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Indice Claudio Gliottone
 
 

Dell'umiltà...

 
«l'uomo saggio agisce senza rivendicare il
risultato come proprio; egli consegue
l'obiettivo ma non vi resta aggrappato: egli
non desidera dimostrare la propria superiorità»
 

Il concetto di “umiltà”, che i vocabolari italiani descrivono come la qualità di una persona modesta e priva di superbia che non si ritiene migliore o più importante degli altri, ha origini lontane: l'occhiello di questo articolo è tratto dal “Tao Te Song” (Libro della vita e della virtù), un testo di filosofia cinese risalente al III secolo a.C.
L'invito alla umiltà è raccomandato da tutte le religioni e dai più antichi pensatori della filosofia: in primis da Socrate fino all'idealismo kantiano.
Il locale giornale on-line ha titolato qualche giorno fa: “Passa il Bilancio, il Sindaco D'Andrea: “Sarà rivoluzione, sto facendo quello che nessuno ha fatto in trent'anni” e più avanti riporta la precisa frase pronunciata dal Sindaco: “Sto facendo in questa città quello che non si è fatto da trent'anni a questa parte”.
Ipse dixit!
L'associazione nazionale “Italia-Adozioni” con sede in Milano, ha bandito, qualche mese fa, il quinto concorso nazionale “L'adozione fra i banchi di scuola”, volta a sensibilizzare gli insegnanti verso un problema importante, e forse troppo trascurato, che riguarda molti alunni , specie della scuola primaria.
E proprio per questa sezione dedicata alla scuola primaria, ha partecipato anche l'I.C. Laurenza di Teano con il plesso scolastico di Versano, del quale è referente ed animatrice la nostra collaboratrice Esterina De Rosa.
Ebbene senza clamore, senza pubblicità, senza sostenitori estranei, senza fans, senza giornalisti di parte, senza urla o proclami, la classe di Versano si è classificata al secondo posto su oltre ottocento scuole di tutta Italia e sarà premiata a Milano in una apposita cerimonia organizzata per il 5 maggio p.v.
Abbiamo avuto modo di conoscere il caso, didattico ed emotivo ad un tempo, ed il materiale creato dagli scolari sotto la guida di Esterina: frutto di bravura professionale di grande spessore e di sapiente coinvolgimento.
Un bimba adottata ha dei comprensibili problemi di identità ed è sempre poco incline ai rapporti sociali. La maestra adotta delle strategie creative per coinvolgerla. L'idea scaturisce il suo effetto: la bimba comincia a relazionarsi normalmente. Ma un rovello ancora la tormenta: perché i suoi attuali genitori sono andati fino ad un paese lontano, verso l'est d'Europa, a cercare un bimbo da adottare e poi hanno scelto proprio lei? Poteva esserci amore, ed amore proprio verso di lei e non un altro, in tutto questo?
La maestra non si perde d'animo e racconta alla bimba, con l'aiuto degli altri scolari, della esistenza di un “fil Rouge” che esiste a legare le persone; i suoi attuali genitori, avendone per caso trovato un giorno un capo, lo hanno seguito; e si sono trovati in un paese lontano, dove una bella bimba bionda teneva per mano l'atro capo di quel filo.
Questa bellissima storia è stata condensata in un “popup” costruito da tutta la classe ed inviata al concorso. Col brillante risultato di cui sopra.
Non ho altro da aggiungere, se non chiedere scusa ad Esterina per averle fatto violenza nel riportare questo avvenimento che certamente suona (ma in apprezzabile silenzio) all'onore di Teano e del Meridione in generale.
Ed ho avuto la gradevole soprese di scoprire che l'umiltà esiste ancora!
Grazie a Dio.

Claudio Gliottone
(da Il Sidicino - Anno XVI 2019 - n. 4 Aprile)