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La Biblioteca Diocesana del Seminario,

una interessante realtà
 

La Biblioteca Diocesana del Seminario nasce o, meglio, rinasce nel 2006 ad opera di Don Aurelio De Tora sulle ceneri della biblioteca del seminario denominata Paridiense, nata oltre trecentotrenta anni prima, nel 1669, ad opera di mons. Ottavio Boldoni.
Questa iniziale raccolta di libri si consolidò poi grazie al mons. Andrea De Lucia, che affidò ad essa tutti i libri di sua proprietà e poi, alla unificazione della Diocesi, anche i libri del Seminario di Calvi.
La guerra del 40/45 scarica anche sui libri, nei bombardati locali del Seminario di Teano, tutti i suoi effetti deleteri, distruggendone tanti, e gli altri sommergendoli di polvere, fango e varie schegge di bombe, ritrovate ancora oggi. Nel dopoguerra il vescovo Sperandeo ne affida la cura a mons. Felice Leonardo, che ricompone la biblioteca con nuovi scaffali e riordina con opportuna schedatura il materiale posseduto.
Negli anni sessanta sarà il canonico Don Arminio De Monaco a dare alla biblioteca un assetto risolutivo, ma manca comunque una vera idonea sistemazione.
Arriva il terremoto del 1980: i lavori al Seminario comportano vari spostamenti dei libri da locale a locale, con danni ingenti ad ogni trasloco.
Sul finire degli anni novanta si delinea una opportuna sistemazione nella ex cappella del Seminario, curatore Don Tommaso Nacca.
Agli albori del nuovo secolo, nel 2006, il vescovo Arturo Aiello affida a Don Aurelio De Tora l'opera della Biblioteca e dell'Archivio Diocesano.
E Don Aurelio, da par suo, si getta a capofitto nel lavoro di ricerca, riassetto e catalogazione di tutti i libri, che aumentano negli anni per successive donazioni.
Allo stato, dopo sei anni di lavoro, la nuova Biblioteca occupa sei ambienti dell'ex Seminario con un numero di libri salito ad oltre diciannovemila volumi e ventitremila copie di oltre settecento riviste.
Tra gli ultimi “ospiti” i libri della Curia di Calvi in circa ottocento volumi e i tomi della chiesa di S. Domenico di Roccamonfina in numero di cento otto pezzi, tutti datati dal 1500 al 1700.
Non mancano donazioni private, ad opera dello stesso Don Aurelio, Don Armando Conti, Don Michele Lamberti e dell'Azione Cattolica Diocesana.
In conclusione diciannovemila duecentotrenta volumi, dei quali cinquantasei del 1500, oltre duecento del 1600, e più di duemila del 1700.
Si sta procedendo, ci conferma l'infaticabile Don Aurelio, alla schedatura e sistemazione definitiva in attesa di una digitalizzazione che, siamo sicuri, non mancherà, per concludere modernamente un lavoro certosino di grande interesse per tutti. Ci fa piacere darne notizia.

Claudio Gliottone
(da Il Sidicino - Anno VIII 2011 - n. 5 Maggio)