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Cose così,... di fantasia! - 19

 

Era da oltre mezz'ora davanti a quello specchio. Si stirava la tonaca, ne passava il lembo dal braccio destro al sinistro, si lisciava ripetutamente la barba, stringeva il libro ora con la mano destra ora con la sinistra, si girava di lato e di prospetto, faceva mille smorfiette.
- Cosimooo! ma che stai facendo?
La voce di Damiano, inattesa quanto sconvolgente per il suo tono misto tra la sorpresa ed il rimprovero, lo fece letteralmente sobbalzare.
- Niente, Damià, niente.
- Ma come niente. È mez 'ora ca stai facendo il "zezo" davanti allo specchio...
- No, noo! È che tra quindici giorni ci sta la nostra processione e mi apparavo un po'. Gli anni cominciano a pesare e se uno non si attrezza poi finisce che i devoti si scelgono un altro santo più giovane e carino!
- Ma chi te l'ha detta sta' sciocchezza, Cosimì. Allora il Maestro, che è di almeno quattrocento anni più vecchio di noi, che dovrebbe fare?
- Ma a lui ci pensa il Padre a tenerlo sempre in gran forma. Noi ci dobbiamo arrangiare...
- Nun me fa rirere. Ti rendi conto che non sono le esteriorità a contare, che la gente ci vuole bene perché ci sente vicino, perché sa che stiamo chiusi qui dentro da quasi duemila anni e che siamo sempre pronti ad ascoltarla e, nei limiti del possibile, ad esaudirla.
Nel pronunciare le ultime parole si colse nell'istintivo gesto di guardarsi anch'egli allo specchio e di aggiustarsi la tonaca; si riprese subito, tossicchiò per distogliere l'attenzione dell'amico e si lasciò cadere su una rigida panca che scricchiolò pericolosamente.
- Vedi, Cosimì, io ti capisco anche: uno ci tiene a presentarsi bene, bello pulito, in ordine dentro e fuori. È bello e predispone bene anche chi ti sta accanto o ti segue. Ma hai pensato dove ci porteranno in processione il prossimo ventisei di settembre? Gireremo tra cumuli di immondizia sempre più grandi e maleodoranti, accumulatisi ormai da mesi; e se ci portassero un poco fuori dal centro, per le strade delle frazioni, sarebbe ancora peggio: materiali dei più disparati, dagli immancabili materassi ai frigoriferi vecchi, dalle tazze del w. c. alle stufe arrugginite, hanno ripreso a deturpare i bordi delle strade. È una grande inciviltà, certamente, ma la colpa di chi è: del sistema di raccolta dei rfliuti malamente naufragato a livello regionale o Comunale, dei vigili che non intervengono, della maleducazione dei cittadini abbandonati a loro stessi? È normale che ti passa la voglia di farti bello! E
riprendi a vegetare sperando in tempi migliori, ma sai che bisogna ripartire da capo. Te lo ricordi l'entusiasmo dell'Assessore Pino quando prese a far distribuire le buste per la raccolta differenziata: gialle, verdi, nere! E sparirono i cassonetti, e ci promisero che bastava chiamare un numero che sarebbero venuti fino a casa a prendersi i materassi usati. Ora sono ricomparsi sommersi da montagne di sacchetti ancora più variopinti e maleodoranti.

- È vero. Ma il bello è che nessuno dice niente!
- E che devono dire? Ci si arrangia e quando si perdono le regole o i punti di riferimento si arriva al “si salvi chi può". Me la tengo in casa l'immondizia? E dove, nel sacchetto verde o in quello giallo? Certo che no! La butto dove mi capita. E il materasso? Ma lo lascio in bellavista alla curva delle “gomite".
- Ma il brutto è che si perde la speranza in una soluzione, e con essa l'educazione ed il senso civico... ed il desiderio di farsi belli. Si sopravvive e ci si abbrutisce.
In fondo in fondo era per ribellarsi a questo abbrutimento che il buon Cosimo (la vanità non è dei santi!) cercava di mettersi un po' in ordine:
- Ma poi mi pare che un po' di sistemazione urbana la si stia facendo, e questo non è poco!
- Vero, ma non basta la pulizia esteriore: bisogna essere puliti dentro, civicamente educati, altrimenti si vanifica tutto. È questo che vorrei si comprendesse... È come voler quadrare il cerchio! Chi è nato quadro non puó morire tondo... Ma che almeno generi figli tondi, che migliori... la specie! Forse anche a questo potrebbero servire queste nostre chiacchierare, non ti pare?
Fu forse per tale motivo che Cosimo gli si avvicinò col fare di Versace e gli sistemò la tonaca che, tra macchie d'unto, di polvere e di antichità, pareva contraddire tutto quanto sostenuto.

Claudio Gliottone
(da Il Sidicino - Anno III 2006 - n. 10 Ottobre)