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La vita: una ... bazzecola?

 

Non me ne vorrà il mio amico e grande astronomo Massimo, se per puro trasporto dello spirito mi avventuro a coinvolgere in esso considerazioni che dalla scienza non possono prescindere.
E la scienza credo abbia acclarato che, almeno a tutt'oggi, non esiste nello spazio infinito un altro mondo comparabile, sia pur per sommi capi, al nostro.
Almeno nella galassia della quale facciamo parte non pare esistano pianeti uguali al nostro: grandi masse di materia, solida o gassosa, circondate o meno da atmosfera, rotanti intorno ad altri astri, come noi col sole, ma completamente diverse dalla nostra Terra.
Le domande che, come nella più banale delle metafore, sorgono spontanee sono allora due: cosa è che genera questa supposta unicità e perché, o in funzione di che, essa esiste. Alla seconda hanno cercato di dar risposta migliaia di filosofi e pensatori, presentando ognuno la propria tesi, a volte frutto di meditato approfondimento, altre volte meno, ma certamente non suffragate da evidenze che potremmo definire scientifiche.
La risposta alla prima domanda credo sia invece una ed una sola: perché sul nostro pianeta esiste quella cosa unica, presente ovunque ed ovunque, a ben analizzarla, agente come “primum movens” dì tutto: la Vita!
Sì, ma cos'è questa cosa della cui importanza l'Umanità pare non aver compreso granché fin dai tempi biblici di Caino e Abele? Qual è la sua più esatta definizione? Ne cito le tre più diffuse:
1. “La vita è l'insieme della caratteristiche degli esseri viventi che manifestano processi biologici come l'omeostasi, il metabolismo, la riproduzione e l'evoluzione- La biologia, ovvero la materia che studia la vita, ha portato a riconoscerla come proprietà emergente di un sistema complesso che è l'organismo vivente.
2. “La vita è la condizione di ciò che vive, cioè degli organismi dotati di forma specifica, di una costituzione chimica determinata, capaci di conservare ed eventualmente reintegrare, la propria forma e la propria costituzione e di riprodurle in altri organismi simili a sé”.
3. “ La vita è la forza attiva propria degli esseri animali e vegetali, in virtù della quale essi sono in grado di muoversi, reagire agli stimoli ambientali, conservare e reintegrare la propria forma e costituzione e riprodurla in nuovi organismi simili a sé.”
“Insieme delle caratteristiche”, Condizione di ciò che vive”, “forza attiva propria degli esseri animali e vegetali”: pur nella asettica banalità di tutte e tre preferisco la terza: se non altro ha in sé tutto il pathos che la vita stessa contiene.
Essa è presente ben in due dei tre regni esistenti sulla terra: il minerale, il vegetale e l'animale.
Due su tre; ed influisce grandemente anche sul primo, le cui caratteristiche fisiche risentono senza meno della presenza e della “forza attiva” emanata dagli altri due.
Inutile fare esempi, in positivo o in negativo che siano perché, piaccia o no, il nostro pianeta non sarebbe com'è oggi se non fosse esistita “la vita”.
L'integrazione tra i tre regni ed il predominio della vita come forza attiva su tutti e tre non hanno bisogno di dimostrazione.
L'umanità intera ne è consapevole, eppure continuamente, con diabolica costanza, ne combatte la esistenza, sotto qualunque specie e forma essa si manifesti.
La combatte direttamente, tramite gli scontri armati, o con gli interventi sull'ecosistema, ed in maniera tale da dimostrare di non aver compreso di essa assolutamente nulla.
Le file di morti delle città ucraine, i palazzi sventrati, la distruzione di quanto era stato creato proprio per migliorare ed agevolare la vita, ci parlano, oggi come ieri, di questo perverso modo di agire, al quale non esistono universali giustificazioni che tengano.
L'atto finale del comportamento della umanità resta sempre un attentato alla vita, che sia degli stessi uomini, degli animali o dei vegetali, e di conseguenza del mondo intero, poco importa.

Claudio Gliottone
(da Il Sidicino - Anno XIX 2022 - n. 4 Aprile)