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Indice Gennaro Loffredo
 
 

Le radio libere a Teano / Radio Uno Teano,

tra le prime radio libere della Campania
 
Foto 1
 

La diffusione delle Radio Libere avvenne principalmente nel 1976, nell’immediato e in pochi mesi ne nacquero quasi duecento. In tre anni ci fu un incremento esponenziale, nel 1979 le Radio libere era- no quasi duemila, un dato che inevitabilmente cresceva fino ai primi anni ottanta. L’etere era diventato una ragnatela, le frequenze si sovrapponevano e i segnali si accalcavano, un territorio anarchico che fu poi regolamentato successivamente.
In Campania le prime ad aprire furono Radio Capis, Radio Ischia e Radio Uno Teano. Quest’ultima trasmetteva con 100 watt nella frequenza dei 102,900 FM. Fu costituita dall’associazione “Gruppo Autonomo per Teano”, un gruppo di venti persone che decise di dar vita a questa nuova frontiera della comunicazione. Cominciò con una trasmissione giornaliera di dodici ore: dalle 8:00 alle 13:30 e dalle 14:30 alle 20:00. Si registrò da subito alla Escopost di Napoli, l’ente preposto al controllo delle comunicazioni. La radio provvedeva all’inizio a diffondere solo musica ma, col passare del tempo, assunse un ruolo sociale e politico; tra le battaglie sociali più importanti una è legata alla famosa questione territoriale del ponte della località Torricelle, crollato dieci anni prima e ancora in attesa di essere ricostruito per la indifferenza che le istituzioni mostravano sull’argomento. Un’altra battaglia sociale fu sostenuta nel 1978 quando venne indetto un concorso per vigili urbani. I soprusi furono messi in evidenza dalla radio che, con un’attenta e scrupolosa indagine, evidenziò alcune incongruenze. Molti furono gli ospiti che presero parte alle prime trasmissioni prettamente di carattere sociale. Tra i tanti vanno senz’altro ricordati Oscar Luigi Scalfaro, quando ricopriva il ruolo di presidente della camera dei deputati, venuto a Teano per una visita di cortesia al vescovo Matteo Sperandeo, fu intervistato dall’emittente sui problemi politici e sociali dell’epoca. Walter Chiari, Franco Califano, e diversi personaggi politici Casertani e locali coprivano lo spazio dedicato ai dibattiti, interviste a tu per tu fatte da Claudio Gliottone, medico locale (nella foto 1 durante una trasmissione), nella sua rubrica, l’unica sulla quale la radio locale puntò per l’informazione sociale.
Furono trasmessi, attraverso una convenzione con l’ente, i consi- gli comunali in diretta (dal 1985 al 1990). All’inizio a dare man forte al gruppo autonomo, ci fu un prelato, Don Carlo Lambiase. La radio nasceva principalmente a sfondo sociale e cattolico ma si allargò ben presto alle evoluzioni. Il confronto con la politica era inevitabile, i rapporti con la radio divennero essenziali per portare a conoscenza della comunità determinati argomenti relativi ai disagi che Teano viveva quotidianamente. Radio Uno Teano decise di essere parte attiva delle elezioni comunali del 1980. Infatti l’associazione formò una “lista civica autonoma per Teano” che ottenne un consigliere comunale. La radio dal 1980 al 1985 ebbe il suo momento migliore proprio per il fatto che, avendo deciso di inserirsi in politica attraverso una lista civica, riuscì meglio ad autogestirsi per una più agevole burocrazia. Del resto nell’ottobre del 1976 quando nacque la radio a Teano l’impegno politico di partecipazione era zero e la radio rappresentava all’uopo uno stimolo importante. La radio pubblicò anche un libro di ricette che ri- cavarono da una loro trasmissione “Musica in Cucina” condotta dalle signore Pupa e Marisa. La maggior parte della programmazione era improntata sulla diffusione di musica, tanto che ebbe molto successo il programma in cui la gente interveniva scegliendo pezzi da dedicare a qualcuno o semplicemente da ascoltare; la Radio era diventata una finestra sul mondo, occasione di confronto, di proposta, di sperimentazione e le telefonate in diretta aprivano uno spazio agli ascoltatori che diventavano protagonisti.
Nel giro di qualche anno dopo il 1976, le radio in Campania, come del resto in tutta la nazione, iniziarono ad aumentare e Radio Uno Teano per non essere oscurata da altre radio aumentò la potenza a 1000 watt. Con l’espandersi delle Radio in Campania iniziarono anche i primi disagi sulle frequenze. Molte le emittenti che cercavano di espandere il proprio segnale per diventare i futuri network regionali. Radio Uno Teano ebbe dei problemi con una emittente di Marano (Na), Radio Evangelo, una radio che trasmetteva da un calzaturificio della Melluso sulla stessa frequenza locale di Radio Uno Teano. Si apri un contenzioso legale, eliminato qualche mese dopo con un accordo tra le parti: fu Radio Uno Teano a rivendicare il diritto di trasmettere sulla frequenza dei 102,900 FM. Un’altra battaglia legale la Radio la intraprese quando il vescovo della diocesi di Teano-Calvi Mons. Felice Cece, diede ordine all’associazione radiofonica di liberare i locali del seminario vescovile (nella foto 3) dove la Radio trasmetteva fin dalla sua nascita grazie anche al Vescovo Mons. Matteo Guido Sperandeo che diede la concessione gratuita dei locali. La causa si chiuse con un accordo tra le parti per liberare i locali. Fu trovata una nuova sede nel palazzo Zarone di piazza Umberto I, fu acquistata nuova attrezzatura e la radio ripartì lasciandosi alle spalle i problemi, consapevole del fatto che aveva portato in città la nuova frontiera dell’informazione libera, quella difficile da controllare, quella che garantiva impegno culturale e svago, un occhio attento e vigile sui problemi della città che nessuno aveva mai pensato prima di rendere pubblici.
I finanziamenti principali per pagare l’affitto, i dischi in vinile e le varie attrezzature, arrivavano nella maggior parte dei casi dalle tasche dei soci. Altri fondi provenivano da piccoli finanziamenti statali e dalle attività esterne che la radio attuava: discoteca all’aperto, pubblicità, amplificazioni a feste e sagre. Tra queste vanno senz’altro ricordate le edizioni del presepe vivente sulla collina di S. Antonio che il gruppo autonomo organizzava. Famoso in tutta la penisola il presepe vivente di Teano è ancora oggi ricordato per la sua spettacolarità e suggestione dello scenario naturale. È stato vincitore di numerosi premi nazionali. Un’attività importantissima che fece la Radio fu la trasmissione in diretta dei consigli comunali che arrivarono nelle case dei cittadini sidicini impossibilitati, sia per orario che per tempo, ad essere presenti ai dibattiti. L’organizzazione del carnevale sidicino era un’altra attività che riscuoteva successo. Trasmettere musica nelle piazze di Teano con il supporto di un DJ rappresentò una novità positiva. Non era facile gestire la Radio anche a fronte di numerose spese che l’associazione doveva sostenere per pagare le bollette dell’energia elettrica e la regolamentazione con la SIAE per i diritti d’autore. L’entusiasmo era tale che i soci non mollarono nei periodi più difficili. Ma furono alcune iniziative a spingere gli stessi con coraggio e orgoglio. La Radio divenne socia del gruppo radio libere (Grep) fondato da Renzo Arbore. Essendo soci si avevano delle agevolazioni, dischi a buon mercato e la possibilità di fare promozioni del famoso Disco Estate e Disco Inverno; delle superclassifiche dei migliori brani che venivano forniti all’emittente gratuitamente. Attraverso le riviste “il Monello” e “Ragazza In” poi veniva votata la canzone più bella e la radio più gradita. Una iniziativa che fece acquistare qualità e spessore in ambito regionale a Radio Uno Teano. Il cammino degli anni ottanta fu prolifero, ma le abitudini a volte generano disinteresse. Infatti, iniziò a venir meno, a fine anni ottanta, l’impegno di alcuni soci dell’associazione. I programmi man mano divennero sempre di meno e la musica registrata copriva la maggior parte della programmazione giornaliera. Con l’avvento dei Network nessuno più andava in radio, gli speaker erano sempre di meno. L’emittente locale stipulò un contratto per un anno con la società Tirradio, uno dei primi network romani.
L’accordo consisteva nel mettere in onda per quattro o cinque ore al giorno una cassetta registrata dal network nazionale che estendeva la sua programmazione con l’ausilio di una regia automatica programmata. Le pubblicità locali venivano diffuse all’interno del programma registrato sul network nazionale e ciò dava l’impressione di una trasmissione in diretta. In tal modo Radio Uno Teano entrò in un circuito nazionale. Gli venivano distribuite mensilmente via posta, delle audiocassette preregistrate da inserire rigorosamente in orari prestabiliti.
Infatti, il Network a cassetta prevedeva che le stesse radio inserissero nello stesso momento le programmazioni; ogni emittente “collegata” aveva l’impegno di immettere il nastro registrato alla stessa ora, minuto, ed il tempo massimo su cui si poteva sforare era racchiuso nei tre minuti, anche perché le radio si stavano dotando tutte di una regia automatica che facilitava ogni tipo di compito. L’esperimento del finto Network (così venne definito proprio perché dava solo l’impressione di trasmettere in diretta) durò circa un anno. Le piccole emittenti che avevano usufruito di questo servizio si erano trovate a diffondere la pubblicità locale su scala nazionale. I gestori dei Network a cassetta vantavano proprio questo tipo di servizio che diffondeva informazioni commerciali in territorio ampio e la radio che diffondeva la pubblicità ne traeva profitto; chi aveva concepito questo Network non aveva fatto i conti, però, con i disagi che per lo più erano da addebitare a guasti tecnici delle apparecchiature che facevano saltare gli orari di programmazione.
La radio aveva un ripetitore locale sulla sede che trasmetteva in 90.600 in FM ed era stato installato per trasmettere il segnale al ripetitore principale ubicato in una zona alta del territorio, nella pic- colissima frazione sidicina di Tuoro, su di una proprietà di uno dei soci dell’emittente. Quest’ultimo ripetitore aveva il compito di am- pliare il segnale nella frequenza principale dell’emittente (102.900). Questo tipo di operazione non rendeva un ascolto limpido, era come se la radio nel secondo passaggio di frequenza avesse una risonanza di registrazione. La strumentazione fu comprata attra- verso un leasing. I trasmettitori furono presi dalla SDG, un’azien- da di Benevento. La radio era munita di una sala di registrazione e di una sala trasmissioni. Furono spesi circa venti milioni delle vecchie lire per comprare la regia automatica con quindici ingressi abilitati dalla Cepar di Modena. I piatti a trazione integrale erano della Technics. Cinque le piastre (Marans, Pioneer, Technics), due quelle a doppia cassetta della Technics e un plurilettore Pioneer a otto cassette. Due le piastre a bobina dell’ Akai. I microfoni erano della Rcf e della Sansui ed il Mixer della Tascam a quattordici canali, stereo con equalizzatore parametrico. La radio ebbe diversi problemi sia di carattere burocratico che di gestione, soprattutto negli ultimi anni di vita.
Emblematica un’azione della Polizia Postale di Napoli che fece un controllo nella sede per cercare di risolvere un “dilemma”: le trasmissioni di Radio Uno Teano si sovrapponevano sulle frequenze delle comunicazioni degli aerei che viaggiavano sopra il cielo di Teano, tragitto obbligato sulla linea Capodichino - Milano. Dalla verifica si evidenziò che l’emittente locale trasmetteva regolarmente e non aveva nessuna colpa della situazione che si era venuta a creare, in ogni caso ci fu un primo depotenziamento della radio per debellare il problema.
Nel 1992 per lo stesso disagio arrivò un altro controllo ma questa volta la Polizia accertò che la radio non trasmetteva quasi più e non poteva essere lei a causare i disturbi sugli aeroplani. Questi due ultimi episodi hanno contribuito senz’altro alla chiusura definitiva della radio locale che avvenne nel 1993. Con l’avvento della legge Mammì, in quell’anno, per la regolamentazione del sistema comunicativo, la radio inizia ad avere il suo momento di difficoltà. Il disagio è nel reperire la documentazione da presentare per il rilascio della concessione a trasmettere. Il problema non era tanto nell’avere i permessi ma era nella gestione. Erano rimasti in pochi, infatti, ad occuparsi dell’emittente. A ciò va aggiunto il fatto che la radio fu presa di mira da atti vandalici. Un furto avvenne negli studi di registrazione e furono tagliati i cavi della regia automatica.
I ricordi oggi sono solo nelle strumentazioni, naturalmente quelle poche rimaste, che i soci del gruppo autonomo per Teano si sono spartiti.
Nei diciassette anni di storia di questa radio, le collaborazioni esterne non sono mancate e va menzionata quella del Vescovo Matteo Guido Sperandeo che, con grande entusiasmo, appoggiò il gruppo nei primi anni di nascita dell’emittente, trovando loro una sede, quella del seminario, come detto, e sostenendo le attività del gruppo autonomo per Teano.
L’esperienza trasmessa negli studi, tra le piastre, i dischi e i microfoni vive ancora oggi, nelle tante persone che hanno fatto esperienza radiofonica. Un esempio è Bruno Compagnone, un militare dell’esercito Italiano, cresciuto a Radio Uno Teano, che ha fatto nascere insieme ad altri una piccola radio militare in Bosnia durante la guerra del Balcani. Vanno senz’altro ricordati alcuni programmi cardine della Radio, quali “a ruota libera” condotto da Eddy Ruozzo, voce portante di Radio Uno Teano, e il “super dedicone” condotto da Salvatore Di Marino, Nevio Gliottone e Vito Palermiti (nella foto 4 durante la trasmissione), elementi importanti per l’emittente, un programma dove veniva proposto un quiz e il radioascoltatore vincitore riceveva un premio offerto dagli sponsor che per lo più erano le attività commerciali sidicine.

Gennaro Loffredo
(da Il Sidicino - Anno XX 2023 - n. 8 Agosto)

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