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Un convegno di rango

 

Il passato non è avulso da noi; ogni oggetto, ogni situazione, ogni personale e comune conoscenza, ogni personale e comune sensazione è legata a precedenti oggetti, situazioni e sensazioni uguali o simili che si sono succedute nel tempo e nello spazio. È come se un impercettibile legame le unisse e le contenesse ed addirittura ne consentisse la esistenza oggi. Senza le precedenti non esisterebbero le attuali; il presente contiene il passato e questo rappresenta la base del futuro, anzi ne è il creatore indispensabile. Avviene, diceva Henry Bergson, come al gomitolo di lana: arrotolando un filo di lana su se stesso cresce il gomitolo e, man mano che cresce, c'è sempre nuovo filo che si aggiunge, senza che quello che c'era sparisca; resta nascosto, anzi racchiuso dal filo che si aggiunge ed il gomitolo nella sua interezza non potrebbe esistere senza il filo racchiuso in precedenza.
Tasselli che si sovrappongono e dei quali ci serviamo il più delle volte senza neanche accorgercene, vivendo in un automatismo che occupa gran parte della nostra esistenza, aiutati e guidati dalla memoria che discretamente ci fa percepire il mondo dentro e fuori di noi.
Perché se non ci fosse memoria non possederemo neanche il concetto di tempo: ci accorgiamo del "tac" dell'orologio solo perché abbiamo ricordo del "tic" ascoltato in precedenza e lo spazio tra i due momenti si concretizza nel tempo. in una sublime identità.
I tempi successivi, diceva Bergson, non escludono quelli precedenti, ma li recuperano e li contengono:
cosi il passato non solo è conservato nella sua interezza, ma é come se spingesse verso il futuro. E, aggiungerei, per naturale evoluzione ci scorre addosso senza che ci si stia a riflettere.
L'umanità, nel suo progredire, non ha I'indispensabile bisogno di conoscere e studiare il passato; lo porta naturalmente dentro di sé, ma il potere farlo è una ulteriore qualità che l'uomo possiede nei confronti del resto della natura. È qualcosa di nobile che ne fa un essere superiore e lo sottrae ad ogni prestabilito determinismo donandogli libero arbitrio.
Questa indagine più o meno meticolosa sul passato, il tornare indietro con la mente a scrutare avvenimenti, personaggi, modi di vita, lo studiare l'apparente o determinato succedersi e concatenarsi degli eventi, costituisce la Storia, che, diceva Manzoni nel manoscritto del seicento che finge di aver ritrovato e che pone ad apertura dei "Promessi Sposi" si "può veramente definire una guerra contro il tempo, perché, togliendoli di mano gli anni suoi prigionieri, anzi già fatti cadaveri, li passa in rassegna e li schiera di nuovo in battaglia!"
Uomini valorosi sono quelli che intraprendono questa battaglia, ed essa diventa alla fine una specie di "introspezione" dell'umanità, un suo guardarsi dentro, all'interno del gomitolo, per intenderci.
Più si avanza nella ricerca e nella introspezione, più ci si rende conto che nulla di inutile, di fine a se stesso, di superfIuo è mai accaduto nel progresso dell'umanità, nei grandi come nei piccoli fatti.
L'Associazione Erchemperto ha nello studio e diffusione della storia locale uno dei suoi scopi statutari: conoscere il passato che è "passato" vicino a noi, per le valli, i monti, le contrade, le strade, le
case che oggi ancora vediamo è un avventura inebriante e formativa, da coltivare con il gusto del sapere e il desiderio di migliorare.
Serve inoltre a riproporre giudizi con animi pacati e distaccati e spesso a riparare danni di irriconoscenza che nel succedersi degli anni vengono inevitabilmente perpetrati, in buona o cattiva fede.
Come nel caso di Stefano delle Chiaje, un illustre medico naturalista e zoologo nato a Teano alla fine del diciottesimo secolo, i cui studi nei settori della botanica, della anatomia patologica, della paleopatologia, della tossicologia, sono ancor oggi di estrema attualità.
Parlarne con accreditati relatori che per i loro studi professionali si sono incontrati con le ricerche scientifiche del "Delle Chiaje" o che per amor di conoscenza ne hanno rivisitato il percorso umano, ci costringerà a saperne di più, a riparare qualche torto perpetrato alla sua memoria, e, soprattutto, a sottrarlo alla prigionia del tempo e a schierarlo nuovamente in battaglia.

Claudio Gliottone
(da Il Sidicino - Anno IV 2007 - n. 7 Luglio)