L'ASSOCIAZIONE
 
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Indice Claudio Gliottone
 
 

...e la chiamano estate!

 
Considerazioni in libertà, sperando in un paese migliore
 

L'ondata godereccia, che anche quest'anno, in crescendo rossiniano rispetto agli anni precedenti, ha caratterizzato la calda estate teanese, pare volgere al termine.
Dai sapori antichi fino alla teutonica birra, passando attraverso le feste rionali e le gare a “chi più ne ha ne metta” ingaggiate da tempo dalle ben due pro-loco presenti, ma non disdegnando le numerose feste patronali delle frazioni, alle quali si è aggiunta sovente la immancabile sagra (dallo gnocco alla patata), anche quest'anno non ci siamo fatti mancare proprio nulla.
Spentosi anche l'eco della pubblica “panarella”, attendiamo fiduciosi il 25 settembre, giorno in cui, a leggere le gigantografie pubblicitarie, dovrebbe finalmente sopirsi l'eccitazione festaiola che da anni, come una atomica reazione a catena, coinvolge sempre più comune, gruppi, associazioni, pro-loco, e normali cittadini. Un effetto domino che non ha mai riguardato altri interessi!
Cosa ce ne resterà? Poco, credo ben poco.
Come volevasi dimostrare e come già preconizzato su queste pagine, l'aspetto culturale, per quanto dilatare si vuole questo termine, è andato sempre più spaventosamente scemando, tanto che le interessanti manifestazioni al teatro romano si sono ridotte, quest'anno, a solo tre, e sicuramente di scarsa qualità. Altro non v'è stato, e, probabilmente, con il prossimo anno spariranno anche quelle.
Si moltiplicano le associazioni: alla ennesima da poco sorta “Gli amici dei Musei” suggeriamo, se vorrà avere successo, di dedicarsi alla sagra dei banchetti di Trimalcione, reso immortale da Petronius Arbiter!
Oramai l'interesse è quello e solo quello: negli utenti come, ahimè, negli organizzatori! Prediligere la pancia!
Bilancio economico? Le pur affollate serate non credo abbiano portato entrate straordinarie agli esercenti locali, ma solo agli organizzatori che, del resto, avranno speso tutto per gli allestimenti.
E allora? C'è qualcosa che non quadra.
L'unico risultato potrebbe essere quello di distrarre, ed il meccanismo, una volta messo in moto, si è visto procedere bellamente da sé; e mentre si balla e si canta ancora ignoti delinquenti per sette, dico sette, volte di seguito (e do per certa anche la settima, che sicuramente avverrà la notte del giorno in cui scrivo) hanno rubato, con spavalda e meticolosa puntualità i cavi telefonici che la Telecom, con altrettanta puntualità, provvede a sostituire sulla tratta Tuoro-Casi.
Distrarre dai problemi seri, dalla dilagante sporcizia alla succitata delinquenza.
Non si lasciano distrarre gli addetti alla politica.
Finirà, ma solo per auto consunzione, la dinastia Picierno?
A crederlo sono in molti; e pensano ad una eventuale successione.
Ci pensano i vecchi volponi, ormai pochi, ed i giovani parvenus, preparandosi a diventare anche loro vecchi volponi, anche se non sempre, come si dice in gergo bocciofilo, sanno “misurarsi la palla”.
C'è ancora chi lotta da una vita, e chi è stato colto dal “furor” politico in tarda età, sulla via di Damasco.
Salutiamo gli uni e gli altri, impegnati a manovrare nell'ombra o a rendersi visibili, a proclamare distinguo dopo essersi confusi nell'immanente, o a confondersi oggi nell'immanente dopo essere stati distinti. Da Rattazzi a Depretis e Crispi, vista la ricorrenza nazionale, il trasformismo è stata sempre una nostra prerogativa.
Ma agli uni e agli altri vorremmo rivolgere una preghiera: cerchiamo di essere tutti un po' più seri! Cerchiamo di pensare a programmi di ampio respiro, col coraggio di proporli e la forza di attuarli, senza guardare ad interessi di poco conto. Fare il sindaco di Teano è ben piccola soddisfazione se non ci si distingue per fattività e impegno nel miglioramento sociale del paese. Pensate soprattutto a questo, con impegno, con dedizione, con convinzione, con capacità, con umiltà, con senso pratico e, perché no, con orgoglio.
Chissà se allora veramente la dinastia Picierno non subirà uno storico e necessario, ma soprattutto esterno, condiviso e consapevole ridimensionamento.
A Teano ci siete anche voi, e non vi manca intelligenza. Usatela più dell'ambizione, perché è di essa che abbiamo maledettamente bisogno, se non vogliamo continuare a celebrare la fresella, o lo gnocco o gli antichi sapori.
Vogliamo qualcosa di veramente moderno.
Ma, ahimè, che non siano gli accrocchi di Piazza Giovanni XXIII! Per carità di Dio!
Umilmente.

Claudio Gliottone
(da Il Sidicino - Anno VIII 2011 - n. 9 Settembre)