L'ASSOCIAZIONE
 
il Sidicino
 
Indice per autore
 
Indice Silvia Melillo
 
 

"Il martirio di S. Caterina d'Alessandria"

 
Presentazione del restauro della pala d'altare attribuita a Belisario Corenzio
 

Sicuramente un avvenimento da ricordare quello vissuto dai numerosi cittadini intervenuti, il 28 febbraio 2015, al convegno tenutosi presso il monastero delle monache benedettine dell'adorazione perpetua del SS. mo Sacramento di Teano.
Un evento che merita di entrare, a pieno titolo, nei libri e quaderni di storia sidicina. Il motivo del convegno è stato la presentazione del restauro della pala di altare “Il martirio di S. Caterina d'Alessandria” di Belisario Corenzio.
Alla manifestazione, promossa dalla Pro loco “Teanum sidicinum”, in particolare dal presidente Antonio De Simone, e favorita dal presidente del Museo diocesano don Crescenzo Gravante, hanno partecipato come relatori: la dott.sa Lucia Bellofatto, storico dell'arte, la dott.ssa Carmen Autieri, archeologa, e il dott. Michele Zarrillo, restauratore.
Commosso il saluto iniziale del presidente della Pro loco che, nel ringraziare gli intervenuti, autorità religiose e civili, ha rivelato la genesi del progetto di restauro. Di seguito la dott.ssa Bellofatto, cassinese, nel porgere i saluti a nome del sovrintendente dott. Salvatore Buonomo ha evidenziato il suo personale legame alla realtà benedettina e ha introdotto i presenti nel contesto storico dell'artista che, nel suo percorso lavorativo, vanta l'affresco della cupola del monastero di Montecassino (opera perduta per il bombardamento del 1944).
Don Enzo Gravante, moderatore della serata, ha poi presentato sr. M. Ester Stucchi o.s.b., che, a nome della comunità benedettina, ha accolto, salutato e ringraziato i partecipanti.
La Madre ha ricordato le generazioni di monache che, davanti al tabernacolo e alla pala, hanno speso la loro vita pregando, lavorando e intercedendo per tutti e ha evidenziato il valore della bellezza; particolarmente ricercato in questi tempi nei quali scorrono davanti ai nostri occhi immagini di violenza, di sopraffazione e di crudeltà.
Bellezza presente nel mondo, - enigmaticamente indicata anche da Dostoevskij nel romanzo “L'idiota”-, che tutti sono chiamati a rivelare, allo stesso modo di un paziente lavoro di restauro.
“Così è stato - ha sottolineato - anche nell'incrociarsi di realtà e leggenda che segna il racconto della vita e del martirio di santa Caterina d'Alessandria, rappresentato nella pala in cui un particolare, la rottura dello strumento del carnefice, incuriosisce sempre: la ruota si rompe e santa Caterina deve essere decapitata.
D'altra parte la bellezza, ha continuato, quella vera, non quella narcisistica ed effimera tanto esaltata, è strettamente legata al bene.
E il bello, il bene riescono ad incagliare, ad inceppare il meccanismo del male.
Il grande scrittore russo, che nei suoi romanzi ha descritto efficacemente il volto e le pieghe del male, ha messo in bocca ad un suo personaggio, lo starets Zosima queste parole: “Il mondo è un paradiso e le chiavi le abbiamo noi”.
“Siamo invitati anche noi, ha concluso, ad essere in qualche modo dei restauratori, scoprendo e aiutando a scoprire la bellezza di ciò che è vero, giusto e quindi bello nella vita.
Crediamoci e facciamo sì che queste chiavi dischiudano spazi di bellezza e di bene nel nostro territorio!”
I relatori hanno, poi, esposto, con certosina competenza, il lavoro compiuto guidando in tal modo i presenti alla lettura dell'opera.
La dott.ssa Carmen Autieri, archeologa, ha presentato, con esemplare dovizia di particolari, il complesso monastico benedettino sorto a Teano nel 1554 e costruito per rispondere alle nuove esigenze di un cattolicesimo riformato. A partire dall'ultimo quarto del '500, infatti, varie iniziative tesero ad arricchire la parte abitativa monastica e favorirono l'aumento del corredo liturgico ed artistico della cappella.
In questo contesto fu commissionata, dalla famiglia Galluccio, la pala d'altare per la chiesa di S. Caterina .
Singolare è stata, successivamente, la descrizione del restauratore, dott. Michele Zarrillo che ha mostrato come, in quattro mesi di lavoro, abbia effettuato una attenta valutazione delle condizioni dell'opera, analizzato il deterioramento e pianificato al meglio le modalità d'intervento, vagliando le diverse possibilità operative.
A conclusione della serata S. E. Mons. Arturo Aiello ha richiamato l'attenzione dei presenti sul fatto che un'opera vive degli sguardi delle persone che la osservano. Citando l'espressione “Il pane e le rose”, coniata da Marx alla fine del Manifesto, ha sintetizzato magistralmente l'esigenza di associare al pane il bisogno profondo di nutrirsi di legami e progetti affettivi, alle rose il bisogno di coltivare passioni, di acquisire saperi, di intessere rapporti sociali.
“Le rose, ha chiarito, non sono il companatico, cioè “pane e qualcosa”, ma pane e rose come poesia, come sogno, come romanzo, come verso, come una tavola che ci fa respirare la storia. Prima, c'era Santa Caterina con il suo martirio e con le leggende nate intorno a quel martirio, poi c'era Belisario, poi un movimento politico-religioso che si chiama Controriforma, poi, c'erano delle famiglie che volevano lasciare una traccia per il futuro, fino a stasera, fino al restauro colmo di amore del nostro maestro…..
Vi auguro che questa sera sentiate il bisogno di qualcosa di più! – ha detto il vescovo – Lo so che ognuno di voi lo sente, altrimenti non sarebbe qui, ma sarebbe bello che ciascuno di noi possa farsi promotore di altri itinerari di bellezza, di altri itinerari di appropriazione di una storia gloriosa.
Quindi l'augurio è che il nostro sguardo verso il futuro sia positivo, nonostante l'assenza di pane. Magari a Teano fioriranno tanti roseti e ci saranno tante opere d'arte, tante opere benefiche…...”
Concludendo, nel benedire e riconsegnare la pala alle legittimi custodi ha augurato che la sua bellezza possa portare tante giovani a contemplare la bellezza della vita consacrata e della vita claustrale.

Silvia Melillo
(da Il Sidicino - Anno XII 2015 - n. 3 Marzo)

 
(foto di Vincenzo Lerro)