico dirigente. “Durante questo periodo – è scritto in un certificato d'ufficio dell'Ufficio Statale di Sanità di Dachau - era occupato nella lotta contro le epidemie (febbre petecchiale, tifo, scarlattina, difterite) ed ha dimostrato una notevole cognizione, in specialmodo nel campo della medicina interna. Il dott. Mandara ebbe a trattare anche ripetutamente casi di ostetricia col miglior successo. Colla sua attività si è acquistata piena fiducia degli ammalati…”. Il medico d'Ufficio Dr. Nagel .
Filippo Mandara, quindi, si era guadagnato la stima dei superiori come capo dell'ospedale delle febbri tifoidee e per i suoi interventi nel campo dell'ostetricia; solo al ritorno in Italia, l'anno seguente, però, diventò realmente medico. Come si evince dal certificato di laurea rilasciato in data 8 marzo 1949. Prima di partire deportato in Germania, infatti, frequentava il terzo corso (terzo anno). Conosceva il tedesco per averlo studiato a scuola, al liceo Diaz di Caserta. Sposò un'infermiera russa, anch'essa conosciuta a Dachau.

Paolo Mesolella
(da Il Sidicino - Anno VI 2009 - n. 1 Febbraio)