L'ASSOCIAZIONE
 
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L'estate sta finendo!

 

L'estate al tempo dello spread. Il buco nero della crisi ingoia non solo consumi, posti di lavoro e servizi; divora anche, e in misura ancora più drastica, cultura, spettacolo e divertimento. Ne sanno qualcosa, perché lo stanno vivendo sulla propria pelle, tutte le associazioni, piccole e grandi, che specialmente nel periodo estivo organizzano eventi per richiamare flussi turistici nelle loro città.
Arrangiarsi con le magre risorse disponibili pone seri problemi soprattutto a quei soggetti associativi che si pongono con le loro iniziative l'ambizioso obiettivo di arricchire il patrimonio culturale del territorio sperimentando idee originali rispetto ai logori schemi delle feste di paese, appiattite sulla ormai logora combinazione di gastronomia, musica popolare e tradizioni. La ricerca del nuovo, l'introduzione di idee e formule innovative nell'immobile tessuto culturale locale ha bisogno di risorse che diano alimento ai progetti migliori: in caso contrario si corre il rischio di trasformare la lunga estate delle nostre città in una sequenza di sagre corredate da rumorose e inutili colonne sonore.
In un recente convegno delle Pro Loco dell'Alto Casertano veniva rilevato con amarezza una tendenza che sempre più in questi ultimi tempi si sta radicando nelle scelte di politica culturale di Enti locali, come le Regioni, ai quali è affidata la responsabilità di selezionare e finanziare gli eventi estivi. Ormai la quasi totalità delle risorse finanziarie messe in gioco vengono destinate ai cosiddetti “grandi eventi” e ai grandi centri urbani, determinando una concentrazione di risorse su manifestazioni dai titoli altisonanti che richiedono altissimi budget ma ottengono scarsi, a volte insignificanti, riscontri in termini di partecipazione popolare e di gradimento. Viceversa, interessanti ed originali manifestazioni che richiamano migliaia e migliaia di persone, messe in piedi con enormi sacrifici dalle associazioni che operano in piccoli e medi paesi, non vedono riconosciuto il credito che loro spetterebbe in rapporto alle ricadute positive che producono sulle realtà locali.
In questo scenario generale si è consumata l'Estate teanese del 2012. Poche risorse, poche manifestazioni, pochi elementi innovativi, assenze gravi. A tal proposito, inspiegabile è stata la cancellazione per asfissia finanziaria, dopo il declassamento del 2011, di Teano Jazz. Si tratta di una manifestazione ad alto contenuto culturale che ha sempre avuto il pregio di differenziarsi da altri analoghi festival, riuscendo a coniugare i grandi nomi del Jazz con i suoi specifici linguaggi aggregati per aree, per scuole, per storie musicali. L'augurio di tutti noi è che non venga smarrita la continuità dell'evento, magari recuperandolo in autunno con una edizione minimalista ma altrettanto valida.
Esaminando lo scarno cartellone dell'Estate a Teano, viene da porsi una domanda che dovrebbe suonare inquietante per tutta l'Amministrazione Comunale di Teano: come è possibile che una città che aspira a connotarsi come asse culturale, storico e turistico dell'Alto Casertano si sia presentato all'appuntamento del bilancio con pochi spiccioli nel settore della Cultura, del Turismo e dello Spettacolo?
Non è convincente addebitare questa situazione ai tagli imposti ai Comuni dalle ultime finanziarie. Potrebbe essere invece, tale situazione, il punto di arrivo di una sottovalutazione della straordinaria importanza che la cultura, il turismo e il patrimonio storico-culturale possono avere nella rinascita di Teano, sottovalutazione che viene da lontano, dagli anni precedenti, quando si è lasciato che si determinasse una progressiva contrazione delle risorse destinate a tali voci fino ad arrivare, per effetto dei tagli, alle attuali estreme ristrettezze. A poco può servire la fatica e l'attivismo dell'assessore preposto a questi settori, se tutto intorno non vi è la consapevolezza dell'importanza della partita che si sta giocando per il futuro di Teano, una partita che si gioca in buona parte sul terreno della valorizzazione delle risorse del nostro territorio, siano esse ambientali, naturalistiche, architettoniche, storiche, culturali.
Non sono rassicuranti gli scenari che si vanno preparando per il prossimo anno. Non resta che sperare tutti in un allentamento dalla attuale congiuntura e, conseguentemente, in una maggiore disponibilità di risorse per la cultura e in una loro più saggia distribuzione. Teano merita una maggiore “attenzione” ai temi della cultura, del turismo e della storia locale: a partire da quella religiosa del suo Patrono, intorno alla quale dovrebbe ricostituirsi una più salda unità e un più forte senso di appartenenza, sia del Centro che delle Frazioni.

Giuseppe Lacetera
(da Il Sidicino - Anno IX 2012 - n. 9 Settembre)