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Indice Gennaro Loffredo
 
 

Un bradisismo tutto partenopeo

 
I Campi flegrei unici per storia, arte e territorio
 
Pozzuoli - Tempio di Serapide
 

Una passeggiata a Pozzuoli, antica Puteoli principale porto della Campania, ti offre l’opportunità di calpestare un territorio singolare per le sue caratteristiche e per ciò che custodisce. Esso, infatti, si trova all’interno dei Campi Flegrei, situati a nord-ovest di Napoli, che rappresentano un eccezionale connubio d'arte, cultura, natura e tradizioni popolari. Sono una vasta area di origine vulcanica dove sono presenti numerose fumarole e acque termali, conosciute e sfruttate fin dall’antichità. L’ultima importante eruzione, seppur non tra le più forti della storia della zona, si è verificata nell’anno 1538 e ha dato origine al cono di Monte Nuovo alto circa 130 metri.
L’area dei Campi Flegrei è composta in primis dai comuni di Bacoli, Monte di Procida e Pozzuoli che rappresentano la cosiddetta penisola flegrea, e dai comuni di Napoli, Quarto e Giugliano in Campania, nonché dalle isole e di Ischia, Procida e Vivara anche se situate al di fuori del cratere originario.
Una vasta zona, unica nel suo genere, dove si è creata una rete tra cultura, turismo ed enogastronomia nonostante negli anni l’attività ai Campi Flegrei è stata, ed è tutt’oggi, caratterizzata da fenomeni di bradisismo, di attività fumarolica e idrotermale, localizzati nell’area della Solfatara (uno dei 40 vulcani che formano l’area Flegrea) situata nella parte centrale del cratere originario (con diametro di circa 15 Km) composto dalla collina di Posillipo, dei Camaldoli, della dorsale settentrionale di Quarto, dei monti Sanseverino, dell'acropoli di Cuma, e da Monte di Procida.
Il fenomeno che caratterizza quest’area è rappresentato da un lento movimento di sollevamento e abbassamento del suolo ed è sottoposto a costante vigilanza da parte dall' “Osservatorio Vesuviano”, con indagini e controlli continui. Negli ultimi 17 anni (dal 2005), c’è stato un aumento dei terremoti che ha creato un sollevamento del suolo di quasi un metro, anche se gli episodi più rilevanti di sollevamento, come indicato dall’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia), sono stati quelli del 1969-72 e del 1982-84 che crearono seri disagi a molti abitanti della zona, in particolare quelli del centro storico di Pozzuoli che lasciarono le proprie case.
A testimoniare l’evolversi del fenomeno del bradisismo i segni lasciati sulle colonne del Tempio romano di Serapide a Pozzuoli (nella foto), sommerso dall'acqua marina nelle varie fasi.
Al singolare movimento del territorio si unisce da secoli anche un fermento culturale ed artistico che rende questa parte di Napoli ancor più interessante e ricca come del resto tutto la provincia partenopea.
Il fenomeno del bradisismo, con i suoi movimenti scandisce, come un cuore, il ritmo della vita di questa terra che narra storie misteriose, miti e leggende.
Dopo essere stati a Pozzuoli si può visitare nell’area dei Campi Flegrei, tra le cose più in voga, il parco archeologico di Cuma, un luogo che affascina tra il mito e storia. Sempre a Cuma, nota per essere una delle colonie greche più antiche in Occidente, c’è l’Antro della Sibilla, il luogo all'interno del quale la Sibilla Cumana operava e divulgava i suoi oracoli.
Proseguendo non si può che ammirare l’Anfiteatro Flavio che racchiude in se lo sviluppo delle tecniche dell’architettura romana, così come l’enorme complesso delle Terme romane di Baia.
Il Museo archeologico dei Campi Flegrei, che ben descrive la storia dei siti della zona, è ospitato nel Castello Aragonese di Baia, nel comune di Bacoli.
Sempre a Bacoli un luogo che affascina e stupisce è la Piscina Mirabilis, un monumento archeologico romano costituito da un impianto idrico dotato di due cisterne.
Sul lago di Fusaro si ammira la Casina Vanvitelliana, nata come casino di caccia e pesca dei Borbone.
La mitologia e il mistero sono ancora presenti sul Lago d’Averno, definito nell’antichità l’ ingresso degli inferi, un luogo che travolge i sensi e affascina il visitatore, oggi dichiarato oasi naturalistica.

Gennaro Loffredo
(da Il Sidicino - Anno XIX 2022 - n. 11 Novembre)

Cisterne