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Quando la storia si ferma

 
… o addirittura torna indietro!
 

Ma cos'è poi la Storia?
Uno sterile elenco di accadimenti ordinati cronologicamente? Uno studio sistematico e produttivo sulle cause e le conseguenze di ogni accadimento? Una ricerca profonda sulle concatenazioni tra essi, anche prescindendo da ogni rapporto di casualità, ma solo in base al principio del “post hoc” e non del “propter hoc”?
A chi appartiene la Storia? Ai singoli individui, all'umanità intera, o a tutto l'Universo, le cui leggi, la cui meteorologia, i cui stravolgimenti ambientali contribuiscono tanto a farla evolvere in una direzione anziché in un'altra? Appartiene anche agli animali tra i quali la scienza individua i progenitori degli uomini e che comunque abitano la terra, e quindi l'Universo, da molti anni prima di noi?
Ma soprattutto a cosa tende la Storia? È la domanda più difficile, appresso alla quale si sono intrecciate le teorie più disparate, le speculazioni filosofiche più fantasiose; ed hanno spaziato scienziati e letterati, poeti e narratori, politici e religiosi!
Se riguardasse solo l'umanità avrebbe senso ipotizzare qualche sconosciuta finalità, perché la presunzione umana riesce dal passato a trarre metafisiche ipotesi per il futuro, salvo poi ad agire in maniera esattamente contraria alla finalità da lei stessa attribuita a quel tessuto connettivo che la tiene adesa e la sprona al futuro. Ma amplificandone la portata ed allargando lo sguardo allo intero universo, quale ipotesi finalistica potrebbe mai accreditarsi visto che essa, la Storia, riguarda anche gli astri e le leggi che li governano, i movimenti tellurici, le glaciazioni, la deriva dei continenti e che più ne ha ne metta?
Restringiamo volutamente il campo, ma non prima delle necessarie premesse su esposte, e parliamo della sola Storia dell' Umanità. Un primo dubbio da risolvere è se essa sia immanente all'umanità, e quindi da essa prodotta e guidata, o se sia trascendente ad essa, in modo da guidarne lentamente, inesorabilmente, ma del tutto inconsapevolmente per lei, il cammino.
Nell'uno o nell'altro caso potremmo ipotizzare che la finalità sia il continuo progredire di tutti gli uomini verso un completo stato di benessere totale, di liberazione da ogni male, di raggiungimento della conoscenza unica di tutto quanto esiste.
E giudicando a posteriori ed analizzando il cammino dal caos ad oggi, potremmo anche prendere per buona questa finalità, ma dovremmo per forza di cose ammettere anche il principio della immanenza storica.
Se infatti fosse la Storia a guidare noi non sarebbero concepibili andamenti incerti, grandi sciagure mondiali, deviazioni di secoli e secoli dall'obiettivo fissato.
È quindi l'uomo e solo l'uomo il “faber fortunae suae”.
E solo l' uomo è in grado di costruire sì la Storia, ma anche di rallentarla, di deviarla, di farle intraprendere strade impensate e addirittura di farla retrocedere!
Dalla cultura egizia e greca, dalla universalità del mondo romano, al buio del medio evo, dalla repubblica al sovrano assoluto “per volontà di Dio”, dalla liberalità religiosa del mondo latino, alla barbarie delle guerre sante, da Cristo portatore di amore e di pace ai roghi ed alle torture della Santa Inquisizione, dalla “polis” alla dittatura del proletariato.
Venendo a tempi contemporanei, nel giro di pochi mesi abbiamo assistito ad un cambio totale di prospettive. L'America di Trump riscopre il protezionismo ed aggiunge dazi e tasse alle merci provenienti dall'estero; se riscoprisse il “colbertismo” in tutte le sue manifestazioni dirigistiche sulla economia, faremmo un salto indietro di quattrocento anni!
L'Inghilterra abbandona l'UE e riporta l'Europa alle incertezze di sessant'anni fa!
Milioni di migranti abbandonano le loro terre ed il nostro continente rivive l'epoca della grandi migrazioni, dai Fenici, ai Greci, ai Longobardi e via di seguito.
Una setta di esaltati farnetica di paradisi e di vergini e li promette a iosa a chi uccide gli infedeli!
E ci pare tornati alle crociate, al “mamma li turchi”, secoli e secoli addietro.
Mai come oggi la Storia sta regredendo: al libero commercio e libero scambio si va sostituendo un impoverente protezionismo, alla tolleranza religiosa il più bieco integralismo, al globalismo politico l'isolazionismo pericoloso di intere nazioni.
Nasce di conseguenza qualche dubbio sulla finalità della Storia, perché è indiscusso che da rinata intolleranza religiosa e da chiusure economiche e politiche non possono che nascere pericolosi contrasti armati: e in che modo, allora, l'umanità avrebbe compiuto un ulteriore passo verso il benessere globale e totale?
Mentre scrivo America e Korea stanno ad un passo dalla distruzione mondiale.
“Non progredi est regredi” recita un vecchio motto latino.
Ma noi sappiamo fare di più: regredire direttamente ed, ahimè, coscientemente!

Claudio Gliottone
(da Il Sidicino - Anno XIV 2017 - n. 4 Aprile)