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Il 2008 è vicino

 

Poco più di un anno per le prossime elezioni amministrative.
Già nasce il fermento; più a destra che a sinistra.
Il primo quesito filosofico riguarda chi potrebbe succedere a Pícierno il quale “cogitat, ergo est”.
Già altri hanno affrontato l'argomento; ci proviamo anche noi. Diciamolo subito: per quanto ci si sforzi non vediamo alcun personaggio, politico e non, in grado di competere.
Non nella sinistra, congelata com'è in una opposizione posticcia e di parvenza, ma con le mani legate da collaborazioni partitiche superiori; e neppure nella destra, che oramai non conserva più niente di suo, annientata da personaggi che si sono scoperti di destra all'ultimo minuto, non possedendone affatto né la storia né la cultura.
Inoltre il rimescolamento delle carte verificatosi nelI'uItima competizione elettorale del 2003 ha distrutto ogni punto di riferimento politico. L'osmosi da destra a sinistra o al centro e da sinistra al centro ha reso poco credibili alcuni politici locali.
Le successive elezioni provinciali e nazionali, pur nel trionfo delle sinistre, non hanno premiato nessun esponente locale: le superiori aspirazioni personali, neIl'ambito della Giunta Picierno, sono rimaste tali.
La lotta politica, nel corso di questi quattro anni, è illanguidita come non mai, impedendo che si profilassero, nell'ambito dei partiti e non, nuove figure di rilievo.
Stereotipate e poco costruttive le azioni di chi, pur con tutte le attenuanti del neofita, ha cercato di mantenere vivo un dibattito politico.
Fin qui la conclusione è una sola: a Pícierno non può succedere che Pícierno!
Del pari, le ambizioni di chi, dall'interno della maggioranza, pensava di cavalcare la tigre Picierno si sono infrante contro la sperimentata superiorità politica di quest'ultimo, che ha saputo da loro suggere la linfa vitale necessaria a risorgere da un periodo di terribile crisi, e poi ne ha saputo annientare ogni velleità personale.
Anche qui la conclusione è una sola: a Picierno non può succedere che Picierno!
Ci pare infine poco credibile il tentativo di qualche nostrana (e neppure tale) Hillary Clinton, decisa a recuperare una posizione politica scialacquata dal marito: ma il marito di Hillary ha alle spalle una coerenza politica democratica di otto anni di presidenza e, come controparte, altri otto anni di altrettanto coerente presidenza repubblicana con la quale nessuno dei due coniugi ha mai intrattenuto rapporti politici.
Recuperare a destra, o, meglio, in una corrente di destra chi da destra, nell'altra amministrazione, ha tramato con Pícierno per far cadere l'amministrazione e poi si è candidato in una lista di centro-sinistra con lo stesso Picierno, ci sembra impresa poco attuabile anche se a farla fosse la Hillary medesima.
Ma non si può mai sapere; gli elettori teanesi potrebbero sempre essere più stupidi di quelli americani, ma noi ne dubitiamo.
La conclusione è una e una sola: a Picierno non puó succedere che Picierno,
Bravo Raffaele, sei tutti noi!

Claudio Gliottone
(da Il Sidicino - Anno IV 2007 - n. 2 Febbraio)