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Una fiaccola per la memoria

 
per dare voce a chi non ha più voce
 

Sabato 9 aprile 2016, presso i locali della Scuola dell'Infanzia di Teano Scalo, si è svolto l'incontro-convegno “Fiaccola della memoria e dell'impegno per Simonetta Lamberti e Augusto Di Meo”. L'evento è stato organizzato dalle insegnanti della Scuola Primaria di Teano Scalo, con riferimento alla giornata della Legalità.
La dirigente scolastica Antonietta Ragosta, gli alunni delle cinque classi, le docenti del plesso e un cospicuo numero di genitori hanno ascoltato con grande attenzione il racconto di Augusto Di Meo, testimone oculare dell'omicidio di don Peppe Diana, e la testimonianza di Serena Simonetta Lamberti, sorella di una giovane vittima della camorra. Semplici e incisive sono state le parole dello psicologo Francesco Diana e della giornalista Alessandra Tommasino, del “Comitato don Peppe Diana” e dell'associazione “Libera”. Presenti anche gli assessori Gemma Tizzano e Adele Passaretti.
Sono state rievocate storie di dolore e di morte, ma il messaggio giunto al cuore di piccoli e grandi, è stato quello di non rassegnarsi mai di fronte al male che spesso opprime la nostra società. Tutti siamo chiamati ad essere cittadini responsabili, con l'obbligo morale di denunciare il male, laddove si annida. Contro l'omertà e la rassegnazione, che favoriscono il radicamento di un potere privato violento, come quello delle mafie, c'è una sola arma vincente. Si chiama cultura. E la cultura, quando è autentica, porta all'esercizio della legalità.
Don Peppe Diana, fortemente impegnato nella lotta alla camorra, fu assassinato a Casal di Principe, suo paese natìo, la mattina del 19 marzo 1994, nella sagrestia della chiesa di San Nicola di Bari. Si preparava per celebrare la sua ultima messa, quando fu ucciso con cinque colpi di pistola. Augusto Di Meo, suo amico e parrocchiano, lo aveva appena abbracciato per fargli gli auguri di buon onomastico...  Mettendo a rischio la sua stessa vita, non esitò a sporgere denuncia.
Una storia altrettanto triste è stata quella raccontata da Serena Simonetta Lamberti che, con lacrime di tenerezza e di rabbia, ha letto alcune delicatissime pagine dal “Diario segreto, anzi segretissimo” della sorellina, uccisa dalla camorra a soli undici anni, nel corso di un attentato, il cui vero obiettivo era il padre.
L'incontro-convegno ha suscitato grande partecipazione emotiva e, nel contempo, ha offerto numerosi spunti di riflessione.
La fiaccola verde, accesa per ravvivare la memoria e la speranza, è stata per tutti un invito a sconfiggere il male nell'unico modo possibile: facendo il bene.

Carmen Melese
(da Il Sidicino - Anno XIII 2016 - n. 4 Aprile)