L'ASSOCIAZIONE
 
il Sidicino
 
Indice per autore
 
Indice Claudio Gliottone
 
 

Presepi teanesi di un tempo: il primo Presepe Vivente

 
 

Si era sul finire degli anni sessanta; ancora prima, ma di poco, della “contestazione giovanile”. Nella curia vescovile furoreggiavano due giovani preti di grande apertura mentale, Don Carlo Lambiase e Don Aurelio De Tora: attorno a loro una torma di giovani di buona volontà.
Nei mesi precedenti avevano allestito una commedia: la solita “Non ti pago”, del solito Eduardo De Filippo. Era stato un successo. A natale Don Aurelio li pregò di aiutarlo ad allestire il presepe della cattedrale: in pochi giorni ne montarono uno semovente, ispirato al modernismo che già si affacciava nelle mode del tempo. In premio, agli inizi del gennaio seguente, una gita al Presepe vivente di Rivisondoli.
Nella magica atmosfera dello innevato scenario abruzzese, tra musiche dolcissime e lunghe teorie di figuranti in costume, qualcuno sussurrò a Don Aurelio: “Perché non lo facciamo anche a Teano?”.
Passò l'angelo e disse “Amen”! Tempo un anno e quei giovani erano al lavoro per il primo Presepe Vivente di Teano.
Ne ricordo tanti: Salvatore e Peppino Vigliano, Antonio Berardi, Peppino Morelli, Angelo D'Errico, Anna Maria Capuano, Anna Maria Napoletano, Elena Tranquillo, Sandro Grieco ed altri.
Giornate di lavoro per i copioni, scritti da Don Carlo; per i costumi, curati allora dalla Prof. Luigia Cipriani; per l'impianto elettrico, di una improvvisazione più unica che rara, tanto da far esclamare ad un elettricista di mestiere: “a voi sicuramente la corrente vi vuole bene”.
E l'acqua, tanta tanta acqua che quel giorno venne giù dal cielo fino a poche ore prima della rappresentazione. Poi la gente, sempre più folta, arrampicata sul pendio di fronte alle due grotte naturali del versante sud della collina; in una delle due la capanna della nascita, ultima scena, che una mia più che cara amica, venuta da Santa Maria Capua Vetere, definì “una esplosione di luce”, mentre le note della “Toccata e fuga” di Bach inondavano sempre più alte l'intera collina.
Era la prima edizione; ne seguirono per altri trenta anni, sempre migliori, sempre più emozionanti, sempre più suggestive nella scelta delle scene, delle musiche, dei costumi.
Cominciarono ad interessarsi al “Presepe Vivente Teano” i mass media regionali e nazionali: dalla Rai a Topolino.
Continuò ad occuparsene il Gruppo Autonomo per Teano, che seppe creare una macchina di allestimento sempre più perfetta, capace di affrontare le difficoltà crescenti per adeguare lo spettacolo alle aspettative degli spettatori, sempre più numerosi nel corso degli anni.
Quanto hanno dato in lavoro e dedizione il compianto Adolfo Mesolella, Gaudenzio Morelli, Angelo D'Errico, Marisa Coppola, Nevio Gliottone, Salvatore Di Marino, Antonio Stabile, Giovanni De Gennaro, Liliana Iannazzo, Vito Palermiti, Damiano Iovino, Angelantonio Bellissimo, Claudio Notarianni, chi scrive e numerosi altri amici che non cito solo per mancanza di spazio!
La fama del Presepe si estese; giunse fino a Spoleto, la città del Festival dei Due Mondi.
È fu nella piazza principale di Spoleto, nella notte dell'Epifania del 1995, che la manifestazione di Teano visse la sua apoteosi. Un afflusso incredibile di spettatori, comparsi quasi per incanto negli ultimi minuti prima dell'inizio, assistette entusiasta al percorso della Natività, sottolineandone con scroscianti applausi la suggestione delle scene. Nell'innaturale scenario che sostituì per una sera gli olivi di S. Antonio diedero prova di grande professionalità e dedizione decine e decine di ragazzi venuti da Teano ad allestire, rappresentare e curare la edizione “in tour” del Presepe Vivente.
Fu un grandissimo successo. E fu la fine, perché oltre non saremmo potuti andare.
Gli Scouts ne assunsero la gestione negli anni seguenti, ma solo per altre due edizioni.
Era finita un'epoca bellissima, coinvolgente per i tanti giovani che in trenta anni si erano succeduti nei panni di Cristo, della Madonna, di S. Giuseppe e di tutti i personaggi, famosi e meno, che i venti quadri di ogni rappresentazione portavano annualmente in scena: Sergio Ianniello, Pasquale Cecere, Eduardo Ruozzo, Vittoria Di Marino, Orlando De Masi, Carmine Guarriello, Antonio Russo, tra i più assidui protagonisti.
Per chi scrive, che forse più di tutti ha lottato per tenere unito e sempre motivato il gruppo organizzatore, la grande soddisfazione di aver condiviso con tanti amici il piacere di aver saputo suscitare ogni anno, nell'animo dei numerosissimi spettatori, un momento di intima introspezione e di potente suggestione.

Claudio Gliottone
(da Il Sidicino - Anno III 2006 - n. 12 Dicembre)