L'ASSOCIAZIONE
 
il Sidicino
 
Indice per autore
 
Indice Claudio Gliottone
 
 

"Il primo cospiratore del moderno risorgimento italiano"

di Lorenzo Picierno (1990)
 

A cinque anni dalla scomparsa, l'amico e collega Alfredo D'Andrea mi affida un manoscritto del nonno, Prof. Lorenzo Picierno, con preghiera di leggerlo e curarne eventualmente la edizione; accetto con piacere l'incarico senza neppur conoscere l'argomento dello scritto.
Le sue dimensioni, sul momento, mi impressionano un po'; ma l'argomento si svela subito appassionante e, pagina dopo pagina, lo mando giù in appena due giorni.
Narra la storia, dettagliata e precisa, di Carlo Lauberg, che l'autore, come citato nel titolo, identifica in  uno dei primi cospiratori del Risorgimento italiano e che per caso, ma solo per caso, era nato a Teano;  un cospiratore  risorgimentale “ante litteram” che era stato il primo Presidente della sfortunata Repubblica Partenopea del 1799.
C'è di tutto per entusiasmare un vecchio liberale innamorato del suo paese: c'è la storia di un uomo dai sani principi che lotta per la libertà e la democrazia, e lo fa in tutta e  per tutta l'Italia e la Francia, pervasa in quegli anni da spirito giacobino; c'è la ricostruzione logica e conseguenziale di tutto il vasto movimento intellettuale che fu alla base del Risorgimento italiano, in assenza del quale forse ben poco avrebbero potuto Cavour e Garibaldi; c'è la dimostrazione di come esso abbia avuto radici lontane e sia lentamente cresciuto negli animi, prima che nelle battaglie; c'è la dimostrazione dell'oppressione dell'assolutismo monarchico che rende impresentabile ogni rigurgito di assurdo neo-borbonismo; c'è, non ultimo, l'orgoglio che un tale personaggio sia nato a Teano.
La ricostruzione del Picierno è lucida, chiara e precisa nella esposizione, ricca di riferimenti, di citazioni storiche, di supporti bibliografici, e trasuda tutto l'impegno e la passione di uno storico studioso della più bella storia d'Italia, quella che seppe coniugare l'amore per l'unità con quello per la libertà. E soprattutto ne dilata i confini d'origine e dimostra che la Storia, come la Natura, non “fa salti”,  ma si forma e si afferma lentamente e progressivamente fino al trionfo delle cose migliori per l'umanità, nella eterna lotta dialettica, e non solo,  tra bene e male.
Interessantissime le considerazioni finali, circa la presenza del Sud, e di Napoli in particolare, nella genesi del Risorgimento, che parte dalla breve e sfortunata Repubblica Partenopea del 1799; una presenza soprattutto di pensiero e di intelligenze, di grandi intellettuali la cui vita si svolse a formare, ad educare le masse, e a sperare che trovassero in se stesse la forza ed il coraggio di liberarsi da ogni servaggio, politico o di classe che fosse; è qui che il Picierno rivendica con orgoglio l'apporto dei meridionali, dai napoletani ai calabresi, dai siciliani ai lucani, alla grande causa del risveglio di un “popolo di morti”.
Solo una brevissima anticipazione su questo appassionante studio, che spero possa essere dato alle stampe in tempi stretti.

Claudio Gliottone
(da Il Sidicino - Anno XII 2015 - n. 9 Settembre)