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Monumento di Largo Croci: sondaggio d'opinione

o operazione pilatesca?
 

Narra la leggenda che Santa Chiara, dopo aver subito un notevole furto in casa propria, la munì di porte di ferro. Ma non sappiamo se sia tutta verità.
Narrano i fatti che il Sindaco Picierno & Company, dopo aver autoritariamente e per anni fatto scempio urbanistico della città, abbia avuto la favolosa idea di indire un “referendum popolare” sulla opportunità di rimuovere il monumento a Vittorio Emanuele e Garibaldi da largo Croci per creare in situ otto, dico ben otto, posti macchina con il rifacimento strutturale di tutta la piazza!
E sappiamo, ahimé, che è tutto verissimo!
Resipiscenza postuma, dopo l'erezione del “sesquipedale obbrobrio” di Piazza Giovanni XXIII, o pilatesca lavata di mani dopo la concessione delle “licenze edilizie produttive”?
Un grande atto di democrazia o una vera e propria presa per il…sedere?
“…dagli atri muschiosi, dai fori cadenti,
dai boschi, dall'arse fucine stridenti,
un volgo disperso repente si desta,
intende l'orecchio, solleva la testa ….” (A.Manzoni)
…e vota. Vota, e sceglie il destino dei somari di largo Croci!
Questa sì che è democrazia: da un lato Federico Barbarossa e dall'altro il popolo sovrano che, riunito in parlamento decreta “…l'esterminio a Como!”. E' rinato il Comune Rustico! (G.Carducci)
Fortuna che per non piangere si può almeno ridere.
Ma da buon cittadino non voglio sottrarmi al civico dovere di esprimere il mio punto di vista, peraltro già ampiamente illustrato su questo foglio; e sarò terribilmente serio.
Il monumento di cui sopra è notoriamente brutto: la fretta, la tecnica, i materiali usati, sui quali la incuria e il tempo hanno avuto facile gioco erosivo, si vedono tutti. Sproporzione tra personaggi e cavalli, code enormi che sembrano cascate, strato “cutaneo”, come la spada un tempo presente, divelto o consumato.
Esso fu eretto per sottoscrizione popolare (spontanea e non richiesta per “ordinanza sindacale”) diversi anni fa, quando i teanesi, percorsi da un raro brivido di orgoglio cittadino, si accorsero che a Teano, città simbolo dell'Italia Unita, di simboli di quell'avvenimento non ne esisteva neppure uno.
Mai, dall'epoca di Cavour, passando attraverso Crispi, e Giolitti, e Mussolini e De Gasperi e Craxi, mai nessun amministratore locale aveva sentito il desiderio di onorare, nel paese che vide il coronamento di tutta la loro vita politica e militare, i due personaggi che a Teano si strinsero la mano.
La sensibilità della nostra gente sopperì alla insensibilità di quanti mai hanno saputo costruire qualcosa per la gente: un teatro è stato edificato dalla Curia vescovile, una piscina comunale resta ancora un pio sogno!
Ecco che il monumento diventa non solo simbolo dell'incontro, ma anche di una sia pur momentanea ritrovata punta di orgoglio di noi teanesi.
Ve la sentite di rimuoverlo, o anche solo di metterne a votazione la rimozione?
Ma andiamo avanti.
La gente ha assistito attonita allo smantellamento del verde e degli alberi di piazza Giovanni XXIII; ha guardato sbigottita e attonita il mostro colà eretto in loro vece; è sbottata nell'unanime condanna di tutto ciò.
Nessun amministratore ha dimostrato un sentito pentimento cercando di limitare i danni.
Nessun cittadino conosce il progetto della realizzanda nuova piazza né il luogo pensato dalla amministrazione dove spostare il monumento (faremo un nuovo referendum con indicazione del luogo?).
Credete che la gente sia tanto stupida da legittimare con il suo voto i vostri assurdi piani urbanistici, dicendovi ciecamente di procedere?
Ci risulta, in fine, che già sia stato redatto il progetto di sistemazione della piazza che prevede la rimozione del monumento: e se il referendum fosse contrario a tale rimozione rifareste il progetto?
Ulteriore prova, a conti fatti, che più che di vera democrazia si tratti di abile e studiata presa per il ...sedere!
La vostra è protervia, faccia tosta o semplice ingenuità?
Mi piacerebbe pensare semplice ingenuità, ma, a farlo, l'ingenuo sarei io.

Claudio Gliottone
(da Il Sidicino - Anno VI 2009 - n. 12 Dicembre)