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Pensieri sulle cifre elettorali

 

I Teanesi che hanno votato Popolo della Libertà rispetto al Partito Democratico sono stati 797 in più al Senato e 704 in più alla Camera con uno scarto , tra le due espressioni, di 93 voti. Il PD ha ottenuto alla Camera il 36% dei voti validi e al Senato il 34%, tenendo ancora presente che le liste al Senato erano 18 contro le 14 della Camera. Il che significa, pur tenendo presente la diversa età e maturità tra gli elettori della sola Camera e di quelli di Camera e Senato, che la "teanesità" del candidato locale, Pina Picierno, nelle liste del PD, ha tirato solo il 2% in più. Un o' pochino.
Alle elezioni amministrative la lista capeggiata da Raffaele Picierno, zio della Pina, ha ottenuto rispetto a quella capeggiata da Emiddio Scoglio, 1.119 voti in più, 11,1 di percentuale più alta (55,6 e 44,4).
Premettendo che tutte le considerazioni che faremo appresso esulano da ogni logica matematica sia per il carattere personale del voto sia per la inafferrabilità dei giudizi di chi lo esprime, ci piace egualmente farne, come una simpatica "boutade".
1. Gli elettori simpatizzanti del Popolo delle Libertà, a Teano sono 797 in più di quelli che preferiscono il PD (dati del Senato); di questi, 93 hanno probabilmente dato un voto di simpatia alla Signorina Picierno, candidata alla camera per il PD. Un voto di simpatia che non ha neppure scalfito la precisa posizione politica del voto teanese: a destra!
2. la tornata amministrativa, nella gran confusione dei candidati, della loro provenienza e della loro posizione politica, non ha proposto schieramenti politici o di partito, facendo orientare la scelta su altri criteri e penalizzando la prevalenza della destra. Ha probabilmente contribuito a tanto anche la presenza nella lista vincente (Picierno) di elementi che politicamente militano, o dicono di militare, a destra.
Si deduce che una lista politicamente caratterizzata sarebbe stata forse più competitiva con quella che ha vinto, o perlomeno avrebbe creato imbarazzo in più di un candidato di essa.
Crediamo che l'elettorato, di fronte ad una impossibile scelta di appartenenza, abbia preferito basare la propria scelta su altre considerazioni altrettanto valide, ma che, nel particolare momento politico di scelta nazionale, avrebbero avuto difficoltà ad imporsi se solo fosse stata identificabile una lista di destra.
Alla luce di quanto sopra si è forse persa un'occasione per cambiare il quadro amministrativo; sembra assurdo, ma, per una caratteristica predisposizione a fare il contrario di tutto, mentre in Italia è la sinistra ad autocastrarsi, a Teano a farlo è la destra. Lo ha fatto in amniera egregia durante l'amministrazione Zarone, lo ha fatto per due volte (2003 e 2008) quando avrebbe dovuto contrastare Picierno. La destra si è amministrativamente autodistrutta.
Da anni non esiste contatto tra dirigenti di partito ed elettori; non esistono proposte da sottoporre né capacità di recepire. In un clima di grande confusione dirigenziale, sia locale che provinciale, hanno saputo approfittare ed emergere mestatori dei più svariati colori, ancora a galla pur in un quadro di dissoluzione dei partiti ai quali avevano imposto la loro fasulla appartenenza.
Sua Maestà Picierno IV ha confermato la sua indiscussa signoria: di Ferdinando di Borbone, dopo i vari moti della della prima metà dell'ottocento, si disse: "fosti quarto ed eri terzo, da secondo sei primiero... ma se seguiti lo scherzo finirai con l'esser... zero"!
Ma per farlo diventare zero ci volle tutta la capacità politica di Cavour, che per anni e anni, partendo da lontano, preparò l'unità d'Italia.
Se la destra, o chi per essa, vorrà sperare in un cambiamento, dovrà iniziare a lavorare da oggi; a ricucire una base che esisteva ed esiste, a saperla compattare e tenerla pronta ed attenta ad ogni iniziativa, dovrà sollecitarne giorno per giorno la partecipazione interessata.
Dovrà ricomciare a parlare di "Politica", perché non è vero che una amministrazione locale sia cosa diversa ed imprescindibile da essa.
Il consiglio verrà accolto?

Claudio Gliottone
(da Il Sidicino - Anno V 2008 - n. 5 Maggio)