Ho conosciuto personalmente Marco Pannella a metà degli anni ottanta. Passammo una intera giornata ad Ischia a discutere della lista per l'Italia meridionale da presentare alle Elezioni Europee; io ero Segretario Provinciale e Membro della Direzione Nazionale del Partito Liberale che quell'anno aveva concluso un accordo elettorale con i radicali.
Pannella doveva essere il nostro capolista, cosa che avvenne e si concluse con la sua elezione al Parlamento di Bruxelles. Era una persona squisita, un armadio per mole, ma un signore per disponibilità e attenzione agli altri. Ricordo che trascorse tutta la giornata con l'orecchio attaccato alla radio (allora non esistevano i telefonini) per essere informato su tutto quanto accadesse, ma senza distrarsi un attimo dall'oggetto della discussione. Un ultimo galantuomo, di quando in politica si emergeva per capacità propositive e per ideazione, per preparazione e per dedizione, e non certo per cooptazione. Ed i risultati di stima da parte degli elettori si contarono numerosi.
Mi piace ricordarlo per le sue innumerevoli battaglie civili e civilmente condotte, spesso sulla propria pelle. Altro stampo: unico, direi!
Claudio Gliottone
(da Il Sidicino - Anno XIII 2016 - n. 5 Maggio) |
