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Le elezioni le vincerà Picierno ... e vi spieghiamo perché!

 

La febbre elettorale, questa volta, sembra salire come non mai: è iniziata almeno un anno prima e si diffonde come una della peggiori epidemie, coinvolgendo per ora solo quelli di costituzione più debole, mentre aumentano a dismisura i “portatori sani” che contribuiscono a diffondere il virus senza apparentemente esserne colpiti.
I motivi di questa “virulenza elettorale” esistono e sono molti.
Ne elenchiamo alcuni:
- Il paese ha toccato il fondo del fondo: ha perso in pochi decenni tutto quanto accumulato nel corso di centinaia di anni. Non esistono in alcun modo prospettive di sviluppo perché ciò che avevamo non l'abbiamo più, e perché la crisi colpisce forte.
- La nostra economia è inesistente: l'industria edilizia, la sola a sostenerla in questi ultimi anni, è crollata per motivi vari (licenze edilizie sub-judice, piano edilizio inesistente da sempre, tassazione invadente sugli immobili…) e null'altro pare poterla sostituire.
- La gente ne avverte il disagio e lo attribuisce, a volte impietosamente, agli amministratori succedutesi finora al governo della città.
- La “vecchia generazione” di politici locali sembra “alla frutta”, ed incoraggia tutti l'idea che la normativa vigente, e solo essa, impedisce un altro mandato sindacale all'eterno Picierno.
- Una profonda ventata di cambiamento sembra essersi impossessata a parole, e, per analoghe esperienze vissute, riteniamo solo a parole, della stragrande maggioranza dei cittadini.
L'occasione sembra quanto mai ghiotta per proporsi.
E lo fanno o lo faranno tutti quelli che:
- credono di possedere la bacchetta magica per risolvere ogni problema
- lavorando nell'edilizia, vorrebbero far rivivere i suoi vecchi fasti, in maniera forse neanche troppo velatamente interessata (non a caso gli ingegneri, architetti e geometri sembrano i più esagitati)
- hanno avuto delusioni elettorali in tutte le passate amministrazioni, relegati sui banchi della opposizione o costretti, pur in maggioranza, a contare meno del due di coppe a briscola
- hanno vissuto glorie trascorse e, a dispetto del tempo passato e che passa, si illudono di poter ancora essere proponibili e risolutivi
- ingenuamente credono di godere di un grosso seguito elettorale perché da qualche anno hanno cominciato ad urlare e a farsi sentire
- ingenuamente credono di avere un grosso seguito elettorale perché sono importanti o sono stati sempre disponibili con tutti
- ingenuamente credono che la gente comprenda le loro visioni amministrative nate appena ieri o ieri l'altro
- ingenuamente credono di poter trasferire a figli e nipoti tutto il loro potenziale elettorale, sia che esso sia nato da posizioni di maggioranza operativa che di opposizione costruttiva
- ingenuamente si ritengono arance sol perché galleggiano; ignorando che non sono le sole a farlo!
Tutti costoro non sanno che l'uscente sindaco Picierno:
- siede sui banchi del Consiglio comunale dal 1975 (ben trentasette anni, tre generazioni).
- ha fatto il semplice consigliere soltanto per tre o quattro anni e solo per meri accadimenti congiunturali: per il resto ha fatto sempre il Sindaco o l'Assessore.
- conosce la macchina amministrativa come pochi al mondo
- conosce la macchina burocratica comunale e tutti gli impiegati nuovi o storici (ma ce n'è ancora qualcuno che abbia più si trentasette anni di servizio e che gli preesisteva?) in tutti i loro meandri, anche personali
-possiede in sommo grado le due più grandi doti di un politico: attitudine al compromesso e profonda ambizione
- grazie a queste doti, oltre che alla faciloneria politica di molti neofiti ed alla analoga ambizione di altri vecchi volponi, riuscì a risorgere dalle ceneri in cui era caduto dopo la affermazione di Zarone: è riuscito a vincere, da perdente, grazie all'aiuto di chi lo aveva fatto perdere!!!
- appartiene ad una famiglia unita, estesa e solidale.
Ma non può fare di nuovo il sindaco, perché la legge glielo impedisce, direte voi.
Ma perché Mazzarino, Richelieu, la Pompadour, e più recentemente Putin, non hanno avuto tutto il potere senza ricoprirne titoli?
E così mentre le decine e decine di persone tra quelle che vi ho detto prima continueranno a trastullarsi con la loro ambizione che darà vita senz'altro a troppe quanto inconsistenti liste, quella che sicuramente formerà Picierno vincerà. Ancora una volta lo aiuteranno quelli che vorrebbero abbatterlo.
Vincerà perché in trentasette anni di regno si è radicato, in modi e circostanze che i garibaldini elettorali di oggi nemmeno si immaginano, su tutto il territorio.
E' già tutto perso per chi spera diversamente?
Tempo per riflettere e ravvedersi ce n'è ancora; speriamo bene!
Altrimenti: Picierno sia!

Claudio Gliottone
(da Il Sidicino - Anno IX 2012 - n. 11 Novembre)