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Indice Claudio Gliottone
 
 

Cose così,... di fantasia! - 7

 

Quel pungente odore di aglio sfritto aveva oramai invaso tutta la piccola chiesa, provenendo dalla ancor più piccola annessa sagrestia. Era quasi tutto pronto: lo spaghetto era cotto al punto giusto e Cosimo si accingeva a stappare una bella bottiglia di Aglianico. Il tempo di scolare la pasta, di condirla con aglio, olio e peperoncino ed i due Santi erano pronti a godersi una bella serata tra amici. Era gradito ospite Antonio Abate, il vecchio Santo che, vuoi per la acclarata saggezza, vuoi per la vicinanza, godeva più degli altri della loro simpatia.
Damiano era un cuoco provetto, anche nelle cose più semplici che talvolta, proprio per la loro semplicità, sono più difficili da riuscire veramente buone.
Le facevano spesso queste cenette, animati dal solo buon gusto di stare insieme e di scambiarsi quattro chiacchiere.
Sant'Antonio si accomodò a capo di quella piccola tavola; di fronte Cosimo, a lato Damiano, addetto a servire la cena. Il terzo lato era addossato al muro.
- Avevo proprio una gran voglia di stare un po' con voi esclamò infilzando la forchetta negli spaghetti sciuliarielli al punto giusto e piccanti quel tanto da sollecitare più di un accesso al fiasco di Aglianico Capita così raramente di rilassarsi un po'!
- E' vero Antò! Poi tu, quando non sei impegnato con gli animali, passi sempre il tempo in solitudine, a meditare e a lisciarti la barba. Chissà quante cose belle riesci a pensare
- Sì, è vero. Ma restano solo pensieri; miei, ma solo pensieri. Cominci con la cosa più stupida e poi ci vai dentro e intorno, la guardi da quanti più punti di vista è possibile, la analizzi pezzo per pezzo, la confronti, ti ricordi di tante altre cose ed alla fine ti sgomenti di fronte a conclusioni che vorresti non fossero vere, ma che inesorabilmente lo sono.
- Per questo sei triste da un po' di tempo in qua?
- Damià, noi in questo paese ci viviamo da centinaia di anni, abbiamo conosciuto decine e decine di generazioni di abitanti, ma ti pare che sia cambiato qualcosa nella loro mente? Ti pare che lo sguardo dei teanesi di oggi sia capace di andare oltre i confini del villaggio, così come non lo era quello dei loro antenati sidicini? Eppure di anni ne son passati…
Vedi, io ancora non sono riuscito a capire se un uomo politico debba limitarsi a fare quel che vogliono i suoi elettori, o una parte di essi, o se invece abbia l'obbligo morale, una volta avutane per mandato la possibilità, di educare la gente ed indirizzarla verso mete che dovrebbero migliorare la vita di tutti. Se, ad esempio, tra gli elettori di un sindaco, ci sono duecento persone che vogliono ancora viaggiare con il cavallo, perché non si rendono conto che oggi si viaggia in aereo, il sindaco deve creare una stalla o un aeroporto?
- La domanda è difficile. Io penso che quel politico debba rispettare l'elettorato di cui è espressione: in fondo, probabilmente, durante la campagna elettorale avrà promesso proprio di creare una stalla.
E allora deve rispettare le promesse.
- Certo, Damià, ma allora avrebbe avuto solo duecento voti. E agli altri cosa avrà promesso?
- Ma non sempre è necessario promettere per avere voti.
- Bravo! E allora perché si vota uno e non un altro? Certamente se voto tizio è perché voglio progredire, voglio vivere meglio, voglio avere a mia disposizione tutte le moderne comodità e voglio che siano disponibili per tutti. Tizio mi dà la sicurezza che è un uomo fattivo e preparato che sa effettuare per me le scelte migliori e che mi guiderà al progresso.
Ma se diventa succubo degli interessi di qualche categoria ha tradito le mie aspettative!
- Certo, ma soprattutto non ha dato niente in più alla sua gente! intervenne pronto Cosimo che, impugnato un bel pezzo di pane casereccio, si accingeva ad una salutare “scarpetta” nell'olio rimasto nel piatto.
- Bravo Cosimo esclamò soddisfatto Antonio hai centrato il problema. Un padre di famiglia non può solo concedere ai figli tutto quello che chiedono; deve saper dire di no, deve imporsi nel farli studiare, deve indirizzare le loro scelte secondo quanto a lui, in virtù della maggiore esperienza di vita, sembra più giusto. Solo così loro saranno domani migliore di lui. E' così che si costruisce il progresso.
- Sì, Antò, ma adesso mangia, altrimenti per parlare rischi di rimanere digiuno insistette Cosimo, da uomo pratico.
- Mangerò, mangerò. Ma è bello anche chiacchierare.
Prendiamo ad esempio quello che è successo a Teano da un paio d'anni in qua. L'assessore D'Aiello, partito con la lancia in resta e tanta repressa voglia di fare, aveva subito fatto sistemare dossi artificiali per rallentare il traffico; poi aveva messo mano ad un sia pur discutibile piano parcheggi che cominciava a dare i suoi effetti: al centro si cominciavano a vedere posti macchina liberi per tutta la giornata. Poi d' improvviso i dossi sono spariti in alcune vie e le strisce blu, al centro di Teano, sono ridiventate bianche.
Possiamo ipotizzare che le proteste di persone per le quali i provvedimenti avevano creato qualche disagio ai loro privilegi ingiustamente acquisiti siano giunte al sindaco e questi, per non crearsi nemici, abbia ridimensionato quei provvedimenti. Sono solo ipotesi, ma com'altro ci spiegheremmo il flop della iniziativa? Se guardiamo al passato ci rendiamo conto che dal 1991 esisteva una ordinanza di limitazione temporale di sosta in Piazza Municipio; ordinanza mai, dico mai, fatta rispettare da alcun vigile urbano che pure doveva solo affacciarsi dalla sua sede per elevare contravvenzione, neanche tre metri doveva fare. Il parcheggio blu, invece, costringendo al pagamento, era più difficile da eludere, e questo non andava bene ai baroni della piazza. -
- Certamente gli amministratori non hanno fatto una bella figura -
- Sì, ma non si sono persi i voti di questa gente ridacchiò Cosimo fregandosi le mani e scolandosi il terzo bicchiere di Aglianico.
- E' vero. aggiunse pronto Damiano Però ha vinto il cieco interesse di qualcuno, nessuno ha imparato che il progresso è la estensione dei vantaggi a quante più persone è possibile e che per consentirlo bisogna sovente rimettere in gioco le personali comodità. Ma soprattutto la città è rimasta con gli stessi problemi di trenta anni fa.-
- Peggio, molto peggio, perché i problemi crescono giorno per giorno: il numero di macchine del 1990 era notevolmente inferiore a quello di oggi! O no? Però la mentalità della gente e dei suoi amministratori è rimasta la stessa e le soluzioni ai problemi che si aggravano non arriveranno mai!-
- Così s' intromise Cosimo al quale l'Aglianico aveva ormai sciolto la lingua a più non posso dobbiamo prima stabilire a cosa serve una legge, o un regolamento: io credo che una legge sia pensata per far fronte alle esigenze della comunità di fronte ad un problema che a sua volta riguarda tutta la comunità. Una legge od una regola nascono sempre perché esiste un problema, vecchio o nuovo che sia, e bisogna mettersi tutti d'accordo sulle modalità per eliminarlo o renderlo meno fastidioso. E' impossibile accontentare le esigenze personali di ognuno: qualcuno deve pur fare un passo indietro per farne fare qualcuno avanti a tanta altra gente.
A volte c'è la necessità di rivederla, quella legge, di riaggiustarla, ma mai di ritrattarla per il bene di qualche singolo se il vantaggio di quella legge è per molti.
- E' giusto, e c'è l'aggravante che una legge stiracchiata su e giù per non dispiacere nessuno, alla fine, finisca per fare più danni di prima.
Calò un imbarazzato silenzio sulle ultime parole di Antonio; anche le mascelle del buon Cosimo si erano per un attimo chetate.
Tutti e tre pensavano che quello delle strisce e dei parcheggi era solo un minuscolo esempio, ma tutto il resto era terribilmente più drammatico.
E gli anni continuano a scorrere veloci.

Claudio Gliottone
(da Il Sidicino - Anno II 2005 - n. 1 Gennaio)