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Indice Claudio Gliottone
 
 

Morire di burocrazia si può!

 
Il nostro infame destino
 

Che strano animale è l'uomo: l'unico capace di complicarsi la vita cercandole a tutti i costi una motivazione, l'unico capace di creare mille giustificazioni per commettere le più grandi barbarie delle quali non sarebbero capaci branchi di bestie feroci, l'unico talmente stupido da ritenere di poter dominare la natura, più volte combattendola e quasi mai tentando di integrarvisi. L'unico talmente presuntuoso da immaginare che Dio lo abbia creato “a sua immagine e somiglianza”.
La burocrazia è tra le peggiori efferatezze ch'egli sia riuscito a creare.
Diceva Flaiano che in Italia il tratto più breve per unire due punti non è la retta, ma l'arzigogolo! Sante parole!
È l'arzigogolo che fa eccellere le menti più stupide, perché maschera la essenzialità del pensiero e la sua finalità sotto una montagna di astrusi diversivi la cui dannosità si manifesta in migliaia di rivoli che allontanano dalla meta prefissata ed il più delle volte sortiscono l'effetto esattamente opposto.
Uno dei maggiori settori dove imperversa la burocrazia è oggi quello della sanità. Pochi sanno quanto sia diventato farraginoso curarsi o farsi curare la salute. Le ultime direttive in materia di esenzione dal pagamento dei ticket sono da brivido: nella sostanza e nella forma.
Una enorme fetta di cittadini perderà questo privilegio, ma lo acquisteranno altre persone il cui reddito è meno controllabile, legato a dichiarazioni nelle quali la soggettiva discrezionalità può molto nell'abbassarlo.
Ma l'aspetto più deleterio è l'infinito passaggio di numeri, sigle, spuntature, timbri, firme, controlli che bisogna apporre sulla ricetta a seconda delle mille sfumature che qualche burocrate si è inventato non si sa perché. Non un numero, ma cento, non una parola comprensibile da tutti, ma diecimila arcane sigle!
Mi chiedo cosa si propongano gli illustri soloni deputati a progettare queste procedure: ridurre i costi della sanità? - attuare una giustizia distributiva tra i cittadini? - discernere tra ammalati veri e semplici spendaccioni?
Qualunque obiettivo si propongano non lo otterranno mai, o lo otterranno a spese di una enorme confusione che penalizza malati, medici, farmacisti ed amministrativi.
Due soli ma significativi esempi mi sia consentito addurre.
Qualche anno fa, in omaggio ad una riservatezza nei fatti mai richiesta da alcun malato serio, ma ostentata da sociologiche percorrenze, furono distribuite ai medici delle strisce autoadesive, ma in numero di migliaia per ognuno, che avrebbero dovuto apporre sul nome del malato, regolarmente scritto sulla ricetta, per nasconderlo. Non sarebbe stato più facile, pur volendo con difficoltà ammettere lo scopo dell'azione, non scrivere proprio il nome del fruitore della ricetta, lasciandolo identificabile solo attraverso il codice fiscale, di più difficile accesso da parte di qualche curiosone che volesse a tutti i costi sapere quale medicina assumesse tizio e quale caio?
Una spesa di milioni di strisce che io ancora gelosamente conservo ed uso per identificare i vasetti di marmellata e di conserve che mi piace puntualmente fare, ed eventualmente per sbatterle in faccia a chi venisse a parlarmi di necessità di risparmio nella sanità e dei relativi metodi per perseguirla.
Oggi, invece, per prescrivere medicine costose che fino a ieri erano distribuite dalle farmacie delle Asl, e che oggi passano alla distribuzione diretta di tutte le farmacie, siamo stati forniti di un timbro automatico ed autoinchiostrante (lo dico per farne comprendere i costi) la cui dicitura è: “D.p.c. Asl Caserta” dove d.p.c. sta a significare “dato per conto”. Non so se ridere o piangere! Quanto può costare un siffatto timbro, quanti sono i medici della sola provincia di Caserta? Ma, soprattutto, cosa può giustificare una procedura così farraginosa? Datevi una risposta e deciderete se ridere o piangere!
Certo che Snowden, lo spione degli spioni, ha scoperto un pentolone che dimostra come, con l'avvento della globalità, si debba continuamente lottare per difendere la propria individualità; internet ci mette in contatto con tutto il mondo; i social network ci fanno comunicare con milioni di persone in tutto il mondo.
Dei problemi nati con la modernità ci sono di certo. Ma i problemi son nati sempre, ad ogni cambiamento, dopo l'invenzione del telaio automatico come dopo l'avvento delle ferrovie, dopo l'invenzione del vapore come dopo il telegrafo senza fili, ma non credo proprio che tutti quelli siano stati risolti con il ricorso alla madre di tutti i problemi: la burocrazia!
Sbaglierò, ma mi piace pensare che la semplicità allunghi la vita!

Claudio Gliottone
(da Il Sidicino - Anno X 2013 - n. 7 Luglio)