L'ASSOCIAZIONE
 
il Sidicino
 
Indice per autore
 
Indice Claudio Gliottone
 
 

Cose di ogni... genere!

 

Sono profondamente convinto che la più grande libertà per ogni individuo debba essere quella di "opinione". Essa consente di pensare idee, elaborare progetti, confrontare tesi, ricercare od inventare soluzioni, ma soprattutto consente di prendere coscienza di sé come individuo attivo e non come pedissequa massa. È una libertà "positiva" (libertà di...) al contrario di quelle negative (libertà da...), secondo la classificazione di Hisahia Berlin. È garanzia di democrazia, perché è con le idee ed il loro confronto che si costruisce il progresso. Anche il solo metterla in pericolo è gravissimo attentato ad ogni forma di civile convivenza. Questa ultima cosa potrebbe accadere, e non sono il solo a paventarlo, con la approvazione del disegno di legge Zan.
"La mia posizione sul ddl Zan è assolutamente negativa. È un progetto di legge che crea nuovi reati; noi invece abbiamo bisogno di nuovi diritti. Va buttato via". Così si esprimeva il 18 u.s. ad una intervista al "Corriere della Sera" Marco Capanna, fondatore e leader di Democrazia Proletaria e rappresentante storico dei moti del '68.
E conclude: "il punto più critico è l'autodefinizione della propria sessualità".
La legge, infatti, si apre con quattro definizioni "messianiche" che definiscono il "sesso", il "genere ", l' "orientamento sessuale " e, ciliegina sulla torta, l' "identità di genere". Per brevità e carità di patria, interessiamoci solo di questa ultima, leggendola lentamente ed attentamente.
"Per identità di genere si intende l'identificazione percepita (n.b.) e manifestata di sé in relazione al genere, anche se non corrispondente al sesso, indipendentemente (n.b.) dall'aver concluso un percorso di transizione."
Capito? Una legge che prevede aspetti anche penali per il trasgressore, si imposta sulla "identificazione percepita e manifesta di sé in relazione al genere..."da parte della vittima. Come dire che io potrei denunciare chiunque di aver offeso la mia identità di genere, essendo la sua identificazione un fatto percepito e manifestato da me in relazione al mio genere, indipendentemente dal fatto che io abbia concluso o anche solo intrapreso, perché neanche questo è previsto, un "percorso di transizione".
Non vi pare che creeremo, così facendo, un indiscutibile reato di opinione? Di quelli, per intenderci che portarono Socrate bere la cicuta e Cristo ad essere inchiodato sulla croce, tanto per citare i primi ed i più famosi che ne furono vittime.
Ma il potenziale di voti della categoria che va oltre il "sesso anagrafico e biologico", è quasi equivalente a quello degli aspiranti, con diritto o senza, al reddito di cittadinanza.
Le elezioni si avvicinano, ed il M5S non mi pare stia messo proprio bene.
Ed allora tutto si spiega.

Claudio Gliottone
(da Il Sidicino - Anno XVIII 2021 - n. 7 Luglio)