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Indice Claudio Gliottone
 
 

L'angoscia della cabina

 

Pina Picierno (la nipote) sarà, sicuramente eletta deputato al Parlamento.
Achille Raffaele Picierno (lo zio) sarà probabilmente eletto, per la quarta volta, sindaco di Teano.
ll cerchio si chiude, e la dinastia si allarga. Come i Carolingi o i Capetingi, come gli Asburgo o i Borboni, continueranno a governare un regno di terra bruciata nella quale null'altra voce si è saputa levare a proporre iniziative diverse.
Nulla da eccepire: anche in tutta la Corsica e in tutta la Francia nessuno era all'altezza di Giuseppe o Luciano Bonaparte, perché fratelli del più celebre Napoleone.
l tempi cambiano e la fortuna pure: la nuova vergognosa legge elettorale, partorito dalla destra, ma mai troppo vituperata dalla sinistra, concede ai partiti di scegliere, imporre ed eleggere i propri rappresentanti. ll buon Raffaele penserà con sgomento al suo difficile fallito tentativo di battere il candidato della destra nel collegio camerale uninominale... "Ahi quante volte al tacito morir d'un giorno inerte, chinati i rai fulminei, le braccia al sen conserte, stette... e dei di che furono l'assalse il sovvenir..."
Al popolo sovrano, chiamato una volta a scegliere i partiti e gli uomini, si sono sostituiti i nuovi napoleone che lo hanno alleggerito del gravoso compito con nomine imperiali. Pensiamo con timore ai gemelli polacchi, uno presidente della repubblica e l'altro del governo, per fortuna neppure d'accordo tra di loro: Ia democrazia dovrebbe essere l'esatto contrario di ogni accentramento di potere.
Nella elezione amministrativa possiamo ancora scegliere e determinare, in quella politica possiamo quasi niente: hanno già scelto per noi. Ma ci dispiacerebbe se, anche in base a questa considerazione, la Pina si dovesse trasformare nel “tallone d'Achille" Raffaele.
Non accadrà, perché la dinastia Picierno godrà anche di tutti i voti della sinistra locale, compresa quella una volta più arrabbiata: prendi due e paghi uno! Che gran soddisfazione per loro premiare l'avversario di quasi sempre con un doppio voto! Che ancor più grande soddisfazione per l'avversario di quasi sempre ricevere da loro un doppio attestato di stima.
Mi chiedo per cosa hanno combattuto per anni e anni sui palchi elettorali e nei consigli comunali: valeva starsene a casa buoni buoni. O allora o oggi: la cosa sarebbe stata comunque più dignitosa.
Nella elezione amministrativa potremo scegliere: ma tra chi?
Dove sono le alternative, le discriminanti, le certezze comportamentali su cui basare una conseguente scelta elettorale? Come potremmo scegliere e sostenere chí fino a ieri era con Tizio contro Caio e oggi è con Caio contro Tizio; e cosa promettono di buono i volti nuovi che fino al giorno prima erano dati per candidati sicuri in una lista e poi ce li siamo ritrovati nella lista antagonista? Di buono c'è solo il fatto che cominciano a fare subito quello che i volti vecchi hanno avuto il buon gusto di fare dopo molti anni di esperienza. Almeno un po' di decoro, via!
Cosa può spingere ad un comportamento così trasformista? La bontà di un programma rispetto ad un altro? Ma quali sono, in epoca di globalizzazione ideologica, questi programmi così diversificati? Che sia esatto il contrario, cioè che i programmi e le modalità per attuarli siano identici tra le due parti? E allora perché scelgo di schierarmi con chi ha già avuto opportunità per tre volte di attuare un programma senza nei fatti mai averla onorata? Che sia perché ha più opportunità di vincere ed io con lui di entrare nella stanza dei bottoni? Ma a far cosa: a reggergli il bordone?
Viviamo una generalizzata disaffezione verso le idee, quasi ce ne vergognassimo, convinti che si possa andare avanti solo con la conoscenza pratica, con il potere di fare le cose: ma cosa, avendone tutte le possibilità, potremmo fare, se non avessimo le idee da realizzare? È su queste che deve continuare ad effettuarsi ogni confronto: se ho la possibilità di guidare un'auto, ma non so se voglio andare a destra o a sinistra, avanti o indietro, a Roma o a Milano, finiró per girare in tondo come un perfetto imbecille. E farei girare in tondo tutti quelli che sono con me sull'auto.
Oggi nessuno dice più all 'elettore "io ti voglio portare a Roma o a Milano"; gli dice solo “io voglio guidare la macchina". E il perfetto imbecille diventa l'elettore che gli dà ascolto!
Tutta la storia del pianeta è generata da una energia continua che nasce tra poli opposti e contrari, il positivo e il negativo, l'alto e il basso, il bene e il male; come potrebbe esserci progresso senza una continua ricerca di sintesi tra opposte tesi? Se non fosse esistito il male ci sarebbero ancora soltanto Adamo ed Eva nel loro paradiso terrestre: l'umanità non sarebbe neppure nata!
Non possiamo rinunciare ancora per molto a questo appiattimento ideologico; ne va della nostra sopravvivenza. Non possiamo continuare a ballare a lungo il tango sulla musica del valzer illudendoci che siano eguali; i passi falsi prima o poi verranno alla luce.
Rimbocchiamoci le maniche: ricominciamo a parlare di politica, delle cose che ci dividono più di quelle che ci uniscono, perché è su quelle che dobbiamo arrivare ad una benevole sintesi.
E si risveglieranno gli interessi buoni: quelli di far prevalere una visione del problema, non quelli di occupare, in un modo o nell'altro, una poltrona di assessore.
Oggi è più facile fare che pensare; ma si faranno sempre cose non pensate.
...e ho detto tutto! Avrebbe concluso Peppino De Filippo nel film "Totò, Peppino e la malafemmena".

Claudio Gliottone
(da Il Sidicino - Anno V 2008 - n. 4 Aprile)