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Trasgredi... Non Est Progredi!

 

Se qualcuno, puntandomi una pistola alle tempie, mi inducesse a compiere una grande opera di bene verso il prossimo, chi pensate che possa avere gratificazione divina? Io che in “stato di necessità” l'ho fatta, o il mio, in questo caso, aguzzino che mi ha costretto a farla? E basterebbe il solo valore intrinseco dell'opera di bene a pretendere una benché minima indulgenza morale?
In tale paradossale, ma non tanto, situazione, personalmente non vedrei meriti per nessuno ed avrei dubbi anche sulla validità morale dell'opera compiuta.
Perciò non mi è piaciuta la guasconata del Cardinale elemosiniere del Papa, improvvisatosi elettrotecnico, che a Roma, con balzo inatteso e felino, ha strappato sigilli posti dall'autorità giudiziaria, è penetrato in un tombino ed ha riallacciato la corrente elettrica ad un edificio al quale era stata staccata per morosità.
Un pessimo esempio di trasgressione ingiustificata; doppiamente condannabile perché “esempio” subito ripreso e diffuso da tutti i media e perché certamente risolvibile con altri interventi contenibili nel doveroso rispetto delle leggi. Ed infine perché fatto da un uomo di chiesa al quale il Vangelo avrà senz'altro insegnato, come a nessun altro, che bisogna “dare a Cesare quel ch'è di Cesare”.
Sarebbe stato molto meglio se il Cardinale, che certamente per la sua carica di “elemosiniere” gestisce grandi somme monetarie, avesse versato almeno una parte del credito vantato dalla Società gestrice dell'energia elettrica per ridurlo, e poi trovare con calma una soluzione al distacco per morosità. Di tempo ne aveva avuto!
Invece ha preferito colpire l'attenzione pubblica; ma ha anche insegnato, come se in Italia ce ne fosse ancora bisogno, a trasgredire le leggi. E questa è cosa esecrabile.
Si è aggiunto ai giudici che ricorrono agli escamotages per consentire sbarchi di presunti profughi di guerra da navi che vengono a raccattarli sulle coste libiche partendo nientemeno che dalla Svezia e portandoli non a Malta o in Tunisia, che distano esattamente la metà, ma in Italia. O che rimettono in libertà, dopo pochi anni, criminali condannati all'ergastolo sicuri di non rispondere a nulla e nessuno, anche se questi reiterano i reati o ne commettono altri.
Sono questi esempi che consentono al legale di Battisti, pluriomicida condannato all'ergastolo ed evaso dal carcere ed autore di sberleffi verso la stessa magistratura italiana dalla sua residenza straniera, a chiedere una riduzione di pena a venti anni.
Sono questi esempi che permettono ai genitori di insultare ed a volte aggredire gli insegnanti dei loro figli se si sono permessi di richiamarli.
Sono questi esempi che alimentano il bullismo e la violenza, perché insinuano nella mente che, male che vada, per il reo tutto torna normale qualunque cosa faccia: è la “incertezza” della pena che demotiva l'osservanza stretta delle leggi.
Detto ciò che senso hanno i vari decreti per la sicurezza? In effetti la si è “privatizzata” con le modifiche approvate per la legittima difesa. Che senso ha aumentare le pene per i reati, se poi saranno sicuramente dimezzate “in corso d'opera? Alimentano solo la italica goduria di prendersi per i fondelli.
Abbiamo anche espletato il rito delle elezioni europee; mentre scrivo ne ignoro i risultati. L'unica cosa che so è che di tutto ho sentito parlare in campagna elettorale, meno che di programmi per l'unione. Hanno prevalso lotte di potere tra i vari partiti, ma tutte riferite ad assetti politici nazionali da prendere come punto di riferimento per successivi passi di governo. In effetti da sempre le elezioni europee si sono svolte pensando unicamente alla politica nazionale, e credo sia avvenuto e avvenga in tutti gli stati membri.
E allora cosa si può sperare da una Europa che ancora non possiede una costituzione, una identità propria ed una politica compatibile con quella di tutti i suoi componenti?
Abbiamo ancora molto da fare.

Claudio Gliottone
(da Il Sidicino - Anno XVI 2019 - n. 5 Maggio)