L'ASSOCIAZIONE
 
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... e dieci

 

“Il Sidicino” inizia il suo decimo anno di vita!
E sarà un anno interessante, visti gli ormai imminenti appuntamenti nazionali e locali di fine inverno – inizio primavera. Ci sarà da divertirsi, ma ne parliamo dopo.
Dieci anni non son pochi: grazie alla tenacia di Guido Zarone e di noi suoi amici, Pasquale Giorgio in primis, siamo riusciti a mantenere un impegno mensile di ricerca e di cultura, di aggregazione e di diffusione, di dialogo e di civiltà.
Non è poco per noi teanesi abituati a piangerci addosso. Non so quale altra cittadina del circondario, Capua, Calvi, Santa Maria, Vairano, ed altre possano vantarsi di avere due giornali locali, di cui uno telematico. O possano aggregare tanti visitatori nelle innumerevoli manifestazioni di cultura e di spettacolo che puntualmente organizzano le svariate associazioni locali, dal Cioccolateano all'Happy hour al Museo, dalle giornate degli Antichi Mestieri agli spettacoli al Teatro Romano, dalla Festa della Birra alle Notti Bianche, al Festival del Jazz, solo per citarne qualcuna, e chiedo scusa per quelle che, per comprensibili motivi di spazio, non cito. È tornato anche il “Presepe Vivente”, ma tanto diverso da quello che, iniziato nel 1970, si concluse nella gremita piazza del Duomo di Orvieto, nel 1995: venticinque anni di vita!
E la mia mente va al prototipo di giornale locale della fine degli anni sessanta, “Il Diapason”, ciclostilato a mano con tanto giovanile entusiasmo e fatica; al “Presepe Vivente di Teano”, a “Radio Uno Teano”, tutte espressioni del, come cita l'articolista del confratello telematico, “glorioso” Gruppo Autonomo Per Teano, del quale mi onoro di essere stato tra gli attivisti.
C'è del buono a Teano. Bisogna ammetterlo onestamente, e senza spocchia.
Ma c'è anche qualche pericolo: il voler strafare, specie se alla leale e costruttiva concorrenza tra associazioni si sostituisce un improduttivo isolazionismo; se in qualche associazione cominciano a prevalere interessi diversi dai loro istituzionali.
C'è del buono a Teano, anche se potrebbe esserci del meglio. Un contorno funzionale e decoroso, un sostegno ampio e produttivo, una finalità di ritorno economico, un allargamento della partecipazione delle istituzioni, una cura maggiore per ogni particolare ambientale ed organizzativo, un incoraggiamento maggiore, renderebbero tutto più bello. Sono comportamenti che spettano alla parte “pubblica”, all'amministrazione, troppo spesso latitante: accadeva anche quarant'anni fa.
Già abbiamo parlato della febbre elettorale che si è impossessata di una grandissima parte dei nostri concittadini: non è un male se tutti, tanto idealmente presi dal progresso sociale della nostra città, diano il loro contributo di idee. Il male sta nel fatto che tutti, legittimamente, ma non costruttivamente, aspirino a diventare il conduttore del vapore. Sovente senza avere un necessario piano di navigazione: dove si vuole andare, per quale via, in quale modo, perché sono nate tempeste, come poterle evitare, quale porto potrebbe accoglierci nel modo migliore?
Mentre a livello nazionale, sotto l'egida di Monti, è tornata la vecchia Democrazia Cristiana, a Teano crescono giorno per giorno i candidati a sindaco come giorno per giorno crescono le possibili liste e la caccia ai candidati, anche se già potenzialmente inseriti altrove. E tutti parlano di idee “nuove”! Trasparenza, attenzione ai giovani, approvazione del PUC, trasporti, e via discorrendo. Alla faccia delle novità!
Ci sono gli arrabbiati cronici, gli ambiziosi per sé o per la famiglia, i voltagabbana di sempre ed i nuovi già avvezzi alle furberie, i saputelli e gli scienziati, vecchie glorie mai dome e vecchi senza glorie, i creduloni e quelli dalle facili illusioni, i super-tecnici e i demagoghi, gli onnipresenti ed i partecipativi ad ogni costo. A proposito di questi ultimi sempre presenti, specie in questi ultimi tempi, ad ogni più banale manifestazione, ma avete mai visto il buon Picierno presenziare a tutte le manifestazioni da chiunque organizzate? Lo avete mai visto popolarmente presente la domenica mattina o il sabato sera per le vie della città a stringere mani o a sorridere a destra e a manca? Eppure Picierno di elezioni ne ha vinte una infinità: meditate genti, meditate!
Molti di loro fanno tenerezza.
Mi pare invece positivo che qualche movimento sia partito col piede giusto, promuovendo assemblee partecipative di ampia portata, ma dà una vaga sensazione di settorialità, di specificità; forse per voler affasciare ed affrontare i temi con un tecnicismo esasperato.
Emerge comunque, in questo nostro beato paese, una angosciosa dicotomia: da un lato un paese che senza parlare organizza e produce sociale, e dall'altro un paese istituzionale che parlando, discutendo e vagheggiando, non produce e spesso ostacola.
Forse la soluzione potrebbe consistere nel sostituire il secondo con il primo, ed affidare ad esso tutte le responsabilità amministrative.
Ma nel secondo i personalismi sono più forti e persistenti e difficilmente darebbero spazio.
E l'agognare alla poltrona di primo cittadino ne è l'esempio più lampante.
Noi,… speriamo che ce la caviamo.
Alla prossima.

Claudio Gliottone
(da Il Sidicino - Anno X 2013 - n. 1 Gennaio)