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Un numero unico per l’anniversario dell’Incontro

 

In occasione del centesimo anniversario dell'Incontro, nell'ottobre del 1960, la Amministrazione comunale di Teano di allora promosse la pubblicazione di un numero unico dedicato all'evento: ne fu autore un comitato di redazione che comprendeva illustri notabili dell'epoca, guidati dallo attivissimo Dr. Carmine Razzino.
Nella nutrita messe di articoli, dalle firme di studiosi e storici prestigiosi, si scorreva l'avvenimento, i suoi epigoni e le sue modalità, e si tracciava un ritratto degli interpreti, da Cavour ai generali garibaldini ed, ovviamente, da Vittorio Emanuele a Garibaldi, soffermandocisi sulla presenza di questi ultimi a Teano.
Ne sortì un interessante documento a ricordo delle celebrazioni centenarie: tant' è che è forse l'unico ancor oggi presente in molte case.
Anzi non è poca la emozione per chi, come chi scrive, visse quella ricorrenza ed oggi ha la fortuna di viverne una seconda, rileggere quel testo e incontrarsi con i nomi dei notabili del paese di cinquanta anni fa: anche loro hanno fatto storia!
Movendosi su quella esperienza anche la Amministrazione comunale attuale ha pensato di redigere un numero unico in occasione del centocinquantesimo anniversario; cosa lodevole.
Ci ha coinvolto nell'iniziativa ed abbiamo accettato di buon grado collaborando nell'interesse del paese.
Pur nella ristrettezza dei tempi, considerata la pausa estiva, stiamo già lavorando ad una ipotesi di volume che raccolga articoli di illustri storici, economisti, giornalisti ed opinionisti nazionali, volendo dare allo stesso un taglio che abbia poco di celebrativo e molto di analitico e di propositivo.
Riteniamo infatti che sia inutile parlare ancora di come si svolse l'incontro e di come si pervenne ad esso: è stato già fatto cinquant'anni fa.
Quel che interessa sono invece tutte le novità nate in questi ultimi anni che meritano profonda riflessione per il futuro della nostra Italia, ormai, pur se solo geograficamente, unita in maniera stabile e definitiva.
Sono caduti i blocchi ideologici politici e sono nati i blocchi religiosi; il fenomeno della emigrazione si è tramutato per noi nel problema della immigrazione; le sperequazioni economiche fanno pensare a forme di federalismo, anche se solo fiscale; il Risorgimento è stato oggetto di revisionismo, specie con una rivalutazione della dinastia borbonica; il leghismo ha rilanciato velate aspirazioni di separatismo anche politico ed amministrativo; le Regioni, con tutto il loro costoso apparato burocratico e la diversità di scelte politiche, non esistevano nel 1960.
E' alla luce di queste novità che vorremmo si dipanasse la stesura del testo.
E' d'accordo con noi anche il Sindaco.
Speriamo di riuscire nel lavoro.
Ero a Milazzo il 20 luglio scorso, data della penultima battaglia dell'esercito garibaldino prima di imbarcarsi per la Calabria ed affrontare i Borboni in quella decisiva del Volturno: mi ha colpito la elegante semplicità della celebrazione.
Coppie di bandiere con l'asta erano affisse ai lati di ogni negozio e davano un colpo d'occhio molto più simpatico di quelle appese in alto a mo' di panni sciorinati, e gli stessi negozi esponevano merce che in qualche modo ricordasse la cosa.
Ed una corposa banda musicale girava discretamente per il paese.
Senza inutili trionfalismi, ma con tanto buon gusto.

Claudio Gliottone
(da Il Sidicino - Anno VII 2010 - n. 8 Agosto)