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Indice Claudio Gliottone
 
 

Ahi quanto a dir qual era è cosa dura esta selva selvaggia e

aspra e forte...
 

Che l'Umanità sia nata da una trasgressione (il pomo di Eva) e da un omicidio (il fratricidio di Caino) non lascia certo ben sperare circa una sua eventuale redenzione.
Più passa il tempo, più il mondo diventa villaggio globale, più facilmente e diffusamente si propagano le notizie, e più si scopre quanta disonestà e quanta disumanità regni sulla terra: non c'è istituzione che si salvi, non c'è cittadino qualunque né rappresentante dello stato che non sia prima o poi indiziato di qualche reato. Gli accadimenti che costantemente soffocano la nostra fiducia nel sociale sono all'ordine del giorno e si allargano coinvolgendo di tutto, dagli amministratori locali ai politici di rango, dai dirigenti delle società ai portaborse, dalle forze dell'ordine alla magistratura; mentre l'insania più assoluta e inspiegabile spinge mariti ad uccidere mogli e figli, mamme a gettare figli dalla finestra, folli ad ammazzare la gente per strada o a compiere stragi studiate a tavolino.
Gli psicologi hanno di che studiare e pontificare: noi restiamo impotenti a guardare, sbigottiti e sfiduciati in ogni nostra ripresa morale. Un semplice grido di dolore. Ma non l'unico.
La prospettiva economica mondiale, ed europea in particolare, non è rosea. La ripresa pare che un giorno ci sia ed uno no: difficile credere ancora in qualcuno. In compenso si sviluppa a macchia d'olio ed aumenta con crescita esponenziale, specie in Italia, la quantità di “lacci e laccioli” che uno stato invadente e nemico dei cittadini impone quotidianamente con lucida stoltezza. Ne hanno già parlato molti, ne abbiamo scritto anche noi in qualche precedente articolo, ogni nuovo governo ha posto attenzione all'eccesso di burocrazia statale e parastatale, ma la tracimazione della mentalità da “stupido travet” è ormai inarrestabile e pervade tutti gli aspetti della nostra vita quotidiana.
Raccontino breve. Parlavo con un amico a venti metri dalla porta dall'ufficio Postale: ne esce il portalettere che si avvicina e consegna una raccomandata al mio amico; poi mi fa “Ho una raccomandata anche per voi” “Datemela pure”, rispondo; “ve la porto tra mezz'ora allo studio” “d'accordo”. Dopo dieci minuti sono allo studio e dalla cassetta delle lettere estraggo la notifica di mancata consegna della raccomandata per mia assenza. Torno all'ufficio postale. “nooooooo, dovete venire domani!!” mi risponde un impiegato. Pazienza (tanta e santa)! L'indomani alle 11,30 torno all'Ufficio. “noooooo, dovete venire nel pomeriggio!!!”. Solo le mie urla scaturite dalla repentina scomparsa della santa e tanta pazienza inducono l'impiegato a consegnarmi la missiva. E' inviata dall'agenzia delle Entrate: bollettini per il pagamento di tasse scadute almeno un mese prima. Efficienza dello Stato e della sua burocrazia, maestro sovrano nell'imporre tasse non solo, ma anche nel modo di rendere il più difficile possibile il pagarle.
Queste ed altre osservazioni nel recente saggio di Gian Antonio Stella, editorialista del Corriere della Sera, “Bolli, sempre Bolli, fortissimamente Bolli” stampato per i tipi della Feltrinelli: un angoscioso reportage su un sistema che provoca doppio danno: ostacola la crescita e costa settanta miliardi di euro l'anno. Invitiamo a leggerlo, ma lo facciamo solo per sensibilizzare i lettori sul problema. Se insistiamo, altre magagne verranno fuori e chissà che un giorno non riusciremo a liberarci almeno di qualcuna.
Sommersi dai “nickname” dai “code”, dai “pin”, dai “pin-code”, dalle “password” che cambiano ogni quindici giorni e diventano sempre più complicate (tre cifre, quattro lettere di cui due maiuscole e due minuscole, un doppio punto e tre puntini….) e che vanno ricordate per potere accedere pure alle più grandi stron..te per vedere le quali nessuno si sognerebbe minimamente di diventare un hacker per accedervi al vostro posto, vediamo ridurre i nostri spazi di libertà giorno dopo giorno. Altro grido di dolore.
Non sono un bacchettone nemico del progresso, anzi. Ci si rende facilmente conto che ogni innovazione, prima di trionfare e trasformare il mondo, ha subito delle opposizione da parte di chi era troppo legato al passato o troppo pigro per recepirle, ma poi il tempo ha reso ragione al progresso: la ferrovia, la luce elettrica, l'automobile, l'aereo, la radio, il telefono hanno avuto tutti i loro stupidi denigratori.
Ma, venendo al dunque, non a caso ho riportato due aspetti attuali di una società che sembra impazzita, la disonestà e la burocrazia, laddove la invasività crescente della seconda finisce per essere ricco pabulum per la prima. Più ostacoli si pongono più gli uomini aguzzano l'ingegno per superarli, direi per “fortuna”, ma con tanto tempo perso e spessissimo con ricorso a mezzi illeciti.
Il cane si morde sovente la coda.

Claudio Gliottone
(da Il Sidicino - Anno XI 2014 - n. 6 Giugno)